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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01101 presentata da MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA) in data 19960619

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere - premesso che: secondo quanto riportato nella "Gazzetta del Sud" nel corso dei primi mesi del 1993, nel corso di indagini per traffico internazionale di droga effettuate nello stesso periodo a carico di tale Bruno Lauro, la Guardia di finanza eseguiva una serie di intercettazioni telefoniche; le telefonate intercettate erano effettuate da un'utenza "misteriosa", collocata, come successivamente accertato dalla stessa Guardia di finanza, in un appartamento messo a disposizione dalla direzione investigativa antimafia ad un pentito: Giacomo Ubaldo Lauro, fratello dell'indagato; dalle compromettenti telefonate emergeva che i fratelli Lauro erano capi e promotori di un'associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti; ai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, precipitatisi a Roma ad accogliere (non si capisce a quale titolo!) la lacrimevole deposizione del pentito indagato, Giacomo Lauro avrebbe confidato che il fratello Bruno era stato rovinato dal suo pentimento, in quanto era rimasto privo di lavoro per il "vuoto" creato attorno a lui e sarebbe conseguentemente caduto nel giro del traffico di droga ed i suoi contatti avrebbero avuto lo scopo di "salvarlo", per cui le telefonate avrebbero dovuto interpretarsi in quella chiave; ancora una volta, a Giacomo Lauro e' stata accordata, nonostante l'abnorme evidenza dei fatti, credibilita', clemenza e... riconoscenza; il risultato finale della vicenda vede Bruno Lauro "arruolato" tra i pentiti con tanto di programma di protezione, i conseguenziali benefici e decine di arresti di cittadini la cui responsabilita', in realta', e' servita a limitare e ad escludere quella dei fratelli Lauro; l'interrogante, convinto che non sia piu' possibile tollerare che quelli che appaiono delinquenti incalliti, fornendo "rivelazioni" acriticamente recepite da interessati inquirenti, continuino a svolgere traffici illeciti della piu' disparata natura a spese dello Stato e, quindi, dei contribuenti; nonche' con la involontaria, ma di fatto esistita, "copertura" della direzione investigativa antimafia per come avvenuto nel su evidenziato caso -: se non si ritenga opportuno ed urgente avviare una scrupolosa indagine per accertare, su quanto teste' esposto, responsabilita' ed eventuali violazioni di legge; quali provvedimenti si intendano adottare nei confronti dei responsabili (pentiti-trafficanti e magistrati che li abbiano eventualmente coperti); se non si ritenga opportuno, perlomeno, revocare a Bruno Lauro lo status di pentito ed i conseguenziali benefici. (4-01101)

In riferimento all'interrogazione in oggetto, si comunica quanto segue. A seguito di investigazioni compiute dalla Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, e' stato instaurato procedimento penale nei confronti di numerose persone in relazione ad un vasto traffico di sostanze stupefacenti, In tale ambito si e' proceduto anche nei confronti di Giacomo Lauro per fatti antecedenti all'avvio della sua collaborazione, nonche' del fratello Bruno che ha successivamente deciso di collaborare con gli inquirenti. La posizione processuale di Giacomo Lauro e' stata definita con sentenza di condanna a seguito di giudizio abbreviato, mentre il procedimenti nei confronti di Bruno Lauro e' ancora pendente. Per quanto attiene alle indagini inerenti agli imputati in questione la Procura della Repubblica interessata ha riferito che l'utenza in uso a Bruno Lauro non era installata presso una struttura della D.I.A.; che la posizione processuale dei medesimi imputati e' stata sempre formalizzata in atti sottoposti al vaglio di numerosi giudici e che le valutazioni dell'ufficio si sono sempre ispirate a criteri di rigore. Infine, per quanto attiene alla posizione di Bruno Lauro, il Ministero dell'Interno ha rappresentato che a costui e' stato accordato un programma speciale di protezione non in quanto collaboratore di giustizia bensi' per essere fratello del collaboratore Giacomo Lauro; e che - pertanto - le misure in suo favore sono solo tutorie ed assistenziali. Lo stesso Dicastero ha precisato che non risulta che il Bruno Lauro si sia reso responsabile di traffico di stupefacenti o di altri reati in epoca successiva all'avvio del programma di protezione. Il Ministro di grazia e giustizia: Flick.



 
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