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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01148 presentata da STRADELLA FRANCESCO PIETRO (FORZA ITALIA) in data 19960620

Ai Ministri degli affari esteri e del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che: i Paesi dell'Unione europea trasformano ogni anno oltre 650 tonnellate di oro fino per usi di oreficeria e gioielleria; l'Italia da sola ha lavorato, nel 1995, 446 tonnellate di oro fino per detti usi, pari ad oltre il 60 per cento del totale europeo ed a circa il 25 per cento del totale mondiale; oltre il 70 per cento della produzione orafo-gioielliera italiana e' destinata all'esportazione, per un valore di circa 7.000 miliardi di lire; il maggior mercato di sbocco per le nostre esportazioni sono gli Stati Uniti d'America, che ne assorbono circa il 30 per cento per un valore di oltre 2.000 miliardi; i prodotti orafo-gioiellieri italiani, e piu' in generale quelli provenienti dall'Unione europea, soggiacciono, negli USA ad una tariffa doganale del 6,2 per cento senza alcuna reciprocita', essendo i prodotti orafo-gioiellieri statunitensi importati nell'Unione europea soggetti ad una tariffa del 3,5 per cento; i prodotti orafo-gioiellieri provenienti da altri Paesi, quali la Thailandia, l'India, il Messico, il Canada, Israele, Malta, eccetera, godono di tariffe doganali inferiori o nulle; nello specifico settore non esiste un fattore competitivo legato al prezzo della materia prima, essendo questo determinato internazionalmente ed uguale in ogni Paese, ma solo quello legato al costo di manifattura, pertanto, le tariffe doganali vengono a costituire un fattore distorsivo della concorrenza a favore di Paesi che gia' possono beneficiare di un basso costo della manodopera; i Paesi che beneficiano di tali agevolazioni, anche quando vengano generalmente considerati "in via di sviluppo", hanno raggiunto nello specifico comparto una capacita' produttiva ed un livello tecnologico pari a quello dei Paesi "industrializzati"; tale situazione sta portando negli USA ad una progressiva perdita di quote di mercato da parte dei Paesi dell'Unione europea a favore di quei Paesi che godono di tariffe doganali piu' basse e che il suo perdurare potrebbe compromettere il futuro delle imprese di fabbricazione orafo-gioielliere; solo in Italia, vi sono altre 8.100 imprese di fabbricazione orafo-gioielliere, per lo piu' di piccole e medie dimensioni, che occupano oltre 40.000 addetti -: quali iniziative il Governo voglia intraprendere, sia in sede europea che nei rapporti bilaterali con gli USA, per giungere ad una rinegoziazione dei dazi doganali ed un loro riallineamento, al fine di scongiurare i pericoli cui poc'anzi si faceva cenno. (4-01148)

Gli attuali dazi doganali sono frutto di un negoziato globale che ha dato luogo ad accordi in seno all'Uruguay Round. I risultati di tale negoziato vanno pertanto valutati in un'ottica globale, che tenga conto dell'ampiezza del processo complessivo di liberalizzaione e del gran numero di settori merceologici in esso coinvolti. Il negoziato Uruguay Round sull'accesso al mercato ha comportato una diminuzione generalizzata dei dazi doganali, soprattutto rispetto ai cosiddetti "picchi tariffari", nel qual caso la diminuzione viene raggiunta a scadenze stabilite. Per quanto concerne l'offerta USA e i prodotti orafo-gioiellieri, i dazi godranno di una riduzione differenziata secondo le singole voci doganali. Pertanto le riduzioni piu' elevate dei dazi considerati, concernono i "picchi tariffari"; altri saranno ridotti dello 0,7 o 1. E' inoltre da sottolineare che in questo campo non esiste alcun obbligo di reciprocita'. I minori dazi applicati alle importazioni di beni provenienti da Paesi in via di sviluppo rappresentano condizioni di vantaggio che si accordano, nell'ambito del Sistema delle Preferenze Generalizzate, alle economie piu' deboli. Si tratta di un supporto allo sviluppo, ormai universalmete accettato, e che ha contribuito non poco alla crescita economica di alcuni Paesi, soprattutto asiatici. Il trattamento speciale che gli USA accordano a Paesi quali Israele, la Thailandia, Hong Kong, Singapore ed in genere ai Paesi in via di sviluppo, che godono di tassi zero o preferenziali, rientra infatti nell'ambito del Sistema delle Preferenze Generalizzate, sistema che, come e' noto, e' in vigore anche nell'U.E., e nei confronti dei citati Paesi in via di sviluppo. Tale sistema prevede una gradualita' di concessioni secondo il grado di sviluppo del Paese e della sensibilita' del settore merceologico. Il problema dei regimi daziari differenziati applicati dagli USA sui prodotti di oreficeria-gioielleria e' da tempo fonte di forte preoccupazione per le categorie di settore, ribadita ultimamente nel corso della Mostra internazionale dell'oreficeria, tenutasi a Vicenza dall'8 al 13 giugno 1996. Gli esportatori europei di preziosi, dovendo infatti corrispondere dazi pari a circa il 6 del valore delle esportazioni negli USA, si trovano in condizione di palese svantaggio, rispetto ai citati Paesi in via di sviluppo. Cio' riguarda particolarmente le esportazioni della fascia a basso valore aggiunto, nella quale incide maggiormente la concorrenza dei Paesi che presentano un basso costo della manodopera e che sono in grado, di conseguenza, di offrire prezzi piu' competitivi. Infatti dall'esame degli ultimi dati statistici si evince che a fronte di un aumento delle esportazioni del settore orafo-gioielliero attestatosi nel 1995 intorno all'11, le esportazioni verso gli USA hanno subito una contrazione pari quasi alla stessa percentuale. Considerata la rilevanza del settore orafo italiano, la cui produzione e' destinata per il 70 alle esportazioni e considerato inoltre che gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di destinazione dei prodotti italiani, occorrera' procedere in tempi brevi ad una rinegoziazione dei dazi doganali, specie nei confronti degli USA, in sede degli eventuali futuri negoziati per il miglioramento delle offerte di accesso al mercato. Le difficolta' riscontrate nell'export verso gli USA dai produttori del settore orafo-gioielliero, che lamentano una disparita' di trattamento nell'applicazione dei dazi doganali, sono state evidenziate, oltre che dalle Associazioni di categoria dell'industria e dell'artigianato, anche dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con una risoluzione diretta al Governo affinche' si impegni a rappresentare la problematica in sede comunitaria. Da parte del Ministero degli Affari Esteri si e' attivata la Rappresentanza Italiana presso l'Unione Europea in Bruxelles allo scopo di sensibilizzare la Commissione. Il Sottosegretario di Stato per per gli affari esteri: Fassino



 
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sabato 1° giugno
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giovedì 20 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Romano Prodi presenta una manovra da 16 mila miliardi, che prevede 11 mila miliardi di tagli alla spesa pubblica.

venerdì 21 giugno
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    Si svolge a Firenze il vertice dei 15 Capi di Stato e di governo dell'Unione europea, che chiude il semestre di presidenza italiana.