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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/0054/001 presentata da NARDINI MARIA CELESTE (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19960626

La Camera, considerato che: sei mesi di attuazione degli accordi di Dayton hanno evidenziato il relativo funzionamento degli aspetti militari con il posizionamento dei 60.000 soldati dell'Ifor (Implementation Force) ed il controllo del territorio, mentre hanno segnato il passo per quanto riguarda la realizzazione degli aspetti civili: rientro dei profughi, diritti umani, preparazione delle elezioni, liberta' di movimento, ricostruzione, punizione dei crimini di guerra; considerato, con preoccupazione che: su circa 2.400.000 profughi della Bosnia Erzegovina solo il 3 per cento e' potuto rientrare nelle proprie case; nonostante la rimozione dei posti di blocco delle diverse entita', non esistono le condizioni per una effettiva liberta' di movimento tra le diverse etnie, a volte anche all'interno della stessa Federazione croato-musulmana; il rispetto dei diritti umani e' ancora largamente disatteso e il controllo sugli stessi da parte degli organismi preposti dagli accordi di Dayton e' alquanto imparziale; non e' ancora stata promulgata una legge di amnistia per i disertori e i renitenti alla leva nei territori della Repubblica serba di Bosnia, in quella croata e nella Repubblica federativa di Jugoslavia; la punizione dei crimini di guerra e' iniziata, ma non ha ancora colpito i responsabili maggiori di genocidi, massacri e stupri etnici; lo stesso processo elettorale la cui data del voto e' stata fissata alla conferenza di Firenze per il 14 settembre appare contraddistinto da una marcata assenza di spazi democratici da parte delle forze di opposizione; considerato che sono in questo senso allarmanti: a) la violenta aggressione fisica da parte di sostenitori del partito del Presidente Itzebegovic nei confronti dell'ex-premier Siladjzic; b) la proclamazione in aperta violazione degli accordi di Dayton di un governo croato nella Herzeg-Bosna; c) il dimissionamento per opera di Karadzic del premier serbo-bosniaco Kasagic e la nomina come successore di Klickovic uomo legato ai settori piu' estremisti di questa parte di Bosnia; considerato, con preoccupazione, che: una siffatta esecuzione degli accordi di Dayton rischia di confermare la separazione e la frantumazione della Bosnia Erzegovina; lo stesso processo elettorale, in assenza di garanzie e della possibilita' di esprimere un voto e una rappresentanza multietnica, rischia di sancire istituzionalmente la divisione e la spartizione etnica; considerato che si ritiene necessario che alla scadenza della missione Ifor i contingenti della Nato siano sostituiti da contingenti dell'Onu e dell'OSCE; impegna il Governo ad assumere una iniziativa politica, di concerto con gli altri partner dell'Unione europea, affinche': a) sia sostenuta una ripresa e ricostruzione economica dei territori della ex-Jugoslavia fondata su una logica integrativa e non sul rafforzamento nazionale delle singole entita'; b) gli aiuti economici siano vincolati anche al rispetto dei diritti umani e politici e all'impegno di ogni singola entita' della Bosnia Erzegovina di non utilizzare nemmeno in modo indiretto gli aiuti per le spese militari e comunque di non impegnarsi per la crescita di questa spesa; c) sia tenuto strettamente legato il problema della ricostruzione della Bosnia Erzegovina a quelle dello sviluppo di aree particolarmente povere dei territori della ex-Jugoslavia (Kosovo, Montenegro, Macedonia, ecc.) come condizione per favorire un equilibrio economico e sociale positivo per il futuro della pace nell'area; d) siano sostenuti i programmi non governativi di volontariato, terzo settore, cooperazione sociale di societa' civile nell'area, con lo stanziamento di apposite risorse e favorendo gemellaggi e rapporti tra comunita', progetti di impatto sociale e civile con particolare attenzione all'infanzia; e) siano garantiti all'ACNUR i fondi necessari per organizzare le attivita' informative e concrete per il rientro dei profughi; f) tutti i paesi dell'Unione europea rinnovino il permesso di soggiorno ai profughi dell'ex-Jugoslavia, almeno fino a quando non ci saranno condizioni sicure per il rientro; g) sia promulgato un provvedimento di amnistia generale per i disertori ed i renitenti alla leva anche nella Repubblica serba di Bosnia, nella Federazione jugoslava e nella Repubblica croata; h) sia riconosciuto nella legislazione dei paesi della ex-Jugoslavia il diritto all'obiezione di coscienza attraverso un provvedimento legislativo ad hoc; i) sia preteso dalle parti l'impegno ad includere negli ordinamenti il rispetto dei diritti umani come condizione dello svolgimento delle elezioni; l) siano potenziati i contingenti di monitoraggio sui diritti umani delle Nazioni Unite e dell'Unione europea agevolando in un tal modo l'azione sul campo delle Organizzazioni non governative; m) venga assicurata la liberta' dei media in modo che in ogni entita' ci sia almeno un canale televisivo indipendente con un ruolo di garanzia e di supervisione dell'OSCE e venga dunque raddoppiato, a tal fine, il budget dell'Unione europea a favore dei media indipendenti; n) sia corretta la decisione dell'OSCE del 22 aprile che di fatto avvalla la votazione degli elettori secondo le dislocazioni territoriali determinate dalla pulizia etnica, assicurando i diritti elettorali attivi e passivi ad ogni cittadino/a indipendentemente dalla sua etnia. Che sia consentita la presentazione, sia nella Federazione croato-musulmana sia nella Repubblica serba di Bosnia, di liste e di candidati multietnici; o) sia sostenuta l'attivita' del Tribunale sui crimini di guerra, estendendo e rafforzando l'incriminazione di tutti i criminali di guerra - senza riguardo alla loro appartenenza etnica - in ogni territorio della ex-Jugoslavia; impegna inoltre il Governo italiano: a) ad aumentare di un terzo, anche in considerazione della importanza e vicinanza geografica della Bosnia Erzegovina, i fondi stanziati al fine di promuovere programmi di cooperazione finalizzati a favorire nelle condizioni migliori i rientri volontari dei profughi; a sostenere interventi di cooperazione in loco in rapporto ai soggetti di solidarieta' dell'intervento umanitario nella ex-Jugoslavia (enti locali, volontariato, associazionismo), a rilanciare a tal fine l'attivita' del Tavolo di Coordinamento ai sensi della legge n. 390 del 1992; b) a formalizzare una richiesta presso il Tribunale per i crimini di guerra ed il Governo della Bosnia Erzegovina affinche' sia incriminato ed arrestato l'ufficiale bosniaco denominato Paraga, responsabile del brutale assassinio dei tre volontari bresciani avvenuto il 29 maggio 1993; c) sia sospesa l'adozione del visto d'ingresso per l'Italia, istituita recentemente, per i cittadini della Repubblica jugoslava non essendo ancora promulgata da quel paese l'amnistia per i disertori. (9/54/1)

 
Cronologia
venerdì 21 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si svolge a Firenze il vertice dei 15 Capi di Stato e di governo dell'Unione europea, che chiude il semestre di presidenza italiana.

giovedì 27 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Con la sentenza n. 223 la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 698, comma 2 del c.p.p. ove si prevede l'estradizione anche per i reati puniti con la pena capitale a fronte dell'impegno assunto dal Paese richiedente - con garanzie ritenute sufficienti dal Paese richiesto - a non infliggere la pena di morte o, se già inflitta, a non farla eseguire.