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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01678 presentata da STRADELLA FRANCESCO PIETRO (FORZA ITALIA) in data 19960704

Ai Ministri delle risorse agricole, alimentari e forestali e del commercio con l'estero. - Per conoscere - premesso che: la risoluzione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite n. 46/215 ha messo al bando, a partire dal 31 dicembre 1992, le reti pelagiche d'altura, tra cui le cosiddette "teti spadare"; il regolamento Cee n. 345/1992 ha vietato l'uso di reti derivanti di lunghezza superiore a chilometri 2,5; uno studio commissionato e diffuso dal ministero delle risorse agricole, direzione generale della pesca, indicava che, nel 1993, la lunghezza media delle reti pelagiche utilizzate dai pescatori italiani era di chilometri 12,5; la stessa direzione generale della pesca ha valutato la consistenza della flotta italiana che utilizza reti pelagiche in un numero di imbarcazioni compreso tra le 720 e le 595 unita'; il rapporto 1994 sullo stato di applicazione e sulle violazioni della risoluzione Unga n. 46/215, predisposto dal segretariato dell'assemblea generale dell'Onu, segnalava l'esistenza di seicento spadare italiane, di un centinaio di reti pelagiche derivanti d'altura usate da Francia, Gran Bretagna ed Irlanda e di solamente altre tre imbarcazioni utilizzanti questo tipo di reti nel resto del mondo; alcune associazioni ambientaliste ed animaliste statunitensi ed inglesi hanno citato, presso la corte per il commercio internazionale degli Usa, il segretario di Stato ed il Ministro del commercio con l'estero statunitensi per non aver iscritto l'Italia nella lista dei Paesi che usano reti pelagiche derivanti d'altura, passo preliminare verso l'adozione di sanzioni economiche; nel febbraio del 1996, la Corte ha sentenziato che tale iscrizione "e' stata illegalmente omessa e ritardata senza motivo e che la decisione del segretariato di non effettuare tale identificazione e' stato un abuso del potere discrezionale, in disaccordo con le leggi"; a seguito di tale pronuncia ed in assenza di provvedimenti da parte del Governo italiano tendenti ad una reale applicazione della piu' volte citata risoluzione dell'Onu, le autorita' statunitensi dovranno applicare un embargo commerciale nei confronti dei prodotti del mare provenienti dall'Italia; tra tali prodotti rientrano anche i coralli, i cammei, le perle e tutti gli oggetti di oreficeria, gioielleria ed argenteria realizzati utilizzando tali materiali; l'Italia detiene la leadership mondiale nel settore dell'oreficeria, gioielleria ed argenteria, tra cui quello specifico della lavorazione di coralli e cammei; oltre il 70 per cento dei prodotti orafi, gioiellieri ed argentieri italiani sono destinati all'esportazione; il mercato statunitense assorbe circa il 30 per cento dell'export italiano per un valore di quasi 3.000 miliardi di lire; la lavorazione di coralli e cammei e' concentrata nell'area di Torre del Greco, dove oltre ottomila persone trovano occupazione nelle aziende del settore; l'attuazione dell'embargo commerciale negli USA comprometterebbe gravemente le nostre esportazioni di oreficeria, gioielleria ed argenteria, con inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali del settore, in particolare nell'area di Torre del Greco -: quali provvedimenti intenda assumere il Governo per scongiurare la minaccia di embargo commerciale negli USA per i prodotti del mare provenienti dal nostro Paese e, in particolare, se voglia concretamente avviare il piano di smantellamento della flotta delle spadare entro la fine del 1997, predisposto nel marzo del 1995 dal gruppo di lavoro sulle spadare, istituito presso il ministero delle risorse agricole. (4-01678)

 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.