Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00211 presentata da TABORELLI MARIO ALBERTO (FORZA ITALIA) in data 19960710
Per sapere - premesso che: l'aumento della popolazione carceraria presso la casa circondariale di Como in numero eccedente alla potenzialita' stimata nel 1991 di duecento detenuti, costringe il corpo di polizia penitenziaria ad operare da tempo in condizioni di emergenza; attualmente la casa circondariale accoglie 329 detenuti, di cui venti donne, distinti per la seguente situazione giudiziaria: per 172 e' stata emessa sentenza definitiva, 99 sono in attesa di giudizio, 30 sono appellanti e 28 ricorrenti; il corpo di polizia penitenziaria e' composto attualmente da 176 elementi in servizio, su un totale di 240 unita' previste dall'organico al 1996; il rapporto agenti/detenuti e' quindi vicino allo 0,4 ben lungi dalla stima ottimale di due; l'impossibilita' ad effettuare una forma di controllo adeguata costringe la riduzione dell'ora d'aria; la casa circondariale di Como trovandosi in prossimita' del confine e' sottoposta a un frequente carico di lavoro amministrativo di apertura e conseguente chiusura di fascicoli dovuta alla necessita' di accogliere detenuti che sostano per tempi brevi in attesa di essere inviati alle sedi di competenza; il lavoro amministrativo viene svolto solo da due persone, a causa della non avvenuta definizione della pianta organica nell'ambito civile; la presenza del raggio di alta sicurezza genera la confluenza di particolari classi di detenuti provenienti dalle province di Varese, Sondrio e Lecco; la presenza dell'aula bunker presso la quale vengono celebrati maxi-processi genera un traffico di detenuti di particolare pericolosita'; il programma di riabilitazione attraverso la pratica lavorativa all'interno dell'Istituto deve limitarsi a cinquanta detenuti a causa della indisponibilita' di personale di controllo; la quantita' di lavoro straordinario maturata dal corpo di polizia penitenziaria viene attualmente convertita in riposo compensativo non retribuito e il conseguente ammontare raggiunge la quota di 431 riposi che, qualora venissero concessi, determinerebbero l'impossibilita' di operare; le condizioni di lavoro estreme calpestano i diritti civili degli operatori, cui va il plauso per l'alto senso di responsabilita' manifestato, e le medesime ricadono sui detenuti con il rischio di imprevedibili prese di posizione, anche potenzialmente violente -: entro quanto tempo il Governo abbia intenzione di prendere adeguate misure urgenti per porre fine a questa intollerabile situazione di disordine, segnalata ripetutamente dalle forze sociali e politiche; se sia possibile in particolare, come soluzione dell'immediato, distaccare in modo provvisorio presso la casa circondariale di Bassone di Como unita' scelte tra gli allievi di polizia penitenziaria provenienti della scuola di Parma; se non sia il caso di distaccare presso la casa circondariale di Bassone di Como agenti di polizia penitenziaria attualmente in forza presso le carceri del Centro-Sud, che presentano un rapporto agenti/detenuti in linea superiore alle indicazioni ministeriali. (5-00211)