Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00231 presentata da RODEGHIERO FLAVIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19960711

Al Ministro dell'industria, commercio e artigianato, degli affari esteri e del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che: il settore dei terzisti, artigiani e piccole industrie che lavorano materiali di abbigliamento per conto di grossi committenti, sta affrontando una grossa crisi dovuta a: 1) una concorrenza sleale da parte di aziende del mezzogiorno, sia per agevolazioni introdotte a vario titolo (si veda la legge n. 218 del 1978, legge n. 71 del 1993), che riducono il costo del lavoro del 40-50 per cento, sia per la piaga del lavoro nero che, ad esempio in Campania, per ammissione degli stessi organismi statali di controllo, raggiunge il 50 per cento degli occupati; 2) una concorrenza sleale dei paesi extra comunitari che, sfruttando anche il lavoro minorile, producono a costi bassissimi; 3) una concorrenza sleale dovuta ad importazione di semilavorati che in realta' sono prodotti finiti; 4) un mancato controllo dei permessi di importazione dei quantitativi autorizzati per il Tpp; la dimensione del fenomeno riguarda, per il solo Veneto, circa mille aziende, con un'occupazione di piu' di 50.000 dipendenti, soprattutto donne; la gravita' della situazione, dovuta a piu' problemi contemporanei, portera', prima della fine dell'anno, almeno il 20 per cento di queste aziende alla chiusura od al fallimento, con la conseguenza che circa 10.000 famiglie si troveranno senza il relativo reddito -: se non ritenga opportuno dichiarare la crisi del settore tessile in modo che si possano applicare tutte le previdenze in vigore per le aziende in crisi, o per lo meno, estendere le leggi a favore del Mezzogiorno anche a tutte le aziende nazionali del settore; estendere l'applicazione alle aziende del settore della legge n. 287 del 1990, per il risarcimento danni per concorrenza sleale da posizione predominante; introdurre incentivi per le imprese del settore, onde favorire le riconversioni; introdurre agevolazioni al credito per esercizio uguali a quello per investimenti produttivi; intensificare le azioni di repressione dell'abusivismo; promuovere una convenzione internazionale per il controllo dello sfruttamento del lavoro minorile; controllare il luogo di svolgimento della lavorazione riguardante le commesse per l'abbigliamento delle Forze armate; attuare l'immediato blocco dei permessi di importazione e il controllo dei quantitativi autorizzati per il Tpp; introdurre l'obbligo all'importatore di una certificazione per ciascuna spedizione, che dimostri che il prodotto e' lavorato non piu' del 50 per cento; prevedere particolari sanzioni per chi sostituisce le etichette originali con quelle del "made in Italy", oppure per chi manda all'estero, per le lavorazioni finali, componenti gia' con il marchio "made in Italy"; istituire l'obbligo di etichettare i capi prodotti con numero di codice personale del confezionista inamovibile; istituire un marchio di laboratorio che qualifichi non solo il prodotto ma anche chi lo produce, in modo che venga premiato chi lavora meglio; portare a trenta dipendenti il limite per la definizione di impresa artigiana; riportare i versamenti Iva a tre mesi per ridurre i costi della contabilita', come avviene per le imprese di produzione; estendere l'uso per le "fatture proforma" a tutti quei pagamenti che non sono alla consegna, in modo da evitare di pagare le imposte su incassi non effettuati. (5-00231)





 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.