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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02186 presentata da VOLONTE' LUCA GIUSEPPE (CCD-CDU) in data 19960718

Per sapere - premesso che: il decreto del Presidente della Repubblica n. 300 del 26 aprile 1992 - Tab. C stabilisce, tra l'altro, che il docente statale che presta il proprio servizio presso una scuola non statale, per un esiguo numero di ore, e' tenuto solo a darne preventivamente l'avvio al preside della scuola statale, ed il gestore della scuola non statale a dare analogo avviso al Provveditore; nel corso degli anni passati il Provveditorato di Varese aveva mostrato il suo consenso alla collaborazione di docenti statali nelle scuole legalmente riconosciute e che tale collaborazione aveva ampiamente contribuito a caratterizzare l'attivita' della scuola non statale; l'attuale Provveditore di Varese, senza alcun preavviso ed in aperta, nonche' inesatta, contraddizione con una ben diversa pluridecennale (che ha contraddistinto tra l'altro uno stile di collaborazione con l'istruzione non statale), a meta' del secondo quadrimestre, a sette mesi dall'inizio della scuola, ha diramato una circolare con la quale respinge le richieste di utilizzo di insegnanti, ingiungendo alle scuole non statali interessate di interrompere immediatamente i rapporti di collaborazione-: se ritenga che l'operato dell'attuale provveditore e la sua interpretazione normativa non sia contra legem e quali strumenti urgenti intenda adottare al fine di garantire una regolare fine dell'anno scolastico in corso, comprese le fasi di valutazione finale e gli esami di maturita'. (4-02186)

In ordine alla interrogazione parlamentare indicata in oggetto si fa presente che la questione, riguardante l'insegnamento dei docenti statali in scuole non statali, va risolta alla luce di una corretta interpretazione della normativa sullo status del docente statale in materia di cumulo di impieghi, rapportata alla funzione propria della scuola secondaria legalmente riconosciuta o pareggiata che opera come pubblico servizio per realizzare il processo formativo dell'allievo. La questione e' stata in passato oggetto di attenzione da parte di questo Ministero il quale si e' sin qui attenuto all'orientamento di consentire alle scuole non statali di avvalersi di docenti di ruolo statali, soltanto nei casi in cui le medesime non possano provvedere diversamente. Ed invero il Provveditore agli Studi di Varese ha precisato, al riguardo, che fino all'anno scolastico 1995/96 la mancanza di personale laureato, dovuta all'esaurimento delle graduatorie, ha reso necessaria l'utilizzazione di personale docente gia' operante nelle scuole statali allo scopo di consentire il funzionamento delle scuole legalmente riconosciute. Nel decorso anno scolastico, nel momento in cui appariva chiaro che le graduatorie per incarichi e supplenze non sarebbero state esaurite e non si rendeva piu' necessaria l'utilizzazione di personale docente gia' operante nelle scuole statali, il medesimo Provveditore ha rivolto ai gestori delle scuole non statali l'invito a sostituire detti docenti con aspiranti all'insegnamento in possesso dei prescritti requisiti. Il comportamento operativo tenuto dal Capo dell'Ufficio scolastico provinciale e' pertanto conforme all'orientamento fin qui assunto dal Ministero, tenuto conto peraltro che l'utilizzazione, da parte delle scuole non statali, di personale laureato in esubero consentira' di accrescere l'offerta di lavoro. Il Ministro della pubblica istruzione: Berlinguer.



 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.