Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00135 presentata da MANTOVANO ALFREDO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960718
Ai Ministri degli affari esteri e per il commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che: in questi giorni la stampa torna a informare della pratica massiccia delle esecuzioni capitali nella Repubblica popolare cinese e del connesso traffico collegato all'espianto di organi dai condannati a morte: Amnesty international ha accertato circa 1.000 esecuzioni negli ultimi due mesi, mentre i mass media di Pechino hanno dato notizia di undici fucilazioni nella regione di Lianoning, di nove nel Fujian e di cinque nello Hunau; non e' dato conoscere con esattezza quante di tali condanne riguardino effettivamente delinquenti comuni, e quante invece oppositori al regime; alle esecuzioni capitali si somma la quotidiana, programmata e radicale persecuzione antireligiosa: la rivista Asia News, supplemento a Mondo e Missione n. 5 del maggio 1996, documenta in modo analitico una serie di gravissime violazioni della liberta' religiosa in varie regioni della Repubblica, ma pubblica anche documenti ufficiali che formalizzano la persecuzione. A titolo di esempio, puo' menzionarsi il Regolamento emesso dall'ufficio affari religiosi di Shanghai, approvato il 30 novembre 1995 nella 23^ riunione del comitato permanente del 100 Congresso del popolo di Shanghai, il cui articolo 5 recita testualmente che "nessuna potenza straniera puo' controllare le organizzazioni religiose e i loro affari", con cio' continuando a impedire qualsiasi contatto fra i cattolici cinesi e la Santa Sede, o comunque con sacerdoti che provengano da altre nazioni, mentre l'articolo 11 regolamento stesso sottopone le organizzazioni religiose "al controllo amministrativo del Governo" e le obbliga, fra l'altro, a "promuovere il socialismo"; una dettagliata serie di precetti attiene poi al controllo del "personale religioso", dei beni e dei luoghi destinati alle attivita' religiose; il rispetto dei principi riconosciuti da tutti i popoli civili impone oggi non gia' l'ingerenza del Governo italiano negli affari interni di un'altro paese, ma di rivolgere ogni ragionevole sollecitazione perche' non siano ingiustamente violate vite umane e perche' non sia calpestata la liberta' religiosa: in passato iniziative di questo tipo sono state adottate nei confronti dl regimi dittatoriali, pur in presenza di violazioni dei diritti umani meno diffuse e sistematiche -: se e quali iniziative intendano adottare per condizionare la prosecuzione degli scambi economici e commerciali con la Repubblica popolare cinese al rispetto dei diritti umani e della liberta' religiosa da parte del Governo di quel paese. (3-00135)