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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02291 presentata da ARMOSINO MARIA TERESA (FORZA ITALIA) in data 19960722

Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: la legge 25 febbraio 1992, n. 215, disciplina le azioni positive per l'imprenditoria femminile ed e' volta a promuovere l'uguaglianza sostanziale e le pari opportunita' per uomini e donne nell'attivita' economica ed imprenditoriale, attraverso l'istituzione di un fondo nazionale, con apposito capitolo nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato; in tutte le finanziarie dal 1992 sino a quella presentata nel 1995, sono stati stanziati i fondi previsti dalla legge nell'ordine di 10 miliardi annui; non e' stato possibile usufruire in tutti questi anni di tali fondi e, quindi, dare luogo all'esecuzione della normativa contenuta nella citata legge n. 215, a causa dell'assenza dei criteri e delle modalita' per la concessione delle agevolazioni, dovuta alla mancata approvazione, da parte del Ministero, dell'apposito decreto di attuazione come previsto all'articolo 6 della medesima legge n. 215; nella difficile situazione economica nazionale, piemontese, e pugliese in particolare, caratterizzata da una fase di declino industriale, e' di vitale importanza che siano resi disponibili tutti gli strumenti che possono concorrere a determinare una fase di sviluppo di nuova imprenditoria femminile; il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea si e' concluso con un documento da cui e' emersa una crescente attenzione per la creazione di imprese da parte delle donne: tra le poche possibilita' di occupazione che offre il mercato del lavoro, fortemente condizionato da crisi strutturali e da politiche non piu' sostenute da uno sviluppo economico, non disgiuntamente dalla maggiore determinazione delle donne ad affrontare scelte autonome e meno tradizionali, si e' ormai portati a considerare maggiormente il lavoro autonomo ed imprenditoriale, sempre piu' considerato quale concreta possibilita' percorribile; con il decreto-legge n. 532 del 18 febbraio 1995 e' stato disposto che i fondi accantonati in base alla legge n. 215 del 1992 (piu' di 40 miliardi) possano essere impegnati nell'anno 1996 -: quali urgenti iniziative intenda adottare il Governo per dare attuazione all'articolo 6 della citata legge n. 215, e per arrivare alla piu' celere approvazione del regolamento di attuazione mancante in modo da rendere operativa la legge n. 215 consentendo di dare sostegno all'imprenditoria femminile ed incrementare quantitativamente e qualitativamente l'attivita' imprenditoriale delle donne che sono raramente presenti ai vertici delle organizzazioni imprenditoriali, cosi' come sono poco rappresentate in tutti i luoghi delle decisioni. (4-02291)

L'attuazione della legge 215/92 ha finora incontrato una serie di ostacoli che hanno fortemente ritardato l'emanazione del regolamento con il quale devono essere fissate le modalita' per la presentazione delle domande ed i criteri per la concessione delle agevolazioni. In assenza del regolamento, che avrebbe dovuto essere adottato entro sei mesi dalla data di entrata in vigore (cioe' entro il 23 settembre 1992), le domande di agevolazione non possono essere presentate, per cui la legge non ha alcuna attuazione. I motivi del ritardo si possono cosi' riassumere: 1. La legge ha formato oggetto di contestazioni da parte della Commissione UE che ha giudicato troppo elevato il livello degli aiuti previsti e la possibilita' che la legge stessa fosse applicabile anche alle grandi imprese. Cio' ha comportato la necessita' di una trattativa con la Commissione UE che si e' chiusa in data 16/6/1993 con una decisione che limita la misura dei contributi sia come entita' (15 per le zone non assistite, rispetto al 50 previsto dalla legge) sia come destinatari, stabilendo il principio che possono essere agevolate solo le piccole imprese. 2. La decisione della Commissione UE ha comportato la necessita' di adeguare lo schema di regolamento a tali limiti. Lo schema stesso e' stato sottoposto all'esame del Consiglio di Stato che ha dato il suo parere in data 6 ottobre 1994. 3. Il regolamento prevede che per la valutazione delle domande siano definiti dei criteri di selezione che devono essere adottati con decreto del Ministero dell'industria sentito il Comitato dell'imprenditoria femminile, organo istituito dalla stessa legge 215. Il Comitato in questione era stato costituito in data 13/4/1993, ma a seguito di un ricorso al TAR, presentato dalla CONFESERCENTI, che contestava la propria esclusione dalla rosa delle organizzazioni imprenditoriali facenti parte di tale Comitato, e' stato annullato il decreto di nomina con sentenza del 7 luglio 1994. L'annullamento del decreto di nomina ha comportato la necessita' di una nuova istruttoria per determinare il grado di rappresentativita' delle varie organizzazioni imprenditoriali, che si e' conclusa con la nomina, in data 14/12/1995, del nuovo Comitato. 4. Lo schema di regolamento e' stato in seguito ridefinito tenendo anche conto della decisione della Commissione UE del 28/3/1995, con la quale sono state rideterminate le zone alle quali e' possibile concedere i contributi in misura piu elevata (20), ed e' stato comunicato alla Presidenza del Consiglio ai sensi dell'articolo 17, comma 3, legge 23/8/1988 n. 400. In relazione alle modifiche introdotte nel testo a seguito della predetta decisione comunitaria, la Presidenza del Consiglio ha richiesto che il regolamento fosse rinviato al Consiglio di Stato per l'acquisizione di un ulteriore parere. Il parere favorevole del Consiglio di Stato e' stato espresso nell'adunanza generale del 26/9/1996, ma non ancora ufficialmente comunicato a questa Amministrazione. Una volta pervenuta detta comunicazione, il regolamento potra' seguire l'iter formale previsto per l'emanazione (firma dei Ministri competenti, registrazione da parte della Corte dei Conti e pubblicazione). Nel frattempo, e' prevista una prossima convocazione del Comitato per l'imprenditoria femminile, al fine di acquisire il parere sui criteri di selezione delle domande e provvedere, ai sensi del regolamento di attuazione, all'emanazione dell'apposito decreto del Ministro dell'industria. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato: Bersani.



 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.