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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02384 presentata da MARINACCI NICANDRO (CCD-CDU) in data 19960724

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: l'Uncem - Unione nazionale comuni comunita' enti montani - rappresenta quattromila comuni interamente o parzialmente montani e le 348 comunita' montane esistenti nel nostro paese, comprendendo piu' della meta' del territorio nazionale, con oltre dieci milioni di abitanti; l'Uncem, costituitosi nel 1952, svolge un ruolo importante nel salvaguardare e promuovere lo sviluppo civile, sociale ed economico delle popolazioni e dei territori montani, da sempre penalizzati socialmente ed economicamente; le piu' recenti scelte legislative hanno portato ad un ampio riconoscimento delle comunita' montane sia al fine di realizzare una piu' moderna fase di sviluppo globale, organico, integrato e plurisettoriale per le zone montane (legge n. 97/1994), sia in ordine all'esercizio di funzioni a favore dei comuni di minore dimensione demografica e di concreta gestione di servizi da svolgersi a livello comprensoriale -: quali siano state le ragioni che hanno portato il Governo ad escludere in modo inaspettato, immotivato e antidemocratico, nel decreto del 2 luglio 1996, istitutivo della conferenza Stato-citta' e autonomie locali, la rappresentanza dell'Uncem, prevedendo di contro, oltre all'Anci, quella dell'Upi; se non ritenga di provvedere immediatamente ad inserire, nella costituenda conferenza, l'Uncem, anche alla luce dei numerosi incontri con rappresentanti del Governo che avevano in tali occasioni manifestato attenzione e apprezzamento per l'esigenza di una adeguata tutela dei piccoli comuni e delle Comunita' montane.

Con riferimento alla interrogazione indicata in oggetto si fa presente che le comunita' montane, pur senza sottovalutarne il ruolo e l'importanza, non possono essere messe sullo stesso piano dei comuni e delle province. Esse, infatti, non hanno rilevanza costituzionale e, prese nel loro insieme, non rappresentano la totalita' della popolazione, in quanto non sono costituite nella totalita' del territorio. Peraltro, anche considerate singolarmente, hanno un minor grado di rappresentativita', in quanto i loro organi non derivano la loro investitura da una elezione popolare diretta, ma sono designati dagli organi dei comuni partecipanti. Solo i comuni e le province, infine, sono indicati dalla Legge n. 142/90 come enti titolari, oltre che di specifiche competenze amministrative proprie, anche della rappresentanza della generalita' degli interessi delle rispettive popolazioni. Tutto cio' appare sufficiente a giustificare la configurazione scelta per la Conferenza Stato-Citta' ed autonomie locali; pur tuttavia non e' escluso che il ruolo delle comunita' montane possa trovare adeguata valorizzazione in altre sedi e in altre occasioni. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: Micheli.



 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.