Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00139 presentata da GIULIANO PASQUALE (FORZA ITALIA) in data 19960725
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni per conoscere, premesso che: l'attuale rete telefonica, basata per lo piu' su centrali elettroniche, fibre ottiche, onde radio e quant'altro, se permette di gestire una rete diffusa, complessa e di alta tecnologia, al tempo stesso pone rilevanti problemi di sicurezza e di affidabilita'; il servizio telefonico sul territorio nazionale e' gestito da un'unica societa', sicche' l'aspirante utente non e' libero di scegliersi il fornitore; il contratto col concessionario unico del servizio telefonico prevede essenzialmente due rapporti: quello di abbonamento, che riguarda l'allacciamento alla rete telefonica dietro pagamento di un canone fisso, sganciato dall'effettivo utilizzo dall'apparechio telefonico, e quello di trasmissione, che ha ad oggetto l'utilizzazione della rete per le conversazioni telefoniche e per servizi vari; la disciplina per il pagamento del canone e quella per il pagamento della trasmissione sono state dalle disposizioni che regolamentano il servizio disposizioni che regolamentano il servizio "utilmente", ma ingiustificatamente, uniformate (cfr. articoli 3 e 5 del decreto ministeriale 7 agosto 1980, articolo 12 del regolamento di servizio per l'abbonamento telefonico, approvato con decreto ministeriale dell'8 settembre 1988, n. 484), per cui chi paga regolarmente il canone di abbonamento, ma contesta il numero ed il costo delle telefonate, subisce come "sanzione" la sconnessione dalla rete (articolo 13 decreto ministeriale del 1988 n. 484), in quanto, come ammonisce l'articolo 12, comma 3, del regolamento di servizio, "le bollette dovnanno essere pagate per intero, altrimenti saranno considerate insolute a tutti gli effetti"; la "sospetta" quanto assolutamente inusitata equiparazione tra due crediti diversi (uno, certo; l'altro, sicuramente non tale perche' affidato nella sua concreta determinazione proprio alla parte che deve incassarlo), appare ancora piu' abnorme ove si consideri che i contatori, a differenza che per gli altri servizi come il gas e la luce, che si trovano presso l'utente, sono alloggiati presso le centrali della telecom e non v'e' alcuna possibilita' concreta da parte dell'abbonato di effettuare una verifica sia sul numero degli scatti, sia sul regolare funzionamento dell'apparecchio misuratore, sia sull'esattezza della rilevazione effettuata, sia sull'esattezza della rilevazione effettuata, sia infine sulla corrispondenza tra questa ed il dato riportato in bolletta; tale stato di cose, inoltre, comporta che i cosiddetti furti di scatti o comunque gli "errori" di chiamate dovuti, ad esempio, a guasti o difetti di mantenzione, vanno comunque a carico dell'utente, senza nessuna seria possibilita' da parte dello stesso di potere utilmente far valere l'illegittima intromissione sulla propria linea o l'avvenuto disservizio; l'attuale sistema di pagamento tramite la bolletta, poi, non consente all'abbonato alcun serio controllo, in quanto, come detto, il misuratore degli scatti si trova presso le centrali della societa' (senza alcun sigillo e quindi senza alcuna garanzia che non possa essere manomesso), non v'e' da parte dell'utente possibilita' di accedervi per verificare i dati che riporta e non e' dato, inoltre, conoscere le modalita' e la natura degli accertamenti che la societa' assume di avere compiuto a seguito del reclamo dell'abbonato, reclamo, peraltro che e' deciso dalla stessa societa' concessionaria (articolo 13, comma 6, decreto ministeriale del 1988 n. 484); a fronte di tale sistema, il pagamento della bolletta, pur di fronte alla certezza dell'utente di un errore o di una illecita intromissione sulla sua linea telefonica da parte di terzi, diventa l'unico "rimedio" per evitare il gravissimo danno dell'interruzione del servizio, "minaccia" sempre incombente sull'intimorito ed indifeso abbonato; in questi ultimi mesi state recapitate a numerosi utenti, molti dei quali residenti nella provincia di Caserta, bollette di importi assai rilevante sicuramente attribuibili ad una delle cause piu' sopra indicate e comunque sproporzionato all'effettivo traffico telefonico effettuato -: quali ragioni abbiano indotto ed inducano gli interpellati rispettivamente a costituire ed a tollerare la situazione di rilevante squilibrio tra la posizione della telecom e quella dell'utente, tenuto soprattutto conto del passaggio della gestione del servizio da un ente semipubblico ad una societa' privata che opera, per di piu', in regime di monopolio; quale sia a tutt'oggi il numero delle bollette contestate; quale sia la somma incassata dalla Telecom per tali bollette; quante sospensioni e distacchi del servizio siano stati eseguiti per tali bollette; se e quali somme siano state incassate dalla Telecom a titolo di risarcimento dalle persone condannate per "furto di scatti"; se, a seguito di tali condanne, siano stati restituiti agli abbonati gli importi che costoro sono stati "costretti" a pagare per illecita intromissione sulla propria linea telefonica; quali seri ostacoli sussistano all'impianto presso l'abitazione dell'abbonato di un apparecchio telefonico a schede che consenta di evitare l'angosciante attesa della bolletta; se e quali provvedimenti intendano adottare per imporre alla Telecom di consentire all'abbonato di leggere a distanza, ma gratuitamente, e non a pagamento, cosi' come avviene oggi con il "servizio" 1717, i dati del contatore degli scatti che si trova presso la centrale; se e quali provvedimenti intendano adottare per far si' che tale comunicazione possa costituire prova dell'avvenuto traffico telefonico; se e quali provvedimenti intendano adottare per imporre alla Telecom di inviare una bolletta che permetta all'abbonato di conoscere analiticamente le ragioni del proprio debito, ed in particolare il numero delle telefonate conteggiate, con l'indicazione completa del giorno, ora, durata e numero chiamato; quale ostacolo si frapponga alla diversificazione tra la disciplina del canone di abbonamento e quella di trasmissione, in maniera da evitare che chi paga il canone, e quindi manifesta chiaramente la volonta' di restare abbonato al servizio, ma contesta l'ammontare degli scatti, debba essere esposto al rischio della sconnessione dalla rete; quali e quanti controlli sulla telecom siano stati effettuati, e con quali esiti, dal ministero delle poste e telecomunicazioni per garantire il diritto dell'utente a pagare quanto realmente dovuto. (2-00139)