Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02534 presentata da EVANGELISTI FABIO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19960726

Ai Ministri del commercio con l'estero e degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: in data 12 giugno 1996, il Ministro del commercio con l'estero emanava un decreto, a firma del direttore generale Sardi De Letto, di revoca del riconoscimento governativo alla Camera di commercio italiana per la Grecia, con sede ad Atene -: quali siano le motivazioni di tale grave atto nei confronti di un organismo operante da quasi quarant'anni che raggruppa duemila imprenditori, di cui mileottocento greci, e che si era segnalato per una notevole attivita' di promozione e sostegno dei rapporti economici tra i due paesi, in una situazione in cui, inoltre, e' prevista la prossima chiusura dell'ufficio Ice di Atene; se siano a conoscenza di due pareri, uno dello studio di consulenza legale greco Rokas (universita' di Atene), uno dello studio del professor De Camelis (dell'universita' della Sapienza di Roma) i quali entrambi considerano l'operato dei rappresentanti della Camera di commercio, alla luce comparata delle normative greche ed italiane applicabili nel caso, e di conseguenza insussistenti le ragioni del decreto di revoca; se ritengano che da parte dell'ambasciata italiana in Atene siano stati messi in atto tutti quei passi che opportunita' e previdenza consigliavano per addivenire ad una composizione diversa della vicenda, per altro aperta esclusivamente dalle dimissioni di 3 consiglieri italiani dell'ente, nonche' se ritengano che, da parte di tutte le autorita' italiane si siano a sufficienza approfondite e valutate tutte le opinioni in causa, anche sentendo le varie parti; se in particolare risulti vero, come apparirebbe dai verbali della riunione del consiglio direttivo della suddetta Camera di commercio in data 12 marzo 1996, che il consigliere economico e commerciale dell'ambasciata d'Italia dottor Levi Sandri si sia lasciato andare a volgari apprezzamenti nei confronti di consiglieri greci; se siano a conoscenza ed abbiano opportunamente valutato le reazioni da parte greca, con la stampa locale che gia' parla di "intromissione illegale ed antideontologica" dell'ambasciata italiana, di "guerra civile italiana in territorio greco" (attribuendo quindi a ragioni esclusivamente "italiane" l'accaduto) di una vicenda" il cui unico risultato, finora, e' stato solo quello di compromettere l'immagine commerciale ed imprenditoriale dell'Italia in Grecia (Italia Oggi 5 giugno 1996); quali soluzioni si intendano predisporre per il futuro per salvaguardare al meglio i rapporti non solo commerciali tra il nostro paese e l'amica Grecia. (4-02534)

Con riferimento all'interrogazione parlamentare in oggetto indicata, si osserva quanto segue. Le Camere di commercio italiane all'estero sono disciplinate dalla legge 1^ luglio 1970, n. 518, che ne ha previsto il riordinamento. Le predette Camere sono associazioni volontarie di operatori economici costituite all'estero per contribuire allo sviluppo delle relazioni commerciali con l'Italia. Tali associazioni, qualora sussistano le condizioni previste dalla legge (articolo 2, comma 1, legge n. 518/70) vengono riconosciute con decreto di questo Dicastero (su conforme parere del Ministero degli affari esteri), il quale provvede altresi' alla concessione di contributi per le spese di funzionamento. La legge n. 518 del 1970, inoltre, fissa i principali contenuti dello statuto delle Camere di commercio italiane all'estero e ne individua gli organi (assemblea dei soci, presidente, segretario generale, collegio dei revisori), pur lasciando alle norme statutarie la facolta' di prevedere la costituzione di altri organi. La medesima legge dispone, infine, all'articolo 8, che nel caso di inosservanza delle norme in essa contenute o di irregolare funzionamento della stessa Camera, il Ministro del commercio con l'estero, con proprio decreto, possa provvedere alla revoca del riconoscimento dell'associazione (qualora sia trascorso inutilmente il termine eventualmente assegnato per uniformarsi alle prescrizioni di legge). Il vigente statuto della Camera di commercio italiana in Grecia con sede in Atene, approvato da questo Dicastero il 10 maggio 1991, dispone all'articolo 1 che la Camera e' sottoposta alla vigilanza del Capo della rappresentanza diplomatica italiana in Grecia, fissando nei successivi articoli i contenuti e le modalita' di tale vigilanza. L'articolo 4 del regolamento scaturito dal predetto statuto, inoltre, impone al Presidente l'obbligo del rispetto dello Statuto e disciplina i lavori e i comportamenti del Comitato esecutivo. Il decreto del 12 giugno 1996 di revoca del riconoscimento governativo ai sensi del citato articolo 8 della Legge n. 518/70 e' stato adottato per ragioni inerenti all'irregolare funzionamento della Camera anzidetta. Come comunicato dal Ministro degli affari esteri le vicende connesse alla situazione creatasi in seno alla Camera di commercio italiana per la Grecia di Atene sono state attentamente seguite dalla competente rappresentanza diplomatica e tempestivamente portate a conoscenza di questo Dicastero. Le problematiche inerenti alle inosservanze delle norme statutarie e regolamentari erano state ripetutamente denunciate, anche con specifici esposti, dei soci italiani e greci e si sono intrecciate con quelle relative all'approvazione dei bilanci. Si e' trattato, in sostanza, di numerose violazioni procedurali intervenute nella elezione degli organi camerali, elezione resasi necessaria a seguito della decadenza del Consiglio Direttivo per le dimissioni rassegnate da tre consiglieri (tra cui il tesoriere), violazioni regolarmente contestate ai responsabili della Camera. Si evidenzia in proposito la lettera in data 5 giugno 1996 dell'Ing. Spiro Laganas, Segretario generale della Camera di Atene ed unico organo legittimamente riconosciuto dall'Ambasciata, il quale denunciava la situazione di anarchia della Camera ed il mancato rispetto dello Statuto sia nei contenuti che nella sostanza. Numerose sono state le iniziative, anche da parte della medesima Ambasciata d'Italia in Atene, nel tentativo di giungere ad una ricomposizione delle diverse problematiche ed al superamento della situazione di crisi che caratterizzava la suddetta Camera. Come si ricorda, le vicende hanno formato anche oggetto di approfondita considerazione nel corso di una apposita riunione tra i rappresentanti dei Ministeri del commercio con l'estero e degli affari esteri, unitamente ai rappresentanti di Assocamerestero, associazione che raggruppa tutte le Camere di commercio italiane all'estero. In tale occasione sono stati pienamente avallati l'operato e le iniziative assunte dal Ministero degli affari esteri e dall'Ambasciata d'Italia in Atene, il cui pronto intervento e le cui puntuali segnalazioni hanno consentito di approfondire i termini del problema e di rilevare le irregolarita' e l'inosservanza delle norme statutarie ed amministrative da parte della Camera in questione. Gli orientamenti assunti dai Ministeri vigilanti sono stati regolarmente comunicati ai responsabili della Camera, con la richiesta di provvedere alla ricomposizione degli Organi camerali, azzerando la situazione al 12 marzo 1996, data di decadenza del vecchio Consiglio direttivo. Tuttavia, le richieste dell'Ambasciata sono state tutte disattese dagli organi direttivi della Camera. Per quanto concerne il caso del consigliere economico commerciale, il Ministero degli affari esteri rileva che l'Ambasciata d'Italia in Atene ha informato che il Cons. A. Levi Sandri non ha mai espresso apprezzamenti di qualsivoglia natura nei confronti di soci della Camera di commercio italiana per la Grecia, siano essi greci, italiani o di altra nazionalita'. Inoltre il Cons. Levi Sandri ha presentato le scuse, sia personali che pubbliche, per una intemperanza verbale pronunziata nel corso di una animata discussione avutasi fra i soci e riportata in modo inesatto e fuorviante nel verbale del Consiglio direttivo della Camera di commercio del 12 marzo 1996. L'attivita' del Cons. Levi Sandri nei quasi quattro anni di permanenza presso l'Ambasciata e' stata caratterizzata da ottimi rapporti di collaborazione con gli operatori italiani e greci che sempre hanno dimostrato nei suoi confronti stima e considerazione. Circa la richiesta degli On.li Interroganti di conoscere se il Ministero intenda rivedere la decisione presa e quali soluzioni si intendano predisporre per il futuro per salvaguardare al meglio i rapporti non solo commerciali fra Italia e Grecia, e' opportuno ricordare che, avverso il citato decreto 12 giugno 1996, e' stato presentato un ricorso che pende dinanzi al TAR del Lazio e che e' in atto un tentativo di mediazione di Assocamerestero perche' si addivenga ad una composizione bonaria della controversia, con l'approvazione di un nuovo Statuto e con l'elezione nel Consiglio direttivo e alla carica di Presidente di qualificati rappresentanti delle comunita' italiana e greca di Atene, che trovino il consenso della rappresentanza diplomatica italiana. Il Sottosegretario di Stato per il commercio con l'estero: Cabras.



 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.