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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00147 presentata da BOATO MARCO (MISTO) in data 19960730

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'industria, commercio e artigianato, dell'ambiente e della sanita', per sapere - premesso che: uno dei quartieri piu' popolati della cittadina turistica di Riva del Garda e' attualmente attraversato da un elettrodotto aereo di 132 KV che passa in prossimita' delle abitazioni a distanza non a norma con le attuali leggi in vigore; nel 1982 il sindaco di Riva del Garda aveva segnalato la pericolosita' di questa linea elettrica all'Enel; nel programma generale del 1987-88 dell'ente, relativo alla ristrutturazione della centrale idroelettrica di Riva del Garda, l'Enel prese in considerazione l'opportunita' di rimuovere, per motivi tecnici, l'attuale linea ad alta tensione, proponendo un nuovo tracciato posto a nord rispetto all'attuale linea e transitante attraverso le frazioni periferiche di San Giorgio, Varone, Pasina, San Tommaso nel territorio comunale di Riva ed Arco; dette frazioni rappresentano zone residenziali meno popolate del quartiere Peep e rione Degasperi, attualmente attraversate dall'elettrodotto in questione; tuttavia, nell'ultimo decennio esse hanno conosciuto una notevole espansione residenziale, e rappresentano a causa della scarsita' di territorio comunale, le zone di futuro sviluppo residenziale; il 15 febbraio 1989 il comune di Arco firma all'Enel l'autorizzazione al passaggio sul proprio territorio comunale; il 19 febbraio 1990 il comune di Riva del Garda, dopo 15 giorni di esposizione all'albo comunale, concede all'Enel la medesima autorizzazione; il 26 novembre 1990 il consiglio comunale di Riva del Garda approva una mozione di richiesta di smantellamento ed interramento della linea elettrica in questione, che attraversa il quartiere Peep e rione Degasperi, per motivi igienico sanitari e di sicurezza; il 1^ febbraio 1991 la provincia autonoma di Trento emette una delibera provvisoria di autorizzazione all'Enel per l'inizio dei lavori di costruzione; il 13 novembre 1993 nasce un comitato spontaneo di cittadini, denominato "comitato per la difesa del diritto alla salute contro la realizzazione della variante alla linea elettrica a 132 KV nel tratto Riva-Arco" che con lettera inviata al presidente della giunta provinciale, e per conoscenza all'Enel, al servizio energia, ai sindaci di Riva del Garda e di Arco, al presidente del comprensorio Alto Garda e Ledro, all'ufficio igiene di Arco, al settore per l'igiene pubblica di Trento, al servizio urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia autonoma di Trento (PAT), all'assessore all'ambiente della Pat, metteva in evidenza il rischio sanitario, il danno ambientale e la discriminazione che si stava realizzando nei loro confronti da parte delle amministrazioni e dell'Enel; la realizzazione infatti del nuovo elettrodotto altro non era che lo spostamento di un problema di ordine di salute pubblica, tecnico ed ambientale, da un quartiere ad alta densita' residenziale a piu' centri periferici che, seppur meno abitati, sono soggetti ad una rapida espansione residenziale; il 25 gennaio 1994 il consigliere provinciale Claudio Taverna propone alla giunta della Pat una interrogazione titolata: "Suscita preoccupazione la realizzazione della nuova linea elettrica Riva-Arco"; il 26 maggio 1994 i consiglieri provinciali Benedetti, Giovanazzi, Taverna e Tosadori propongono una mozione titolata: "Per l'elettrodotto Riva-Arco ricercare soluzioni alternative che tutelino la salute pubblica e salvaguardino l'ambiente"; ne e' seguito un ampio dibattito del problema sulla cronaca locale dei quotidiani Adige e Alto Adige; il 23 febbraio 1994, il consiglio comunale di Riva del Garda, all'unanimita', da' mandato al sindaco di intervenire presso la Pat e l'Enel al fine di soprassedere alla realizzazione della variante all'elettrodotto, cosi' come proposto dall'Enel, e di individuare nel contempo una soluzione tempestiva, sicura e garantita da pericoli anche potenziali, a tutela indistinta e definitiva della salute di tutti i cittadini; il 28 dicembre 1994 l'amministrazione comunale di Riva del Garda chiede alla giunta provinciale: 1) la sospensione nei confronti dell'Enel, dell'autorizzazione definitiva alla variante della linea elettrica in questione; 2) la nomina di un tecnico super partes, esperto in materia di trasporto di energia elettrica, che relazioni sui costi e sulla fattibilita' tecnica del cavodotto, ritenendo infatti che il problema costi debba essere superato, viste le numerose problematiche poste dall'opera se realizzata secondo il previsto progetto di variante; 3) la convocazione da parte della giunta provinciale delle amministrazioni comunali di Riva e di Arco, dei responsabili provinciali del settore e dell'Enel, per verificare la possibilita' di soluzioni alternative al progetto in corso, con particolare riguardo alla necessita' di salvaguardare la salute e la tutela dell'ambiente; il 28 aprile 1994 il consiglio comunale di Arco impegna la propria giunta a farsi promotrice nei confronti dell'Enel, affinche' l'ente utilizzi al meglio le innovazioni tecnologiche per realizzare una linea interrata, e nei confronti della Pat perche' stimoli la realizzazione dell'Enel in tal senso, visto l'interesse generale per la realizzazione di quest'opera e per interventi analoghi da realizzare in futuro; in data 7 luglio 1995, la Pat ha attribuito l'incarico di studio sul progetto per la realizzazione di un nuovo elettrodotto nel Basso Sarca all'ingegner Lorenzo Fellin. L'incarico prevedeva: a) valutazione della corretta impostazione, sotto il profilo giuridico, tecnico e normativo dell'elettrodotto aereo proposto dall'Enel; b) espressione di un giudizio circa il corretto inserimento ambientale dell'elettrodotto suddetto; c) individuazione di eventuali alternative non aeree all'elettrodotto proposto e valutazione di larga massima del loro impatto tecnico economico e ambientale; d) indicazioni parametriche sui campi elettrici e magnetici al suolo correlati alle varie soluzioni; e) comparazione tra le soluzioni individuate ed analizzate e giudizio di merito sulle stesse; la consulenza fatta dall'ingegner Fellin, sebbene improntata con criteri di valutazione di notevole dettaglio e pur confermando e motivando le posizioni tecniche dell'Enel in merito alla realizzazione del nuovo elettrodotto, non esclude la possibilita' di percorrere soluzioni alternative, che risultano essere "migliorative" sia dal punto di vista ambientale che igienico sanitario, rispetto al progetto proposto dall'Enel; in data 3 luglio 1996 il consiglio comunale di Riva del Garda impegna il sindaco e la giunta municipale ad intervenire presso la provincia autonoma di Trento e l'Enel, anche unitamente all'amministrazione comunale di Arco, al fine di accelerare i tempi di realizzazione della variante alla linea elettrica in cavodotto, a tutela della salute di tutti i cittadini e per il beneficio urbanistico e paesaggistico del territorio. Impegna altresi' il sindaco e la giunta ad ottenere nel frattempo dall'Enel precise garanzie circa il controllo e il mantenimento della massima sicurezza della linea attualmente in essere; allo stato attuale l'Enel ha concluso l'iter burocratico del progetto di variante e la giunta provinciale deve firmare l'autorizzazione definitiva alla costruzione del nuovo tracciato -: 1) se il Governo non ritenga che l'iter burocratico, che attualmente consente all'Enel - con delibera provvisoria della provincia autonoma di Trento datata 1^ febbraio 1991 - la realizzazione di un'opera cosi' importante dal punto di vista igienico-sanitario e dell'impatto ambientale e cosi' duratura nel tempo (80-100 anni), non sia stato adeguatamente approfondito e dibattuto nella sua fase di approvazione; 2) se il Governo sia a conoscenza che dallo studio sopra ricordato dall'ingegner Fellin emerge la possibilita' di tragitti alternativi e di modalita' tecniche di costruzione dell'elettrodotto migliorative, seppur piu' costose, prendendo in considerazione le quali si dovrebbe procrastinare nel tempo la realizzazione dell'opera da parte dell'Enel; 3) se il Governo sia consapevole che, mentre per l'Enel la questione risulta essere di mera valenza tecnica ed economica, le amministrazioni comunali di Riva del Garda e di Arco e l'Amministrazione provinciale, unitamente al comitato dei cittadini ed all'opinione pubblica piu' vasta, ritengono che nei riguardi di tale problema debbano prevalere le prioritarie esigenze del pubblico benessere (salute e ambiente), in modo da realizzare un tracciato elettrico meno oneroso, dal punto di vista sanitario e ambientale, per la collettivita', anche se piu' oneroso e complesso sotto il profilo tecnico-economico; 4) se il Governo non ritenga che tale elettrodotto debba essere realizzato nel modo che turba meno la salute, l'ambiente e il paesaggio, salvaguardando la bellezza naturale di Riva del Garda ed Arco insieme alla salute dei cittadini, sulla base della concezione di uno sviluppo ecologicamente sostenibile; 5) anche a partire dalla questione specificatamente sollevata dagli interpellanti, quali siano gli intendimenti del Governo in rapporto al necessario bilanciamento tra politica energetica nel settore elettrico, da una parte, e tutela della salute dei cittadini e rispetto dell'ambiente, dall'altra. (2-00147)





 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.