Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00440 presentata da MANTOVANO ALFREDO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960801
Ai Ministri della sanita' e della solidarieta' sociale. - Per sapere - premesso che: fra i dati preoccupanti che emergono dalla relazione sull'attuazione negli anni 1994 e 1995 della legge sull'aborto (n. 194 del 22 maggio 1978), che il Ministro della sanita' ha depositato in Parlamento nel luglio 1996, vi e' la crescita sensibile degli interventi interruttivi della gravidanza relativi alle donne che risiedono all'estero: "le interruzioni volontarie della gravidanza, effettuate da donna residente all'estero - si legge nell'elaborato - sono passate, secondo un trend di incremento costante, da 461 casi nel 1980 a 1.718 casi nel 1994". Si tratta di un valore in contrasto con il numero complessivo degli interventi di aborto "legale" effettuati nello stesso periodo, che sono scesi dalle 240.000 unita' circa del 1980 alle 138.379 unita' del 1995: un valore che illustra la condizione di estremo disagio delle gestanti non italiane, e in particolare delle extracomunitarie, che ne rappresentano la maggior parte; e' diventato un dato di comune esperienza che molte extracomunitarie in eta' feconda esercitano mansioni di collaboratrici familiari, e che la gravidanza, sia o non sia desiderata, rappresenta per loro un ostacolo alla prosecuzione del rapporto di lavoro, peraltro non sempre in regola con le contribuzioni previste dalla legge; accade quindi con una certa frequenza che la sola alternativa loro prospettata, spesso dagli stessi datori di lavoro, da una posizione di forza che si traduce in una costrizione psicologica, sia costituita dal ricorso all'aborto. Ancora piu' drammatica, anche se meno diffusa, e' la condizione delle extracomunitarie dedite alla prostituzione che attendono un bambino; l'aumento progressivo delle interruzioni volontarie della gravidanza rivela la totale assenza di aiuto da parte delle strutture pubbliche, e in particolare dei consultori familiari; la retorica della solidarieta' e dell'accoglienza si traduce nel mettere a disposizione un lettino per l'aborto, anche quando la gestante extracomunitaria, se adeguatamente sostenuta, o anche solo informata sui diritti della lavoratrice madre, sarebbe ben disposta a far nascere la sua creatura -: se e quali iniziative intendano adottare per aiutare in modo concreto ed efficace le gestanti extracomunitarie; se, in particolare, intendano eseguire un monitoraggio relativo alle cause dell'incremento degli aborti eseguiti in Italia dal 1980 fino a oggi da donne non residenti in Italia; se intendano predisporre appositi servizi di informazione e di sostegno all'interno dei consultori pubblici. (5-00440)