Portale storico della Camera dei deputati

La III Commissione, premesso che: il 14 settembre 1996 si terranno in Bosnia-Erzegovina le prime elezioni previste dagli accordi di Dayton, per i consigli comunali e cantonali, per i Parlamenti delle singole componenti e per il Parlamento comune paritetico e per i rappresentanti delle tre comunita' (serba, croata e musulmana) nella presidenza collettiva della Bosnia-Erzegovina stessa; queste elezioni rappresentano un momento fondamentale dell'attuazione dei predetti accordi, che hanno nell'affermazione della democrazia e nel ripristino della convivenza civile il loro cardine fondamentale, per superare le gravi fratture causate da quattro anni di guerra; punto qualificante del processo democratico era ed e' la possibilita' del ritorno dei profughi nei luoghi originali di residenza, a partire dalle elezioni stesse; la comunita' internazionale si era impegnata a fare in modo che la sua presenza non si riducesse alla sola funzione militare, ma contribuisse al ripristino di condizioni economiche, sociali e culturali per una vita civile e democratica; gravi nubi sono tuttora addensate su questa prospettiva, in quanto lo stesso commissario dell'Unhcr, signora Ogata, ritiene che la probabilita' sia ormai che non piu' di un terzo dei profughi possa realmente fare ritorno; un'eventuale vittoria, nei vari settori, delle forze piu' oltranziste potrebbe preludere ad una ripresa di ostilita' dopo il ritiro previsto per il dicembre 1996 della forza multinazionale Ifor, comprendente contingenti italiani, il cui buon lavoro rischierebbe di essere in tal modo vanificato, cosi' come quello degli oltre diecimila volontari italiani, che hanno ben operato in questi anni nella ex Jugoslavia; impegna il Governo ad assumere adeguate iniziative, coordinate con l'Unione europea, per garantire che il processo elettorale si sviluppi in un quadro ragionevole di trasparenza, democratica ed effettivo plura-lismo; ad assumere in particolare iniziative per creare le condizioni di un reale ritorno dei profughi o, quanto meno, di una loro partecipazione attiva al processo elettorale; ad operare per favorire la possibilita' di una reale convivenza e di prospettive di un concreto funzionamento delle istituzioni unitarie plurietniche, che dovranno scaturire dalle elezioni, anche per quanto riguarda il loro riconoscimento come interlocutori principali dell'Italia e dell'Europa; ad informare la Camera sulla situazione dei progetti di aiuto e degli interventi finanziari per il piano di ricostruzione del tessuto economico, sociale, culturale e civile della Bosnia-Erzegovina ed a rifinanziare questi interventi, nella misura necessaria. (7-00056)