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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00652 presentata da SCOZZARI GIUSEPPE (MISTO) in data 19961001

Ai Ministri dell'interno, dell'industria, commercio e artigianato e dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: il 29 dicembre 1994, il Consorzio Asi (Area di sviluppo industriale) di Agrigento ha appaltato lavori (attualmente in corso) per la somma di oltre cinque miliardi di lire, per la costruzione di una strada e "peril completamento delle infrastrutture primarie e di metanizzazione relativamente alla prima fase di intervento dell'agglomerato industriale di Casteltermini-Valle del Platani (AG)", in territorio Asi Agrigento-Casteltermini, strada che circonda e circoscrive un'area di circa ventimila metri quadri, con l'evidente e chiara finalita' dell'Asi di acquisire al consorzio nuove aree; a seguito dell'inizio dei lavori di cui sopra, in data del 4 maggio 1995 il presidente e legale rappresentante della Joeplast srl (con sede in Casteltermini) presentava al consorzio Asi di Agrigento domanda per ottenerne il lotto intercluso e circoscritto dalla costruenda strada, terreno peraltro adiacente allo stabilimento. Detta richiesta era regolarmente accompagnata da ben due progetti industriali, il primo di ampliamento, mentre il secondo concernente una nuova unita' produttiva finalizzata a produzioni specialistiche nel settore della plastica; dopo molti mesi di silenzio dell'Asi, la direzione aziendale della Joeplast sollecitava una risposta al presidente dell'Asi che in ripetuti incontri ha sempre confermato la volonta' positiva del consorzio di procedere all'acquisizione dell'area in questione, anche se il piano economico di espansione di detto terreno non veniva elaborato, fino al punto che all'elaborazione ha provveduto, con tecnici specializzati, la stessa Joeplast; alla richiesta della Joeplast, dopo circa tredici mesi, il consorzio Asi di Agrigento rispondeva negativamente; nonostante la immotivata, quanto assurda, deliberazione negativa dell'Asi veniva informato il prefetto di Agrigento, il quale provvedeva immediatamente a convocare le parti in prefettura. Nella riunione del 25 maggio 1996, erano presenti oltre al prefetto, ed ai dirigenti della Joeplast, il presidente, il vice presidente, il direttore generale dell'Asi, i quali assumevano impegno formale (ammettendo che si trattava di una decisione politica, visto che non erano state sollevate questioni burocratiche ed amministrative) di rivedere la precedente deliberazione di diniego ed in tempi brevi a procedere all'acquisizione dell'area di cui trattasi; trascorso ancora un mese, il 27 giugno 1996 il presidente dell'Asi, con propria nota, venendo meno all'impegno assunto d'innanzi al prefetto di Agrigento, comunica alla Joeplast srl il rigetto della propria richiesta di cessione di lotto di terreno per "sopravvenuta inefficacia delle previsioni del piano regolatore generale consortile (PRG) per scadenza di validita' dello stesso sin dal 1993", circostanza questa celata nella riunione prefettizia non solo dal presidente dell'Asi, ma anche dal direttore generale, che avrebbe dovuto conoscere detta circostanza e non ne ha fatto menzione. In detta risposta il presidente del Consorzio Asi motiva il diniego con la impossibilita' di "aggravare le risorse erariali, per l'acquisizione di ulteriori terreni, in presenza dell'agglomerato di che trattasi di una estensione di terreni gia' espropriati disponibili e non assegnati pari a circa mq. 121.300"; la concessione di detto lotto, proprio perche' adiacente e quindi funzionale al complesso industriale, consentirebbe alla Joeplast (fra le poche industrie forti della Sicilia) la realizzazione del progetto, di cui sopra, l'adeguamento della stessa alle normative di cui al decreto legislativo n. 626 del 1994 (norme relative al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo del lavoro) e la realizzazione di un piano di investimenti ed un piano occupazionale con nuovi 25 dipendenti, che andrebbero ad aggiungersi all'esistente organico di ben quaranta dipendenti; l'Asi di Agrigento ha assunto con propri atti amministrativi comportamenti e valutazioni difformi in casi simili. In merito si ritiene opportuno segnalare lo scempio ambientale verificatosi a seguito della costruzione dell'area industriale di Porto Empedocle (di competenza dell'Asi di Agrigento), che ha comportato l'interramento di un tratto di mare di circa quattrocentomila metri quadrati ed un costo economico elevatissimo, nonostante da decenni esista una area industriale abbandonata, dopo lo smantellamento della Montedison, ma esiste soprattutto la disponibilita' di migliaia di metri quadrati nel vicinissimo agglomerato industriale di Agrigento, tipica cattedrale nel deserto (per questo fatto sono state presentate nella XII legislatura due interrogazioni, la prima al Senato a firma del senatore Lauricella ed altri - n. 4-704066 -, la seconda alla Camera dei deputati, a firma del deputato Scozzari ed altri - n. 4/09597). In questo caso si puo' con certezza affermare che sono state aggravate le risorse erariali, per l'acquisizione di ulteriori terreni (rectius: spazi di mare), in presenza dell'agglomerato di Agrigento e di una estensione di terreni gia' espropriati disponibili e non assegnati pari a moltissimi metri quadrati; nel mese di luglio del 1996, alcuni malviventi sono entrati all'interno dell'impianto di depurazione che sorge all'interno dell'Asi di Ravanusa (competente l'Asi di Agrigento) ed hanno distrutto alcune sofisticate apparecchiature, cabine di controllo computers arrecando danni alle strutture; cio' si e' verificato per mancanza assoluta di qualsiasi controllo, che avrebbe dovuto essere predisposto dai dirigenti dell'Asi di Agrigento, anche ed a seguito di una nota di invito a controllare detta struttura predisposta ed inviata a detti dirigenti molti mesi prima dalla giunta provinciale di Agrigento, nota a quanto pare rimasta inevasa; a seguito di quanto sopra esposto si evince l'assoluta incapacita' dei dirigenti dell'Asi a gestire l'importante e fondamentale struttura e cio', ritenuto che gestendo il denaro pubblico nei casi sopra evidenziati non si sono comportati con la diligenza e la imparzialita' che e' richiesta a chi amministra la cosa pubblica, non svolgendo con competenza le proprie funzioni, visto anche il drammatico momento di disoccupazione in cui versa la provincia di Agrigento ultima in Italia per reddito procapite -: quali provvedimenti intendano assumere attraverso i propri organi periferici, nei confronti dell'Asi di Agrigento, che dopo avere provveduto ad appaltare i lavori per oltre cinque miliardi di lire, di cui si e' scritto in premessa nell'agglomerato industriale di Casteltermini-Valle Platani, e provveduto ad urbanizzare un intero lotto hanno successivamente fatto scadere il piano regolatore generale e negato un diritto all'industria che ne chiede la cessione nonostante detto terreno ricada in zona industriale; quali provvedimenti sostitutivi anche attraverso i propri organi periferici, nei confronti dell'Asi intendano porre in essere i ministri interrogati anche in virtu' delle leggi agevolative sul Mezzogiorno, affinche' nella indicata zona possano crearsi nuove e migliori condizioni di sviluppo anche in vista dei nuovi provvedimenti sul lavoro emanandi dal Governo, in ausilio ad una provincia che e' ultima in Italia per reddito procapite; quali interventi il Governo intenda intraprendere presso il Governo della regione siciliana affinche' la burocrazia non continui ad ostacolare lo sviluppo economico della Sicilia. (5-00652)

 
Cronologia
venerdì 27 settembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Consiglio dei ministri approva il testo della legge finanziaria, che dispone una manovra complessiva di 62.000 miliardi di lire, comprensiva della c.d. “tassa sull'Europa” .

mercoledì 2 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva la proposta di legge Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (AC 449), che sarà approvata dal Senato il 3 aprile 1997 (legge 10 aprile 1997, n. 97).