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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00273 presentata da MICHELANGELI MARIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19961002

Al Ministro per i beni culturali e ambientali. - Per sapere - premesso che: la prof. Emilia Alessandrone Perona, direttrice dell'istituto piemontese per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea, in una nota indirizzata al Consiglio di amministrazione dell'istituto stesso, che qui si riporta per ampli stralci, denuncia una grave decisione del museo nazionale del Risorgimento di Torino: "credo doveroso richiamare la vostra attenzione sulla recente decisione del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino di rimuovere dall'aula del Parlamento italiano di Palazzo Carignano le 170 bandiere del movimento sindacale e politico italiano, provenienti dal fondo "Mostra della Rivoluzione fascista" dell'Archivio Centrale dello Stato. Mi sono risolta a scrivere in proposito a voi, e a quanti di voi fanno parte anche degli organismi del Museo, perche' ritengo che l'Istituto, che insieme al Centro Gobetti realizzo' la mostra "Un'altra Italia nelle bandiere dei lavoratori" - inaugurata nel 1981 dal Presidente Pertini e divenuta permanente nel 1986 - e che ha condotto lo studio storico e iconografico sulle bandiere, avrebbe dovuto essere informato tempestivamente, insieme alle istituzioni pubbliche che sostennero finanziariamente l'iniziativa, dei rischi che corre la collezione, ed essere messo in condizione di esprimere un parere meditato. E' noto infatti che essa appartiene all'Archivio Centrale dello Stato, a cui tornerebbe non appena venissero meno gli impegni presi dal Museo per la sua esposizione. Non si pretende con queste osservazioni di interferire nelle decisioni di un altro Istituto, ma si chiede che siano note e chiare a tutti le ragioni che rischiano di privare la Citta' di una collezione unica nel suo genere e che si possano considerare i possibili interventi per evitarlo. In altri termini, penso che non possa essere considerato come un caso di ordinaria amministrazione, di pertinenza di un Ente privato, il destino di una raccolta che Torino ha acquisito grazie ad un concorso di volonta' e di energie e che ha rilevante valore storico per le seguenti ragioni; essa documenta, pezzo per pezzo, le violenze fasciste del 1919-1922, che sono all'origine della costituzione del fondo stesso; il corpus cosi' costituito offre un panorama di eccezionale varieta' e ricchezza della cultura politica delle classi lavoratrici del secondo Ottocento e del primo Novecento. La mostra, col relativo apparato di ricostruzione storica e semiologia raccolto nel catalogo, ha costituito infatti un punto di riferimento per ricerche analoghe svolte successivamente (per esempio, in Piemonte, le tante iniziative conservative, espositive, editoriali sulle bandiere delle Societa' di Mutuo soccorso) e per gli studi italiani e stranieri sulla cultura, la simbologia, la ritualita' del movimento operaio; la raccolta esposta a Torino fa parte di un giacimento - la Mostra della Rivoluzione fascista - a sua volta "storico" per cio' che rappresenta rispetto alla mentalita', alla cultura e all'autorappresentazione del fascismo. Su un altro aspetto di questa raccolta, e cioe' sul suo valore evocativo di lotte e sconfitte duramente pagate non mi soffermo. L'hanno fatto da loro pari Sandro Pertini, Fran.$$.Accois Mitterand, Gilles Martinet, Norberto Bobbio e molti altri ancora. Nel 1981 la sua collocazione nell'aula del Parlamento Italiano - mai utilizzata per lo scopo per il quale era stata costruita - apparve una sorta di risarcimento morale, una justice de Clio, come scrisse una storica francese; una dare voce a ceux qui n'ont pas eu d'Histoire. Parve anche non improprio che, attraverso quei documenti, un terzo soggetto a sua volta attore della storia d'Italia, entrasse nel Museo Nazionale del Risorgimento, dilatandone l'impostazione dinastica e politico-militare. Ora questo patrimonio rischia di essere perduto per Torino, gia' particolarmente sguarnita di percorsi museali e didattici dedicati alla storia contemporanea (si pensi alla tormentata e tuttora non risolta questione del Museo della Resistenza e alle improbabili ipotesi di un Museo della Deportazione). Ci si chiede, inoltre, come mai in una citta' dove le istituzioni culturali sopravvivono faticosamente - come ben sa questo nostro Istituto - si trovino risorse non indifferenti per disfare quello che e' stato realizzato, senza che neanche se ne conoscano le ragioni e si discutano le priorita' e le possibili alternative -: quali iniziative intenda intraprendere il Ministro, alla luce delle notevoli considerazioni esposte dalla professoressa Alessandrone Perona, per bloccare una simile iniziativa del museo, che oltretutto suonerebbe come un'offesa al movimento operaio sindacale e politico italiano, a meno che non si voglia perseguire un'opera di revisionismo storico che oltretutto vuole considerare anche la messa in "cantina" dei simboli piu' significativi delle lotte antifasciste quali quelli rappresentati dalle "bandiere", per di piu' in un momento in cui tale simbolo per l'Italia e' sentito in maniera cosi' forte contro ogni attacco secessionista ed autoritario. (3-00273)





 
Cronologia
venerdì 27 settembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Consiglio dei ministri approva il testo della legge finanziaria, che dispone una manovra complessiva di 62.000 miliardi di lire, comprensiva della c.d. “tassa sull'Europa” .

mercoledì 2 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva la proposta di legge Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (AC 449), che sarà approvata dal Senato il 3 aprile 1997 (legge 10 aprile 1997, n. 97).

mercoledì 9 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    Viene costituita la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Il presidente è il senatore della Sinistra democratica- l'Ulivo, Giovanni Pellegrino.