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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03865 presentata da DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19961003

Ai Ministri dell'interno e per la solidarieta' sociale. - Per sapere - premesso che: a Brescia trenta bambini serbi, montenegrini e kossovari regolarmente scolarizzati erano stati espulsi, con ordinanza del Comune, da una cascina di Buffalora adibita a centro di accoglienza, in base all'irregolarita' del soggiorno di parte dei loro genitori, ed erano quindi rimasti all'addiaccio; dopo la riapertura, da parte di numerose associazioni bresciane, delle porte murate dei locali, l'intervento della polizia ha condotto al fermo dei capifamiglia e ora si prospetta l'accompagnamento in frontiera di due montenegrini, profughi e disertori dall'esercito serbo e quindi in grave rischio in patria, e la consegna di altri dieci decreti di espulsione ad altrettanti profughi, tutti capifamiglia con figli, le cui mogli sono peraltro quasi tutte in possesso di soggiorno per motivi umanitari; analogamente, a Firenze un'ordinanza comunale ha condotto all'allontanamento dal territorio comunale ed alla dispersione di oltre cento profughi, molti dei quali bosniaci, a causa del mancato possesso da parte loro del permesso di soggiorno; l'impossibilita' per molti profughi e sfollati di ottenere il permesso di soggiorno "per motivi umanitari" e' conseguita in questi anni alla lentezza ed agli impacci burocratici nell'applicazione della legge n. 390 del 1992, con il forte ritardo della maggioranza delle questure e con l'esclusione, dettata attraverso semplici circolari, di chiunque fosse entrato in Italia prima della data convenzionale del giugno 1991, o fosse stato colpito da decreti di espulsione per irregolarita' del soggiorno prima di aver potuto, appunto, regolarizzarsi; le condizioni di vita della grande maggioranza dei profughi, di cui solo il 5-10 ha ottenuto qualche forma di accoglienza o assistenza negli appositi centri del Triveneto o in alcuni comuni metropolitani, li hanno condotti in alcuni casi a commettere reati "di sopravvivenza" (dall'accattonaggio, solo di recente derubricato dalla Consulta, a piccoli reati contro il patrimonio), il che ha ulteriormente inibito l'accesso alla recente regolarizzazione per motivi di lavoro; questi motivi hanno condotto alla situazione assurda, accertata anche dal Consiglio italiano per i rifugiati nei censimenti effettuati in diverse citta', per cui all'interno dello stesso nucleo familiare coesistono genitori e figli o coniugi o fratelli, divisi dal possesso o meno del permesso di soggiorno; ne consegue la difficolta' o impossibilita' di impostare progetti di inserimento sociale, di accoglienza o di rimpatrio assistito, i quali non possono prescindere dalla dimensione familiare, e non individuale, dell'espatrio, e dunque la virtuale inapplicabilita', sia a livello nazionale che locale, delle pur positive previsioni della legge 390 e del recente decreto-legge applicativo n. 412 del 1996 -: se non ritengano di intervenire con la massima urgenza affinche' a Brescia sia annullata la disposizione di accompagnamento alla frontiera dei due disertori montenegrini (tanto piu' che si ha notizia della recente fucilazione, dopo il rimpatrio, di un disertore dall'esercito serbo), e siano revocati, se gia' emessi, i decreti di espulsione a carico di capifamiglia con solidi legami familiari in Italia; se, piu' in generale, non ritengano indispensabile la revoca delle circolari citate, emesse dal ministero dell'interno nel 93, e l'emissione di nuove direttive che consentano il censimento e la regolarizzazione per motivi umanitari, in tutto il territorio nazionale, dei profughi e sfollati dall'ex Jugoslavia, e l'eventuale conversione dei permessi gia' posseduti in permessi di soggiorno ad altro titolo, in presenza di situazioni di inserimento sociale e lavorativo in Italia; se in ogni caso non ritengano che, considerata la dimensione prevalentemente familiare dell'espatrio dall'ex Jugoslavia prima, durante e dopo la guerra civile e l'irrinunciabilita' del principio di coesione familiare, non sia opportuno disporre nell'immediato affinche' le misure di accoglienza e le provvidenze in loro favore, sia da parte del governo che degli enti locali, riguardino l'intera famiglia della quale almeno uno dei componenti sia stato riconosciuto come profugo, sfollato o disertore. (4-03865)

 
Cronologia
mercoledì 2 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva la proposta di legge Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (AC 449), che sarà approvata dal Senato il 3 aprile 1997 (legge 10 aprile 1997, n. 97).

mercoledì 9 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    Viene costituita la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Il presidente è il senatore della Sinistra democratica- l'Ulivo, Giovanni Pellegrino.