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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00319 presentata da OSTILLIO MASSIMO (CCD-CDU) in data 19961015

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: alcuni mesi fa, su numerosi quotidiani nazionali apparve la notizia che moltissimi telefoni cellulari - si disse qualche decina di migliaia - fossero sotto controllo di non meglio identificati soggetti, e cio' in palese violazione della normativa attualmente vigente in materia di intercettazione delle conversazioni e di relative autorizzazioni, nonche' di soggetti abilitati a tali attivita'; successivamente, solo qualche settimana addietro, l'eminente studioso e presidente del Cnel Giuseppe De Rita, in un'intervista al quotidiano Il Tempo, ha svolto un ampio ragionamento, riferendo che di fatto potrebbero - nell'attuale situazione del Paese - venire a saldarsi interessi diversi di servizi "deviati", ambienti della magistratura e della polizia, nonche' di altri "poteri forti", volti a determinare pesantissimi condizionamenti, se non un vero e proprio sovvertimento della vita democratica nel nostro Paese; l'attuale situazione politica ed istituzionale e' di particolare delicatezza, e cio' per i numerosi eventi che - di qui alla fine dell'anno - interesseranno i partiti ed il Parlamento (legge finanziaria e disposizioni collegate, sentenza della Corte costituzionale sulla reiterazione dei decreti-legge, modifiche dei regolamenti di Camera e Senato, riforme nel settore della giustizia), ma che influiranno anche su moltissime altre vicende sociali, economiche e di cronaca in corso; in tale contesto si raccolgono in questi giorni voci incontrollate di una notevole attivita' di intercettazione di conversazioni telefoniche ed ambientali, che potrebbero risultare non autorizzate, secondo cui addirittura tali fatti avrebbero interessato o interesserebbero sedi istituzionali, quali la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica, come anche singoli parlamentari; preoccupa seriamente tale ipotesi, considerato quanto sopra esposto, perche' di fatto rappresenterebbe la realizzazione di un vero e proprio disegno di destabilizzazione, nel quale non sarebbe piu' possibile controllare - da parte delle autorita' preposte - le eventuali iniziative, legittime o illegittime che siano, poste in essere da branche della pubblica amministrazione, non potendo cosi' provvedersi alla necessaria tutela del cittadino, compito primo dello Stato e responsabilita' somma del Governo e dei ministeri preposti -: se risulti al Governo alcuna delle notizie ipotizzate in premessa; se il Governo sia a conoscenza di attivita' di intercettazione svolte da uffici della pubblica amministrazione in sedi istituzionali, e se esse siano considerate legittime; se, verificate le voci di cui sopra come veritiere o fondate, eventuali intercettazioni svolte nell'ambito delle sedi parlamentari siano state regolarmente autorizzate; se il Governo condivida la preoccupazione espressa dagli interroganti, in merito ad intercettazioni non autorizzate e ad eventuali omissioni dei necessari controlli; quali iniziative il Governo intenda assumere per rendere piu' rigoroso il rispetto e la tutela della privacy, anche dei parlamentari; quale sia l'opinione del Governo circa la possibilita' che, in un clima che potrebbe diventare fosco e torbido per i motivi espressi in premessa, potrebbe essere messa in dubbio la stessa incolumita' di quanti oggetto di attivita' non autorizzate o non controllate; se il Governo ritenga o meno, verificata l'attendibilita' delle premesse, che si sia ai limiti di una situazione non sopportabile, sotto il profilo della tutela complessiva della vita democratica del nostro Paese. (3-00319)

 
Cronologia
mercoledì 9 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    Viene costituita la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Il presidente è il senatore della Sinistra democratica- l'Ulivo, Giovanni Pellegrino.

giovedì 17 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Corte costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 6, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1996, n. 462, recante Disciplina delle attività di recupero dei rifiuti, per aver «reiterato, con contenuto immutato ed in assenza di nuovi presupposti di necessità e urgenza, la disposizione» espressa da precedenti decreti-legge decaduti. La sentenza blocca la prassi del Governo di reiterare il contenuto dei decreti-legge (sentenza n. 360).