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Al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: sull'aeroporto di Torino-Caselle continua a soffiare un vento di graduale smantellamento di alcuni settori vitali. Nel corso del 1995, infatti, l'Italia ha trasferito da Malpensa a Torino-Caselle la base per l'Italia settentrionale di tutti i suoi voli all-cargo, e, di conseguenza, tra Alitalia e Sagat - la societa' che gestisce lo scalo di Torino-Caselle - e' stato stipulato un contratto per la gestione dei suddetti voli in partenza dal nord-Italia; va tenuto conto che la Sagat ha realizzato in sei mesi, tra edifici e magazzini, un investimento di circa 25 miliardi di lire con un incremento di manodopera di circa 200 unita' -: quali siano le iniziative che il Ministro intenda intraprendere di fronte ad un possibile ridimensionamento del programma dell'Alitalia, con una riduzione a soli sei voli settimanali conseguente all'ipotetica intenzione di riportare i voli suddetti a Malpensa a partire dai prossimi mesi. Di fronte a problemi - non ultimo il disastro aereo di San Francesco al Campo dell'inizio dell'ottobre 1996 - che continuano a gravare nella gestione della struttura aeroportuale torinese con le proteste di alcuni comuni limitrofi, si corre infatti il rischio di un ulteriore impoverimento nelle politiche dei trasporti piemontesi; come si intenda affrontare il nodo dei posti di lavoro legati al progetto all-cargo che, in caso di spostamento dei voli su Malpensa, non troverebbero piu', forse, una adeguata valorizzazione professionale; come pensi di rilanciare un'infrastruttura come l'aeroporto di Torino, che resta un elemento essenziale per la ripresa ed il rilancio dell'economia subalpina, che negli ultimi anni ha registrato un investimento di circa 250 miliardi di lire. (5-00796)