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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04674 presentata da LAMACCHIA BONAVENTURA (RINNOVAMENTO ITALIANO) in data 19961029

Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - considerato che: in data 28 aprile 1995, il provveditore agli studi di Cosenza comunicava al Sindaco del comune di Spezzano Piccolo che il ministero della pubblica istruzione - nell'ambito del piano di razionalizzazione della rete scolastica per l'anno scolastico 1995-1996 - aveva disposto la trasformazione della scuola media di Pedace in sezione staccata della scuola media di Spezzano Piccolo; a distanza di poco piu' di un anno, senza peraltro l'intervento di un provvedimento di revoca, lo stesso provveditore comunicava ai presidi e ai sindaci della provincia che la trasformazione sarebbe intervenuta in senso inverso; la legge n. 241 del 1990 dispone l'obbligo di comunicazione dell'avvio di procedimento ai soggetti nei cui confronti il provvedimento finale e' destinato a produrre effetti diretti; cio' nella fattispecie non e' mai avvenuto, e nei confronti del comune di Spezzano Piccolo (che pure si era gia' attivato presso le autorita' competenti per adeguare i locali e le attrezzature al nuovo assetto delineato inizialmente dal ministero), e nei confronti dei dipendenti impiegati presso la scuola media di detto comune (interessati dall'eventuale trasferimento che avrebbero subi'to in conseguenza del provvedimento, anche in vista della soppressione della relativa segreteria e presidenza); il decreto-legge n. 323 del 1988 - relativo alla razionalizzazione ed alla riqualificazione della spesa nel settore della pubblica istruzione - stabilisce, all'articolo 2, i criteri per una corretta razionalizzazione della rete scolastica (tra i quali, si ricordano il numero degli alunni frequentanti, le previsioni di eventuali variazioni demografiche in atto nel territorio interessato, le esigenze socio-economiche del territorio stesso); cio' non e' stato rispettato dal secondo provvedimento di trasformazione presentandosi la situazione, attualmente, come segue: a) la scuola di Spezzano Piccolo - secondo quanto risulta dalle rilevazioni relative all'anno scolastico 1995-1996 - ha dieci classi e circa centosettanta alunni, mentre la scuola di Pedace e' composta da appena sei classi, per un numero complessivo di ottantotto alunni; b) il comune di Spezzano Piccolo - secondo le ultime rilevazioni Istat - registra un incremento della popolazione residente e/o scolastica, al contrario di quanto invece avviene nel comune di Pedace; c) la scuola media di Pedace si trova in una situazione di pieno isolamento geografico per i provenienti dal comune di Spezzano Piccolo, data la totale assenza di qualsiasi forma di collegamento diretto con la scuola, tramviaria e/o ferroviaria (con conseguenti enormi difficolta' anche per le piu' banali necessita' organizzativo-burocratiche e didattiche, dovendosi infatti, per esse, far riferimento alla scuola di Pedace); d) il comune di Spezzano Piccolo si avvale di una struttura edilizia estremamente efficiente, notevolmente ampia e dotata di valide attrezzature didattiche e sportive; l'ordinanza ministeriale 18 ottobre 1990, recante disposizioni sulla razionalizzazione ed istituzione di scuole ed istituti statali di istruzione secondaria ed artistica, dispone che i provvedimenti di soppressione, fusione o aggregazione delle scuole medie sono proposti ed adottati secondo un ordine di priorita' basato sul minor numero di classi funzionanti che prenda in considerazione di norma, prima le scuole medie con meno di nove classi (quale e', appunto, quella di Pedace) e solo successivamente quelle con meno di dodici classi (quale e' quella di Spezzano Piccolo); non e' intervenuta alcuna motivazione atta a giustificare il contrasto tra i due provvedimenti adottati dal provveditore e dal Ministro, e cio' in pieno contrasto con l'articolo 3 della legge n. 241 del 1990, la quale, appunto, prescrive un'adeguata motivazione (Tar Piemonte, 28 febbraio 1995, n. 149) -: quali siano le ragioni alla base di suddette violazioni di legge e conseguente eccesso di potere (per contraddittorieta' e per illogicita' manifesta) di cui all'interrogante sembra essere affetto il provvedimento in questione; se intenda rivisitare la situazione alla luce dei sopraindicati elementi di fatto. (4-04674)

Si fa riferimento alla interrogazione parlamentare citata in oggetto e si comunica quanto segue. Nell'ambito del piano di razionalizzazione della rete scolastica per l'anno 1995/96, in un primo momento, era stata disposta la trasformazione della scuola media di Pedace (CS) in sezione staccata di quella di Spezzano Piccolo; tale provvedimento, pero', in data 21.7.95 era stato revocato, consentendo, alle due scuole interessate di mantenere la propria autonomia. Nel piano di razionalizzazione per l'anno scolastico in corso e' stata, nonostante ogni migliore predisposizione, adottata la decisione di trasformare la scuola di Spezzano Piccolo, che con 6 classi era evidentemente sottodimensionata, in sezione staccata di Pedace e di aggregare la scuola di Casole Bruzio, gia' sezione staccata di Spezzano Piccolo, a quella di Pedace. Il Ministro della pubblica istruzione: Berlinguer.



 
Cronologia
mercoledì 23 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 316 voti a favore e 286 voti contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 2298 del decreto-legge 24 settembre 1996, n. 497, recante disposizioni urgenti per il risanamento, la ristrutturazione e la privatizzazione del Banco di Napoli, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.

mercoledì 30 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 312 voti favorevoli e 267 contrari, l'emendamento Dis. 1. 1. del Governo interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 20 settembre 1996, n. 486, Disposizioni urgenti per il risanamento dei siti industriali delle aree di Bagnoli e di Sesto San Giovanni (AC 2278), sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.