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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/2371/006 presentata da DEBIASIO CALIMANI LUISA (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19961116

La Camera, considerato che: la finanziaria 1997 si pone l'obiettivo di consentire all'Italia l'ingresso in Europa. La sfida dell'Europa comporta pero' la necessita' di allineare fra i vari Stati le politiche sociali e gli strumenti per attuarle; le politiche della casa, richiedono una particolare attenzione da parte degli Stati membri, in quanto su queste si basano le strategie di integrazione, di prevenzione e di assistenza sociale, oltre che una politica di mobilita' dei lavoratori, interna o esterna ai vari Paesi. Il benessere conseguito nei vari Paesi ha prodotto ovunque la crescita degli squilibri ed ha aggravato il peso dei fenomeni di esclusione; il Parlamento Europeo si e' fatto interprete di questa situazione drammatica, con la risoluzione che ha portato all'attenzione della Conferenza Habitat II tenutasi nel mese di giugno a Istanbul e il presente ordine del giorno risponde agli impegni che il Governo ha assunto in occasione della stessa Conferenza mondiale; per le famiglie che si trovano nella fascia di poverta' il problema della casa rappresenta uno dei piu' acuti fattori di malessere. In Italia e' in crescita il numero di persone al di sotto della soglia di poverta' e, soprattutto i piu' deboli sono sottoposti alla pressione di un mercato dell'affitto sempre piu' limitato quantitativamente e inaccessibile finanziariamente. Il perdurare dell'emergenza sfratti, che ritorna ormai periodicamente dal 1980 ad oggi, e' la conseguenza dell'assenza di una politica nazionale della casa rivolta all'affitto; il parco di alloggi in affitto e' andato progressivamente restringendosi nel corso dell'ultimo trentennio, ed ha raggiunto ormai una soglia limite del 25 per cento, con la conseguente sclerotizzazione del mercato, che ostacola ogni politica di mobilita' della popolazione, sia a livello nazionale che europeo. La quota di alloggi pubblici, (il 6 per cento del totale, contro il 26 per cento della Germania, il 24 per cento dell'Inghilterra, il 17 per cento della Francia), e' una delle piu' basse in Europa ed e' in continua diminuzione a fronte delle politiche di vendita del patrimonio residenziale pubblico; ormai da anni lo Stato italiano non prevede nel proprio bilancio alcuna risorsa consistente per la casa. L'Italia e' l'unico Paese europeo che non investe nel settore della locazione, limitandosi ad una politica di incentivi quasi esclusivamente rivolti alla casa in proprieta'. Le sole risorse disponibili, quelle dei fondi GESCAL, sono state ridotte e in parte dirottate verso altre destinazioni, e sono comunque destinate ad esaurirsi entro il 1998. Anche le giacenze presso la Cassa Depositi e Prestiti sono quasi totalmente riferite a fondi gia' destinati e non consentono margini di manovra; ogni intervento nel settore abitativo e' caratterizzato da una logica di emergenza, (dalla ricerca delle aree, alla progettazione, all'appalto) che finisce per pagare lo scotto dei ritardi di tutti i livelli superiori e del procedere "a salti" della programmazione. Per quanto la legge n.109 del 1994 abbia previsto giustamente di riportare tutte le opere pubbliche nell'alveo di una programmazione triennale, cio' non risulta possibile per l'edilizia residenziale pubblica, legata a flussi finanziari non periodici ed aleatori; il quadriennio 1992-1995 e' stato programmato nel 1994, ed e' ormai terminato senza che si sia ancora provveduto alla programmazione dei fondi 1996-1998; il processo di regionalizzazione in corso va accompagnato da politiche nazionali di sostegno economico e di indirizzo, per evitare che in assenza di risorse proprie delle regioni, finisca per accrescere gli squilibri e impedire azioni coerenti ed efficaci sul mercato delle abitazioni; la stagnazione del settore edilizio e' fortemente influenzata dall'andamento negativo del mercato della casa e dall'assenza di investimenti pubblici consistenti in questo comparto; la casa, insieme all'occupazione, l'educazione e la sanita', e' uno dei fondamenti dello stato sociale; impegna il Governo a considerare il problema della casa come uno degli obiettivi fondamentali delle proprie politiche, varando un programma a medio e lungo termine, espressione di una politica generale della casa, in cui far confluire tutti gli aspetti precedentemente richiamati attraverso: l'incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica in affitto per offrire ai ceti meno abbienti alloggi a canone sociale rapportato al reddito familiare; una politica in direzione dell'affitto, in funzione dell'equilibrio del mercato, utilizzando congiuntamente incentivi e agevolazioni fiscali, aiuti mirati alle categorie piu' deboli, per evitare che il pagamento di un affitto elevato riconduca nella fascia di poverta' anche le famiglie con media capacita' di spesa; in questo quadro non si deve trascurare l'esigenza di disporre di strutture operative efficaci, e quindi si dovra' anche considerare l'esigenza di una riduzione del peso della fiscalita' sul patrimonio pubblico e la riorganizzazione delle strutture operative (IACP) sulla base di un principio di efficienza, consentendo loro un equilibrio di bilancio, come prevedono i disegni di legge gia' presentati alle Camere; la programmazione da parte del CER/Ministero dei lavori pubblici delle risorse gia' disponibili e prevedibili e l'accelerazione del loro utilizzo al fine di evitare interruzioni nell'uso dei finanziamenti, con il conseguente accumularsi delle giacenze presso la Cassa depositi e prestiti; la possibilita' di creare flussi di investimento continuativi e programmabili, al fine di associare anche la casa alla programmazione triennale che la legge n. 109 del 1994 prevede per tutte le opere pubbliche. (9/2371/6)

 
Cronologia
giovedì 14 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro dei lavori pubblici Di Pietro si dimette in polemica con le accuse mosse dalla Guardia di finanza e dalla procura di Brescia.

giovedì 21 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il rettore dell'università di Venezia, Paolo Costa, assume il Ministero dei lavori pubblici.