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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00095 presentata da ROSSI EDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19961116

La X Commissione, premesso che: il piano di settore per l'industria aeronautica ai sensi delle leggi n. 808 del 1985, n. 644 del 1974 e n. 725 del 1994 prevede un programma di razionalizzazione produttiva per ottimizzare l'impegno di risorse pubbliche e generare ricadute positive per l'economia del paese nel quadro di piu' avanzati rapporti economici europei; nel piano si individua la necessita' di costituire il "polo dei velivoli addestratori" tra le realta' aziendali Aermacchi spa, Siai Marchetti srl e Piaggio Iam; l'intervento dello stato per favorire questo piano di settore "parte addestratori", e' quantificato in diversi stanziamenti suddivisi tra vari progetti; nei mesi scorsi e' intervenuto un accordo industriale tra le parti, nel quale si conviene la cessione da parte di Finmeccanica del ramo aziendale Siai Marchetti alla Aermacchi spa; in tale accordo, i contenuti industriali rispetto al piano aeronautico sono parziali in quanto non comprendono la definizione della realta' produttiva Piaggio e rimandano di fatto gli aspetti economici e transattivi ad una fase successiva. tale accordo, pur muovendo nella direzione del "polo addestratori", sacrifica la parte pubblica assorbendo il marchio prestigioso della Siai Marchetti, le sue commesse, la sua dotazione scientifica e progettuale, i brevetti, lasciando parte del personale, delle professionalita', delle competenze e delle strutture produttive al di fuori dell'intesa; tale accordo limitandosi alla cessione della Siai alla Aermacchi, lascia una forte domanda di chiarezza circa il ruolo che intende svolgere lo Stato in questo settore strategico per la difesa nazionale; tale domanda e' riconducibile al fatto che lo Stato e' chiamato a finanziare economicamente i progetti di razionalizzazione, a garantire in parte consistente le commesse (attraverso la domanda della difesa) e la proprieta' rimane privata al 75 per cento; l'intesa successivamente raggiunta tra le aziende interessate e alcune rappresentanze sindacali Cgil-Cisl-Uil presso il ministero del lavoro che definiva alcune soluzioni alle ricadute occupazionali, professionali, economiche e normative, e' stata respinta dalla maggioranza dei lavoratori, chiamata a votare in un apposito referendum; tale intesa conteneva in se' una chiara e democratica clausola di dissolvenza, per cui senza l'approvazione dei lavoratori quell'accordo non ha validita'; lo sviluppo prevedibile del settore e il quadro internazionale nel quale competere puo' prefigurare, come gia' del resto previsto nel piano aeronautico, un successivo riassetto. E' proprio in questo quadro che puo' essere pregiudicato l'interesse strategico nazionale a fronte di uno squilibrio societario tra pubblico e privato; il progetto industriale Aermacchi prevede il trasferimento delle attivita' e del personale, nonche' la richiesta di finanziamento pubblico per investimenti nella produzione dei compositi e per adeguare la direzione tecnica; entrambi questi settori pero' sono coperti dalla Siai con reparti attrezzati ad un livello di capacita' tecnologica ben piu' alto (prove statiche e compositi); impegna il Governo: a sospendere immediatamente l'esecutivita' dell'accordo stesso in attesa di un completamento del progetto industriale coinvolgendo come prevede il piano aeronautico, la Piaggio e la riprogrammazione produttiva che, pur prevedendo l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, abbia come finalita' in tempi certi il reinserimento nel ciclo produttivo di tutti i lavoratori senza disperdere esperienze e professionalita', attivandosi per una modifica dell'accordo cioe' che ridefinisca la quota pubblica negli assetti proprietari della societa' Aermacchi spa affinche' Finmeccanica, con la cessione del ramo aziendale Siai, rivendichi un consistente aumento della sua quota azionaria gia' presente nella Aermacchi spa oppure una soluzione equivalente di garanzia. Solo un rapporto equilibrato tra capitale pubblico e privato o norme di tutela possono garantire il mantenimento di questo settore nel campo dell'interesse strategico della difesa; a rivedere conseguentemente l'accordo stipulato tra le aziende interessate e alcune delle rappresentanze sindacali presso il ministero del lavoro respinto dalla maggioranza dei lavoratori. (7-00095)

 
Cronologia
giovedì 14 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro dei lavori pubblici Di Pietro si dimette in polemica con le accuse mosse dalla Guardia di finanza e dalla procura di Brescia.

giovedì 21 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il rettore dell'università di Venezia, Paolo Costa, assume il Ministero dei lavori pubblici.