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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05441 presentata da MASI DIEGO (RINNOVAMENTO ITALIANO) in data 19961116

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del tesoro. - Per sapere - premesso che: le dichiarazioni del dottor Dematte', presidente della Carical, hanno creato allarmismo e preoccupazione nei cittadini, nei risparmiatori e nei dipendenti; in seguito a queste dichiarazioni, sembra che molti risparmiatori hanno ritirato i propri risparmi, affollando gli sportelli dell'istituto; sono proprio questi risparmiatori, che rappresentavano il cuore antico della gloriosa Cassa di risparmio di Calabria, che hanno permesso, nel Sud, un credito moderno che aveva facilitato l'espansione industriale, agricola, turistica e commerciale -: se le dichiarazioni rilasciate dal dottor Dematte' corrispondano al vero e in questo caso, cosa si intenda fare per dare certezze occupazionali ai dipendenti e garanzie ai risparmiatori su un auspicabile rilancio della Cassa di risparmio di Calabria. (4-05441)

Si risponde all'interrogazione indicata in oggetto, concernente aspetti della gestione della Carical, facente parte del gruppo Cariplo. Al riguardo, si fa presente che la banca calabrese fu sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria dal mese di marzo 1987 al mese di luglio 1988, a seguito delle gravi irregolarita' riscontrate dalla Banca d'Italia nel corso degli accertamenti ispettivi di vigilanza svolti nel 1986. I commissari predisposero un piano di risanamento che, nel porre le premesse per un generale riassetto organizzativo, prevedeva, tra l'altro, la modifica di alcune norme dello statuto, nonche' l'aumento del fondo di dotazione, in modo da consentire l'ingresso di un "pool" di soci bancari. La Fondazione calabrese mantenne, tuttavia, circa il 75 per cento del citato fondo. All'atto della consegna dell'azienda alla gestione ordinaria, sulla base di quanto rappresentato dai Commissari, i nuovi organi aziendali furono invitati a proseguire nell'azione di riassetto organizzativo, al fine di rimuovere le strutturali carenze della banca ed, in particolare, quelle concernenti l'attivita' di erogazione e di controllo dei crediti. Nella seconda meta' del 1992, la Carical fu trasformata in societa' per azioni, mediante il conferimento delle attivita' e delle passivita', facenti capo all'ente pubblico, ad una nuova societa' bancaria. Il pacchetto di controllo della nuova societa' fu successivamente conferito ad una finanziaria di partecipazione, denominata Fincarical, con contestuale sottoscrizione da parte di quest'ultima di un aumento di capitale della Carical SpA. La Cariplo sottoscrisse, nel contempo, un aumento di capitale di pari ammontare della Fincarical. Per effetto di quest'ultima operazione la banca milanese e la Fondazione Carical assunsero partecipazioni paritetiche del 50 per cento e stipularono appositi patti parasociali. Di fatto, venne a crearsi una situazione di controllo congiunto sulla banca calabrese da parte della Cariplo e della Fondazione Carical. Nell'aprile del 1994, la Fincarical delibero' un aumento di capitale riservato alla Cariplo, al fine di acquisire l'interessenza detenuta nella Carical dalla Cassa di Risparmio di Torino. La sottoscrizione di tale aumento di capitale consenti' alla Cariplo di elevare al 57,1 per cento l'interessenza nella Fincarical. In conseguenza di tale operazione, nel giugno del 1994, l'intero conglomerato facente capo alla finanziaria calabrese, inclusa quindi la Carical, fu iscritto nel gruppo Cariplo. Nonostante le modifiche intervenute nell'assetto proprietario, rimase tuttavia inalterato il contenuto degli accordi parasociali, che avrebbero richiesto la concertazione con la Fondazione Carical sulle decisioni di maggior rilievo. Alla fine del 1994, la Fondazione calabrese e la Cariplo si accordarono per uno scambio di pacchetti azionari. In particolare, la Fondazione acquisi' dalla Fincarical il 37,5 per cento del capitale della Carical, ma contestualmente cedette alla Cariplo il 42,9 per cento della finanziaria calabrese, che nell'occasione muto' anche la propria denominazione in "Fincarime". Dal mese di settembre '95 al mese di febbraio '96, la Carical e' stata sottoposta ad accertamenti ispettivi di vigilanza, che hanno posto in luce carenze di ordine gestionale-strategico e disfunzioni degli assetti interni. In relazione agli esiti ispettivi, la Banca d'Italia ha sensibilizzato la Cariplo e la Fondazione Carical in merito alla indifferibile necessita' di promuovere interventi destinati ad incidere sui fattori di strutturale criticita' della banca. Gli interventi effettuati da Cariplo a favore della Carical, dalla trasformazione ad oggi, sono stati rilevanti. Peraltro, nonostante le azioni gia' intraprese e gli iniziali miglioramenti della situazione gestionale della Carical, il netto peggioramento della congiuntura economica ha generato nuove sofferenze, rendendo necessarie ulteriori, cospicue rettifiche di valore nei bilanci della banca. Tuttavia, l'azione di risanamento appare positivamente influenzata dalle risorse e dalle capacita' della Cariplo, che possiede un'articolata presenza in Italia e all'estero, un'ampia dimensione dell'operativita' ed una notevole dotazione patrimoniale. Inoltre, vanno considerate le potenzialita' della Carical, dovute al forte radicamento in zone del meridione d'Italia, dove la propensione al risparmio e' molto elevata ma ancora scarsa la diffusione di alcuni prodotti bancari che possono offrire interessanti prospettive di sviluppo. La situazione di crisi della banca richiede l'immissione di ingenti risorse finanziarie. Il conferimento di tali risorse non e' di per se' risolutivo, in quanto quest'ultimo deve affiancarsi ad interventi concreti sulla struttura della banca; e' necessario, poi, che si concludano accordi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, finalizzati alla riduzione del costo del lavoro. Dall'attuazione del piano di ristrutturazione dipende la possibilita' per la Carical di rimanere sul mercato e svolgere un ruolo di efficiente allocazione delle risorse nelle regioni d'insediamento, contribuendo positivamente allo sviluppo dell'economia meridionale e alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Nella seduta del 20 febbraio 1997, il Consiglio di Amministrazione della Cariplo, nel prendere atto della succitata situazione di squilibrio economico-patrimoniale, nella quale versano anche le altre controllate meridionali, ha approvato un articolato piano di ristrutturazione, allo scopo di realizzare una progressiva, sinergica integrazione tra Carical, Caripuglia e Carisal. Tale piano, che verra' attuato in piu' fasi, prevede, oltre ad interventi di ripatrimonializzazione delle tre banche, il conferimento delle partecipazioni detenute dalla Cariplo nelle tre banche meridionali alla Fincarime, societa' che attualmente controlla la Carical e presso la quale verrebbero accentrate sia funzioni di coordinamento e pianificazione strategiche, sia funzioni di contenuto operativo; una sensibile riduzione dei costi operativi ed, in particolare, di quelli del personale; ed, infine, il rafforzamento commerciale delle tre controllate meridionali nell'area di influenza, anche per effetto dell'ampliamento della gamma dei servizi offerti (gestioni. patrimoniali, fondi comuni ecc.). Le misure di riassetto contenute nel piano dovrebbero consentire il riequilibrio economico-gestionale delle tre banche entro il 1998, garantendo in prospettiva alla Cariplo un adeguato ritorno degli investimenti effettuati. In particolare, nel corso del 1996, la Carical ha stipulato accordi con le organizzazioni sindacali, che comporteranno una sensibile riduzione della dinamica salariale. Per il raggiungimento di tale obiettivo e' previsto un articolato ventaglio di interventi che contempla, tra l'altro, una politica di incentivazione degli esodi, un ampio ricorso al part-time, la riduzione dell'orario di lavoro e delle voci retributive non previste dal contratto collettivo nazionale. Tra la fine del 1996 e i primi cinque mesi del 1997, la Cariplo ha, inoltre, effettuato interventi di ripatrimonializzazione delle tre banche meridionali, anche per consentire alle stesse il rispetto dei limiti prudenziali di vigilanza. Il Sottosegretario di Stato per il tesoro: Roberto Pinza.



 
Cronologia
giovedì 14 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro dei lavori pubblici Di Pietro si dimette in polemica con le accuse mosse dalla Guardia di finanza e dalla procura di Brescia.

giovedì 21 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il rettore dell'università di Venezia, Paolo Costa, assume il Ministero dei lavori pubblici.