Portale storico della Camera dei deputati

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri di grazia e giustizia e dell'interno, per sapere - premesso che: la regione Marche ha emanato la legge regionale n. 34 del 5 agosto 1996 nella quale, all'articolo 5, si prescrive che gli aspiranti candidati a nomine o designazioni in organi statutari od organi ed organismi regionali delle Marche sono tenuti a presentare una relazione nella quale, oltre ad indicare i motivi che giustificano la candidatura, debbono dichiarare di non appartenere a logge massoniche; questo e' un grave vulnus alla liberta' di pensiero e di associazione, garantite dalla nostra Costituzione, al pari del principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge; sembra invece che il legislatore marchigiano abbia ritenuto che l'appartenenza ad una loggia massonica equivalga tout court alla pendenza di carichi o di condanne penali, cosi' come chiaramente si ricava dalla lettera f) del medesimo articolo 5, ove si chiede al candidato di dichiarare l'assenza di motivi ostativi derivanti da soggettiva posizione penale, civile o amministrativa; purtroppo sembra che il giudizio di grave e discriminante disvalore espresso dalla regione Marche sia pienamente condiviso dal Governo, poiche' la Presidenza del Consiglio dei ministri non ha inteso esercitare, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, la facolta' di rinvio al consiglio regionale per nuovo esame di una norma cosi' palesemente anticostituzionale e discriminatrice; il consiglio regionale ha infatti approvato la legge nella seduta del 16 luglio 1996 e nella stessa data il testo e' stato trasmesso al Commissario di Governo che ha apposto il suo visto in data 5 agosto 1996; non appare superfluo ricordare che la nostra Costituzione, tra le piu' garantiste del mondo, fu elaborata dall'Assemblea costituente presieduta da Meuccio Ruini, massone cosi' come Mario Cevolotto, Ugo Della Seta, Giuseppe Chiostergi, Roberto Bencivenga, Cipriano Facchinetti, Arturo Labriola, Vittorio Emanuele Orlando ed altri -: quali provvedimenti intendano assumere e quali chiarimenti possano dare in merito a quanto esposto, stante che la regione Marche, con le sue disposizioni normative, ha leso la liberta' di pensiero e di associazione dei cittadini, costituzionalmente garantite. (2-00315)