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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00060 presentata da BERGAMO ALESSANDRO (FORZA ITALIA) in data 19961205

La Camera, premesso che, la grave crisi economica da tempo ormai imperante, la pesante recessione gia' in atto, l'errata impostazione della politica economica del Governo dell'Ulivo, che influisce negativamente sul quadro politico generale, caratterizzato da incertezze e instabilita' con conseguenziale condizione di precarieta', contribuiscono ad omologare sempre piu' il Mezzogiorno d'Italia come area fortemente sottosviluppata; nel Meridione d'Italia, la Calabria, a causa di precise responsabilita' politiche centraliste, che hanno preferito lo sperpero di denaro pubblico e la logica assistenziale e clientelare, nonche' l'assenza di un disegno strategico globale, hanno determinato la permanenza della regione all'ultimo gradino nel panorama generale europeo delle aree depresse; alla fine dell'intervento straordinario, che di fatto ha penalizzato le buone potenzialita' dell'imprenditoria locale onesta e laboriosa in favore delle piu' attrezzate aziende del Nord, non si e' dato poi seguito ad un normale interesse verso quest'area del Paese, ne' e' stata predisposta una nuova pianificazione per raccordare la Calabria al resto della nazione; non vi e' mai stata una particolare e degna attenzione verso questa regione, se non per interessi personali ed elettoralistici, per rimuovere le cause dell'enorme divario esistente anche tra le altre regioni meridionali e la Calabria, per l'evidente scarsita' di interventi riguardanti le grandi infrastrutture di trasporto, di comunicazione, di modernizzazione di servizi; le grandi holding finanziarie nazionali che hanno da sempre guidato l'economia del Paese, i grandi industriali del nord che hanno invece condizionato politica e governi, hanno investito ed impiantato fabbriche in tutte le regioni d'Italia, ed anche in diversi Paesi del terzo mondo, trascurando ostentatamente proprio la regione piu' bisognosa, la Calabria; l'ultimo esempio del disinteresse, anzi in questo caso addirittura di penalizzazione, viene proprio dalla Fiat, che di recente, in cambio della possibilita' di impiantare una fabbrica di trattori a Casablanca, ha fatto si' che si liberalizzasse il mercato delle clementine dal Marocco all'Italia, con prezzi fortemente competitivi a causa del basso costo del lavoro e degli oneri, creando disperazione tra i coltivatori calabresi e meridionali; non vi e' stata una seria impostazione strategica volta a creare condizioni di sviluppo nemmeno nei settori favorevoli e propri della regione, come il turismo, l'ambiente, i beni culturali, storici ed architettonici, l'agroindustria, eccetera; i parchi naturali, di cui si e' deciso di dotare la regione e che sono reclamati a gran voce da alcuni perche' costituenti il parco piu' grande d'Europa, a distanza di un congruo numero di anni non hanno generato occupazione e non hanno determinato interventi infrastrutturali particolari per favorire gli sperati flussi turistici; gli enti che gestiscono i parchi hanno dimostrato grandi limiti, vivacchiando con risorse economiche anche regionali per finanziare lavoro non produttivo ma assistenziale, che non da' certezze al futuro delle centinaia di giovani impegnati; in alcuni casi, non solo non vi sono stati effetti benefici, ma addirittura la perimetrazione dei parchi, non concertata con gli enti locali, non ha tenuto presente alcune piccole realta' produttive, affossando e rendendo fuori legge attivita' artigianali esistenti nell'entroterra interessato; la crisi permanente nei pochi comparti produttivi e le scarse possibilita' di sviluppo hanno determinato il peggioramento della situazione occupazionale, che ormai ha superato ogni piu' drammatica previsione; cio' viene confermato dai rilievi del mese di novembre 1996, da cui si evince che le citta' piu' povere d'Italia continuano a restare quelle calabresi, con in testa Crotone, seguita dalle altre province; in alcuni territori della regione, soprattutto nelle aree interne, vi sono soggetti di eta' compresa tra i quaranta e i cinquanta anni che non hanno mai conosciuto cosa significhi un lavoro cosiddetto "regolare"; la disoccupazione e' dilagante, raggiungendo punte ormai anche del trentacinque per cento; quella giovanile e' pari al quarantacinque per cento, mentre la disoccupazione femminile e' pari a oltre il 60 per cento; l'ente regione, pur avendo dato un grande impulso alla promozione turistica attraverso una serie di iniziative ed una intelligente presenza su tutti i mercati europei e mondiali, consentendo nel 1996 un incremento di presenze di circa il venti per cento, pur sveltendo in parte la spesa e le risorse che provengono dallo Stato e dall'Unione europea, pur creando condizioni di sinergia e di favore con regioni piu' ricche, isolatamente, senza un progetto globale, non riesce a dare risposte idonee a risolvere la pesante, atavica problematica esistente; i giovani diplomati e laureati che si sono impegnati nella loro giovinezza formandosi, qualificandosi e specializzandosi in diversi settori, nella speranza di poter trovare un lavoro per guardare con serenita' al loro futuro, sono angosciati e quindi costretti a migrare al nord o all'estero, cosi' come hanno fatto nel passato i loro parenti; la recrudescenza del fenomeno malavitoso, dovuto per lo piu' allo scarso impegno profuso dal Governo dell'Ulivo a fronteggiarlo, peggiora lo stato delle cose e rende maggiormente difficile un possibile, auspicabile intervento da parte di investitori locali ed esterni la regione volto a dar vita ad attivita' produttive, con conseguente creazione di posti di lavoro; la politica interna che penalizza la piccolissima, la piccola e la media impresa, scoraggia quanti sono comunque animati dalla voglia di intraprendere; gli interventi del Governo dell'Ulivo in favore della Calabria e delle aree depresse in generale sono stati inesistenti o addirittura penalizzanti, se si considera lo "scippo" attuato nell'estate 1996, quando furono decurtati ben settanta miliardi dai trasferimenti alla regione, di cui venti per i lavori socialmente utili e cinquanta per la forestazione produttiva; anche l'intervento finanziario per la citta' di Crotone a seguito del disastro del novembre 1996, che ha recato lutti e miserie, non e' stato altro che una partita di giro di trasferimenti di risorse alla Calabria da altri settori, per cui il Governo ha dimostrato di usare metodi diversi per le diverse regioni; le promesse della coalizione vincente le elezioni del 21 aprile 1996 nei riguardi del Meridione si sono oggi rivelate per quel che evidentemente erano ed il cosiddetto "patto del lavoro", annunciato piu' volte con toni trionfalistici dalle sinistre e dai sindacati, si e' dimostrato un bluff; il problema va urgentemente affrontato per mezzo di un nuovo serio intervento da parte dello Stato mediante una nuova logica politica che, basandosi sui princi'pi di solidarieta' e sussidarieta', porti nell'immediatezza chiare garanzie tese a indirizzare risorse verso la regione piu' povera d'Europa; una nuova politica economica per il meridione d'Italia non puo' prescindere da una oculata politica industriale e dei servizi, raccordata anche con la indiscussa realta' del porto di Gioia Tauro, per cui si rende necessario creare non solo infrastrutture, ma anche strumenti creditizi e fiscali molto favorevoli per le imprese gia' presenti e per quelle che sinergicamente dovranno formarsi dall'indotto che ne derivera' allorche' il lavoro andra' a regime; impegna il Governo: a ricercare le soluzioni favorevoli per inserire la Calabria nel processo di modernizzazione ed integrazione europea attraverso i flussi economici ordinari e a rendere attivo e produttivo il ruolo del turismo, dell'industria, dell'agricoltura, dell'ambiente, dell'artigianato e dei servizi, per esaltare compiutamente le risorse naturali e le potenzialita' locali; a procedere immediatamente, di concerto con l'ente regione, ad una ricognizione generale sullo stato di attuazione di tutti gli interventi e gli investimenti destinati alla regione e a dare un urgente impulso ed accelerazione alla spesa effettiva; ad individuare ogni strumento utile che sia destinato alla realizzazione delle priorita' necessarie per la Calabria, che sono: 1) la sistemazione definitiva delle arterie viarie longitudinali della Calabria rappresentate dall'autostrada fino a Reggio Calabria, l'adeguamento al concetto moderno di "strada" della strada statale n. 106 Ionica e la realizzazione dei tratti della variante alla strada statale n. 18 Tirrenica che sono congestionate nel periodo ad alta concentrazione turistica, creando forte disservizio e malumore all'utenza estiva sempre piu' esigente; 2) l'adeguamento e il potenziamento delle strutture aeroportuali di Lamezia, Reggio Calabria, Crotone e la realizzazione di nuove aviosuperfici nell'Alto Tirreno della provincia di Cosenza, definito "Riviera dei Cedri", e nella Sibaritide, con il conforto di una saggia politica dei prezzi concorrenziali con le altre regioni spagnole, greche, maltesi, nord-africane, eccetera; 3) la necessaria determinazione a realizzare negli ottocento chilometri di coste calabresi un numero adeguato di porti turistici e darsene, in sinergia con il piano regionale dei trasporti di recente presentato dall'ente regione; 4) la progettazione, di concerto con gli enti locali, del trasloco all'interno delle fasce costiere del rilievo ferroviario che, insieme alle sue strutture, ostacola lo sviluppo turistico nelle tante cittadine a esclusivo turismo balneare che sono attraversate e penalizzate dalla strada ferrata; 5) un valido programma di intervento per porre fine al grave dissesto idrogeologico in atto nel territorio regionale; 6) la definizione di progetti risolutivi ecocompatibili per arginare la feroce erosione delle coste, che, in alcuni tratti, ha cancellato del tutto i litorali, provocando la crisi irreversibile di molti comuni rivieraschi; 7) una politica agro-alimentare altamente competitiva per il rilancio dei prodotti meridionali e la predisposizione di un programma da parte dell'Istituto superiore della sanita', della nutrizione, del Centro nazionale ricerche, eccetera, per l'affermazione del "marchio Calabria" sui mercati nazionali ed esteri; 8) la dotazione di strumenti ed una diversa impostazione della gestione dei parchi calabresi, indirizzate concretamente verso la creazione di nuove opportunita' di lavoro e nuove figure professionali, il tutto finalizzato ad attirare ed accogliere degnamente l'utenza interessata, nonche' la revisione della perimetrazione dei parchi in alcuni tratti, di concerto con le amministrazioni locali; 9) il rilancio delle attivita' produttive che hanno quote di mercato, l'ammodernamento gli stabilimenti Omeca di Reggio Calabria, del polo tessile di Castrovillari, Cetraro e Cosenza, delle industrie di Crotone, nonche' il mantenimento dell'attuale livello occupazionale in queste industrie, che ha gia' raggiunto soglie minime; 10) la riconversione delle industrie in difficolta'; 11) una seria ed efficace lotta al crimine organizzato e alla delinquenza comune; 12) un tavolo di lavoro permanente con la partecipazione del Governo, regione, task-force per l'occupazione, istituzioni e forze politiche, per approntare un unico provvedimento strategico globale, un progetto per la Calabria ed una serie di interventi volti a creare una atmosfera favorevole verso gli imprenditori che intendono investire nella regione; una seria politica del credito, le agevolazioni fiscali, l'incentivazione a creare nuovi posti di lavoro, la flessibilita' salariale, la riduzione del costo del lavoro, l'abbattimento dei legacci ed impedimenti burocratici, la formazione e la qualificazione professionale all'interno dei cicli produttivi. (1-00060)

 
Cronologia
lunedì 25 novembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    La lira italiana si unisce nuovamente alle monete che partecipano al sistema di cambio del sistema monetario europeo (SME).

lunedì 9 dicembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si tiene a Singapore la conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) che si conclude con un accordo sui prodotti legati alle tecnologie dell'informazione.