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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00070 presentata da BUTTIGLIONE ROCCO (CCD-CDU) in data 19961221

La Camera, premesso che: gli interventi previsti dalla legge n. 161 del 1990, successivamente modificata dal referendum popolare del 1993 relativamente alla non sanzionabilita', se non in via amministrativa, della detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale hanno avuto conseguenze non sempre positive; il traffico, il commercio lo spaccio e l'uso della droga sono in continua espansione nel mondo e in Italia; ingenti mezzi a disposizione delle multinazionali del crimine permettono di perfezionare il volume dei traffici dalla produzione ai mercati; alle droghe tradizionali si sono aggiunte nuove droghe sintetiche che, per la facilita' di produzione e per le loro caratteristiche appositamente studiate dai trafficanti, ed altresi' per il basso costo, hanno ampia diffusione tra i giovanissimi; le misure terapeutiche a disposizione dei tossicodipendenti sono inadeguate per i bisogni crescenti; in particolare, i servizi pubblici sono impreparati ad affrontare l'emergenza del consumo delle nuove droghe. Il metadone, terapia in auge, viene usato dai tossicodipendenti come un mezzo per sostituire nei momenti di difficolta' l'eroina e allo stesso modo viene proposto dalle strutture che lo somministrano, le quali raramente affiancano alla somministrazione un sostegno di carattere psicologico. In questo modo il metadone diventa per il tossicodipendente una "schiavitu'" (piu' pesante per l'astinenza, piu' dolorosa e duratura) da cui egli deve cercare di uscire; e' giunto il momento di una approfondita analisi dei risultati raggiunti, anche a livello internazionale, per rafforzare l'azione dello Stato sia a tutela dei tossicodipendenti che di repressione dei fenomeni di criminalita' conseguenti alla diffusione delle sostanze stupefacenti; durante l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 226 del 1996 era stata sottolineata l'avversita' dei firmatari della presente mozione alle politiche di riduzione del danno, formulata alla prima conferenza nazionale sulla droga, questione fondamentale per evitare il diffondersi di una immagine della tossicodipendenza come fenomeno con il quale rassegnarsi a convivere; e' stato ribadito il messaggio culturale essenziale, per cui l'uso delle droghe e' un comportamento errato e pericoloso, non esistendo nessuno spazio di convivenza positiva tra l'individuo e le droghe; portatori di una cultura della persona, i sottoscritti hanno ritenuto inaccettabile attuare comportamenti in grado di cronicizzare la condizione di emarginazione dei tossicodipendenti, essendo cio' in contrasto con il dettato costituzionale, che garantisce la tutela della salute come diritto essenziale di ogni cittadino; l'utilizzo delle droghe nella strategia della riduzione del danno e' stata favorita anche dalle posizioni emerse dalla maggioranza a sostegno del decreto-legge n. 226 del 1996; diverse amministrazioni comunali sono giunte ad approvare ordini del giorno che ripercorrono l'infausta strada della irresponsabile tolleranza e del facile permissivismo che hanno generato solo illusioni e tragedie nelle giovani generazioni e nelle famiglie, portando alcune citta' a diventare citta'-laboratorio delle droghe, attuando un programma di somministrazione controllata dell'eroina; non esiste una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti; ogni sostanza nella realta' agisce in funzione di diversi fattori: ambiente, condizioni psico-fisiche del soggetto, caratteristiche della sostanza (effetti, danni dipendenza). Le conseguenze possono essere piu' o meno gravi ma spesso risultano devastanti per i piu' giovani, che presentano condizioni di fragilita' emotiva; anche le sostanze tossiche piu' leggere o considerate tali possono essere definite genericamente innocue se non si tengono presenti le condizioni ambientali e psichiche del singolo individuo; non tutti coloro che si avvicinano alle droghe cosiddette "leggere" passano a quelle pesanti, ma tutti coloro che usano quelle pesanti sono partiti da quelle leggere, con un percorso in crescendo che solo pochi riescono ad evitare e a contenere; la difficolta' di colpire gli spacciatori e di individuare i consumatori non e' un motivo sufficientemente valido per abbassare la guardia o per legalizzare questi comportamenti, nascondendone i pericoli e le conseguenze devastanti sul piano personale e sociale; la Corte dei conti ha ritenuto inefficace la gestione del Fondo per la lotta alla droga, svolta dalla Presidenza del Consiglio - dipartimento per gli affari sociali, dal secondo semestre dal 1994 al 1995, nonostante l'azione positiva del Ministro pro tempore Guidi finalizzata a migliorare i controlli quantitativi e qualitativi nei progetti di spesa. Nel documento vengono ricordati i "ritardi accumulati nelle fasi istruttorie dei progetti, principalmente di quelli delle Regioni, degli enti locali e delle associazioni a valere sull'esercizio 1993"; a questo proposito e' importante precisare che gli ultimi finanziamenti erogati risalgono all'esercizio finanziario 1993 e alla fine del 1996 si attendono i fondi per l'esercizio finanziario 1994-1995. I relativi progetti sono all'esame della commissione del ministero della famiglia e della solidarieta' sociale da piu' di un anno. Le strutture in linea con la politica della riduzione del danno hanno potuto beneficiare di finanziamenti regionali e comunali, mentre la stessa cosa non e' avvenuta per le comunita' terapeutiche e le associazioni che non hanno presentato progetti in tal senso. Tali strutture hanno visto diminuire sensibilmente la possibilita' di convenzioni. Questi problemi burocratici ed economici hanno una immediata ricaduta sulle possibilita' di intervento. Oggi, infatti, si cerca di garantire la liberta' di drogarsi, ma non si garantisce la liberta' di recuperarsi; impegna il Governo: a promuovere una azione forte per rimuovere le cause sociali della crisi del mondo giovanile contro la riaffermazione del diritto ad usare stupefacenti; a verificare i risultati della strategia della riduzione del danno, perche' non si puo' continuare ad avviare nuove sperimentazioni senza avere considerato l'efficienza e l'efficacia delle esperienze in corso in Italia e all'estero; a rafforzare gli strumenti di repressione del commercio degli stupefacenti, consolidando i rapporti con gli altri Paesi occidentali; a ricercare un accordo in sede europea per coordinare sia gli interventi di prevenzione che quelli di repressione; ad accrescere i momenti di conoscenza sin dalle scuole elementari, anche con l'ausilio di personale specializzato, per migliorare la politica di informazione e di prevenzione dell'uso degli stupefacenti; a rilanciare i progetti di recupero dei tossicodipendenti attraverso una fattiva collaborazione tra i servizi pubblici e le comunita' di recupero; a predisporre un sistema di aiuti attraverso il meccanismo degli sgravi fiscali alle famiglie, in un quadro piu' generale di incentivazione e di sostegno alle famiglie, che sostengono i costi sia del percorso di recupero del tossicodipendente sia della assistenza dei malati cronici; a prevedere un sistema di incentivi fiscali per associazioni, enti o privati che si occupano dell'assistenza e del recupero dei tossicodipendenti e dei malati cronici, favorendone il progressivo reinserimento nella societa' del lavoro e nella vita quotidiana; a rivedere l'intesa Stato-regioni relativa alle iniziative per il recupero dei tossicodipendenti e alle attivita' delle comunita' terapeutiche attraverso un immediato confronto con gli operatori pubblici e privati. I necessari controlli pubblici non devono arrivare al punto di burocratizzare e soffocare il sistema di volontariato. Occorre rendere molto piu' rapida l'erogazione dei fondi destinati alle comunita' e alle associazioni, anche in considerazione dei rilievi mossi dalla Corte dei conti; a promuovere un approfondito dibattito sia a livello nazionale che internazionale sulle convenzioni dell'Onu e, in generale, sulle politiche anti-droga, per valutarne l'efficacia, gli effetti ed, eventualmente, le necessarie modifiche. (1-00070)

 
Cronologia
venerdì 20 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva la proposta di legge Norme per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai movimenti o partiti politici (AC 2096), che sarà approvata lo stesso giorno dal Senato (legge 2 gennaio 1997, n.2).

domenica 22 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva il disegno di legge recante Delega al Governo in materia di tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali (AC 1579-B), approvato dal Senato il 19 dicembre 1996 (legge 31 dicembre 1996, n. 676).