Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: il sindaco disponeva informalmente, a fronte di lavori in corso nella sede comunale e legale di Martirano, di utilizzare alcuni locali dell'edificio della scuola media, sita in largo Vincenti, come sede provvisoria del consiglio comunale; indetta nella sede comunale per le ore 18, il giorno 3 febbraio 1997 una seduta consiliare, tramite avviso di convocazione prot. n. 256 del 1^ febbraio 1997, alcuni consiglieri (Vento, Marino, Marasco, Ligato e Alessio), recatisi nella sede legale apprendevano dell'avvenuto spostamento in altro luogo della seduta; gli stessi, recatisi nei locali adibiti all'incontro senza formale atto deliberatorio presumibilmente intorno alle 18,15, registravano l'avvenuto scioglimento della seduta e chiedevano la verbalizzazione della loro presenza; i consiglieri in questione, nel rilevare, come risulta da verbale, la durata della seduta, valutabile al massimo in cinque minuti, oltre che l'avvenuta approvazione degli argomenti all'ordine del giorno, esprimevano forti perplessita' sulla regolarita' e validita' della seduta stessa e sulla natura dei deliberati, con particolare riguardo a quelli relativi a "controdeduzioni all'ord. Coreco n. 393/49"; gli stessi inoltravano richiesta al Coreco di essere sentiti in ordine ai punti 2.3 e 4 dell'ordine del giorno della seduta di cui in premessa; il Coreco intervenuto, sentiti gli interessati, verbalizzato quanto e' accaduto richiedeva esibizione di atti formali comprovanti le dichiarazioni rilasciate, quali, ad esempio, l'estratto del verbale della seduta consiliare in oggetto, ed eventuali atti relativi allo spostamento di sede; alla verbale richiesta del consigliere Vento, cui faceva riscontro l'atteggiamento dilatorio degli organi istituzionali competenti, seguiva formale richiesta scritta degli atti sopra citati del consigliere Marino, allo stato ancora inevasa; gia' con nota del 16 ottobre 1996 i consiglieri Vento e Marino, in qualita' di capigruppo, avevano rivolto al prefetto di Catanzaro formale richiesta di attenzione rispetto al comportamento ostruzionistico del sindaco e del segretario comunale in ordine proprio al diritto di accesso e di visione degli atti amministrativi da parte degli stessi consiglieri comunali; e' stato inibito il diritto di visione dell'elenco delle deliberazioni ed atti allegati pubblicate ed inoltrate al Coreco; il prefetto, constatata l'inerzia del sindaco rispetto alla richiesta di convocazione del consiglio comunale (inoltrata piu' volte dall'opposizione), per procedere a "verifica della situazione politica e dello stato di attuazione del documento politico programmatico", convocava d'ufficio la stessa seduta in data 20 dicembre 1996; la stessa seduta veniva aperta e chiusa immediatamente dal sindaco in carica che, senza avviare la discussione richiesta, si limitava a considerazioni poco lusinghiere sul Coreco ed il prefetto di Catanzaro, come risulta da verbale; l'amministrazione, in pendenza di ricorsi avverso progetti preliminari, ha adottato quelli definitivi; l'atteggiamento dell'amministrazione in carica ha di fatto creato un clima di tensione nei rapporti tra i cittadini; risultano occupati, in segno di protesta, i locali provvisoriamente adibiti a sede comunale; e' stato sollecitato con telegramma l'intervento del prefetto -: quali provvedimenti intenda adottare: a) per ripristinare il regolare funzionamento dell'organo consiliare ed il rispetto della legalita' e delle condizioni di libero e corretto esercizio delle funzioni istituzionali; b) per ricostruire le condizioni di fiducia e di serena convivenza civile; se non ritenga sussistano gli elementi sufficienti a determinare il commissariamento dell'ente a garanzia dell'ordine democratico. (3-00762)