Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00807 presentata da PISANU GIUSEPPE (FORZA ITALIA) in data 19970226
Al Presidente del Consiglio ministri. - Per sapere - premesso che: con circolare ministeriale n. 88 del 6 febbraio 1997 invita ai provveditori agli studi, ai sovrintendenti scolastici delle province di Bolzano e di Trento, al sovrintendente agli studi della Valle d'Aosta, all'intendente scolastico per la scuola di lingua tedesca di Bolzano, all'intendente per la scuola per le localita' ladine di Bolzano, il Ministro della pubblica istruzione ha previsto la celebrazione nelle scuole del Sessantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, che ricorre il 27 aprile 1997; non e' mai avvenuto che il ministero della pubblica istruzione abbia promosso direttamente attraverso il proprio ufficio di gabinetto celebrazioni, di anniversari o di ricorrenze, relative a personaggi della recente storia politica del nostro Paese; l'ufficio di gabinetto del Ministro ha diramato di recente altre circolari celebrative, riguardanti personaggi della storia e della cultura nazionale con militanza nella sinistra politica, quali la circolare ministeriale n. 594 del 1996 con cui si e' inteso celebrare il centenario della nascita di Sandro Pertini, e la circolare ministeriale prot. 10787 del 20 gennaio 1997 riguardante il decennale della morte di Primo Levi; non e' ammissibile che un Ministro, in un regime democratico, prescriva ai giovani come modello culturale un personaggio politico appartenente alla sua parte politica, considerato che Gramsci non e' una figura super partes e non ha ricoperto ruoli istituzionali nella storia del nostro Paese; al contrario, Gramsci e' il fondatore del Pci da cui proviene il Pds, partito di appartenenza del Ministro in carica; la scelta del Ministro costituisce, ad avviso degli interroganti, una violazione dello Stato laico, cioe' di uno Stato che rispetta tutti i valori e tutte le culture, ma non ne predilige e favorisce alcune, come avviene invece in uno Stato etico; la scuola pubblica non puo' diventare palestra di formazione partitica ad uso e consumo di una delle componenti della coalizione di Governo, perche' la scuola, secondo il dettato costituzionale, e' libera e libero ne e' l'insegnamento; la ricorrenza celebrativa coincide con il giorno in cui avra' luogo una consultazione elettorale per il rinnovo di numerosi, e non secondari, consigli comunali del Paese, e, poiche' nella circolare in questione il Ministro dichiara che "la scuola non possa fare a meno di proporre alla riflessione delle classi terminali degli istituti di istruzione secondaria superiore il segno che Gramsci ha lasciato nella storia nazionale", la ricerca auspicata dal Ministro ha il sapore di una, neanche tanto velata, propaganda elettorale nei confronti degli studenti maggiorenni con diritto di voto; l'invito del Ministro, rivolto ai capi degli istituti e agli organi collegiali interessati perche' valutino la proposta e deliberino in ordine ad iniziative da promuovere, puo' trasformarsi in uno strumento istituzionale che consenta di svolgere la campagna elettorale delle amministrative del 27 aprile 1997 all'interno delle scuole a favore di un solo partito -: se intenda sospendere immediatamente l'applicazione della circolare in oggetto, riconoscendo la gravita' delle relative implicazioni sul piano amministrativo, politico e culturale; quali garanzie intenda dare all'azione democratica e pluralista che deve caratterizzare l'attivita' del ministero della pubblica istruzione in un Paese democratico, scongiurando ogni forzatura ideologica della gestione del dicastero che potrebbe sfociare in una inaccettabile egemonia culturale; se, alla luce delle considerazioni effettuate in premessa, non ritenga necessario aprire un dibattito nel Paese, non solo sulla nuova architettura della scuola italiana, annunciata con il riordino dei cicli il 14 gennaio 1997 ma piuttosto sui valori comuni, universalmente riconosciuti, che devono essere alla base della formazione civile dei nostri giovani, a garanzia del rispetto dei princi'pi democratici e delle liberta' individuali. (3-00807)