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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00198 presentata da GERARDINI FRANCO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19970319

L'VIII Commissione, premesso che: il problema dello smaltimento delle carcasse di pneumatici fuori uso, gia' da anni sta assumendo in tutto il mondo proporzioni allarmanti, per le difficolta' ed i costi legati alla dimensione del fenomeno, in rapporto al suo impatto ambientale ed ecologico; il pneumatico di rifiuto pur non rappresentando un residuo tossico, presenta diverse implicazioni ecologiche che vanno dal deterioramento estetico, quando viene abbandonato o accatastato in attesa di utilizzo o distruzione, a quello ancor piu' grave di inquinamento atmosferico, se bruciato in maniera incontrollata i fumi sono altamente tossici. Il pneumatico e' resistente all'azione dei microrganismi: si valuta in circa 100 anni il tempo nel quale il pneumatico interrato si degrada. Nelle discariche, per la sua forma e massa volumetrica (circa 160 chilogrammi per metro cubo), il pneumatico tende a galleggiare sugli altri rifiuti rendendo difficile la compattazione. Il pneumatico e' causa di inquinamento idrico in seguito al dilavamento con la pioggia di alcuni additivi delle mescole delle gomme ed e', inoltre, ricettacolo di insetti e roditori, vettori di malattie; di questo problema si e' interessata anche la Commissione Economica per l'Europa dell'Onu, che in un approfondito studio pubblicato a Ginevra nel novembre 1987, ha richiamato l'attenzione degli Stati membri sugli effetti economici ed ecologici legati allo smaltimento di questi rifiuti solidi, comparando tra loro i diversi livelli di sensibilita' e di sperimentazione raggiunti da alcuni paesi. Da una lettura di questo rapporto, possono trarsi alcune interessanti considerazioni tra cui: nel mondo ogni anno si accumulano piu' di 9 milioni di tonnellate di pneumatici usati che si producono per effetto della sostituzione di circa 450 milioni di pneumatici per autovettura e 270 milioni di pneumatici per autocarro ed altri tipi industriali; la gestione di questo enorme serbatoio energetico solleva un problema economico ed ecologico di portata mondiale, capace di alcuni casi di risolvere non pochi problemi di sviluppo di molti paesi, ed in altri casi di produrre ingiuria gravissima all'ambiente; riciclare pneumatici usati e' divenuto quindi un imperativo categorico di molti Stati che, sempre ad avviso dell'Onu, dovrebbero introdurre agevolazioni fiscali e legislative per aumentare il rapporto di ricostruibilita' del prodotto, poiche' la ricostruzione viene ritenuta la forma di riciclaggio piu' conveniente per l'economia di un paese anche in relazione ai suoi effetti ritardanti la produzione di rifiuti. Infatti per le sue "benemerenze" ecologiche ed economiche, il settore della ricostruzione dei pneumatici, gode di particolari agevolazioni fiscali ed amministrative in molti paesi tra cui Stati Uniti, Unione Sovietica, Germania, Francia, Olanda, eccetera; in sede comunitaria presso la direzione generale XI, nel febbraio 1991, su suggerimento della Commissione CEE e' stato costituito un Project Group "Used Tyres" che nell'ambito dei "Flussi prioritari dei rifiuti", ha prodotto una bozza di raccomandazione la quale afferma che la ricostruzione deve essere incrementata fino al 25 per cento entro il 2000, in quanto e' il solo sistema per utilizzare i pneumatici usati nell'impiego per il quale essi sono stati fabbricati in origine; attualmente vengono dismesse in Italia circa 460 mila tonnellate l'anno di pneumatici usati per un totale di circa 18 milioni di gomme. Di questi il 25 per cento e' destinato alla ricostruzione, il 5 per cento al riutilizzo diretto, il 4 per cento al recupero energetico, il 6 per cento al recupero sotto forma di materia, e ben il 65 per cento e' destinato alla discarica; inoltre l'Italia importa ogni anno piu' di 13 mila tonnellate di pneumatici usati, principalmente da Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Germania, di cui la meta' destinate alla ricostruzione; questa attivita' determina notevoli risparmi economici, energetici ed ecologici; un risparmio economico che deriva all'utente in rapporto al differenziale del prezzo di acquisto tra pneumatico nuovo e quello ricostruito, e' calcolato intorno al 59 per cento pari a circa 600 miliardi di risparmio per il complesso dei consumi in Italia; un risparmio energetico pari al differenziale derivante tra la produzione di nuovo e quella di ricostruito che viene stimato in oltre 200 mila tonnellate equivalenti di petrolio oltre ad una minore esigenza di materie prime per complessive 63 mila tonnellate; un risparmio ecologico derivante dalla sottrazione alla discarica di oltre 67 mila tonnellate di pneumatici usati che con il processo di ricostruzione vengono restituiti alla loro originaria funzione; considerato che: il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, che recepisce importanti direttive comunitarie in materia di rifiuti, rifiuti pericolosi, imballaggi e rifiuti di imballaggi, prevede all'articolo 25 accordi e contratti di programma con le imprese o loro consorzi presenti sul mercato nazionale per l'attuazione di specifici piani di settore di riduzione, recupero ed ottimizzazione di flussi di rifiuti, nonche' la promozione di attivita' di riutilizzo e recupero di materia prima; all'industria di ricostruzione pneumatici in Italia attualmente sono interessate circa 250 aziende che, con oltre 5.000 addetti, hanno sviluppato nel 1995 un fatturato stimato intorno ai 400 miliardi di lire, utilizzando una tecnologia tra le piu' avanzate ed apprezzate del mondo, come dimostra la forte esportativa; l'azzeramento della quota di pneumatici conferita a discarica richiede l'impegno di molti soggetti: cittadini, industria, raccoglitori, riciclatori, organizzazioni scientifiche, amministrazioni pubbliche; la raccolta dei pneumatici usati deve essere affidata ad operatori che li avviino concretamente al riutilizzo ed al recupero e con i quali devono essere stabiliti chiari impegni per il riutilizzo ed il recupero, per stimolare la ricerca e l'innovazione tecnologica sul riutilizzo dei materiali; e' necessario che si emanino norme tecniche che prevedono un maggiore utilizzo dei prodotti costituiti da materiali riciclati; impegna il Governo a promuovere e definire in tempi brevi un accordo di programma ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 22 del 1997 tra i ministeri competenti, gli enti di ricerca (Anpa ed Enea), i produttori, riciclatori, raccoglitori, gli utilizzatori e/o loro associazioni e consorzi di pneumatici nuovi e fuori uso che preveda in particolare: 1) l'azzeramento entro il 1^ gennaio 2000 della quota di pneumatici che viene conferita in discarica; 2) l'introduzione di un sistema volontario che, anche attraverso misure economiche, preveda l'incremento delle attivita' di recupero e riciclaggio dei pneumatici usati; 3) l'emanazione di normative tecniche che favoriscano l'utilizzo dei prodotti provenienti dal riciclaggio dei pneumatici; 4) l'impegno alla diffusione dell'introduzione delle norme Iso 9002 tra le aziende di raccolta, trasporto, selezione e frantumazione di pneumatici fuori uso; 5) la promozione di studi, in collaborazione con gli enti di ricerca e l'industria del settore, di nuove tecniche per la ricostruzione dei pneumatici fuori uso compatibili da un punto di vista ambientale e della sicurezza; 6) la promozione di iniziative per la valorizzazione dei benefici ambientali del ricostruito; l'introduzione di particolari agevolazioni fiscali ed amministrative per il settore. (7-00198)

 
Cronologia
martedì 18 marzo
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 308 voti favorevoli e 223 contrari, l'emendamento 1.57 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo 1 del D.L. 31 gennaio 1997, n. 11, Misure straordinarie per la crisi del settore lattiero-caseario ed altri interventi urgenti a favore dell'agricoltura (AC 3131), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

martedì 25 marzo
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In occasione del quarantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, iniziano in Campidoglio a Roma, i lavori della Conferenza intergovernativa tra i Paesi membri dell'Unione europea per la revisione del Trattato di Maastricht.