Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00964 presentata da BENEDETTI VALENTINI DOMENICO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970403
Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: assume rilievo nazionale, oltre a rivestire una eccezionale portata locale, la decisione comunicata dalla Nestle' di ridurre di ben 385 unita' il personale dipendente degli stabilimenti gia' Perugina, nella provincia di Perugia, in base all'articolo 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223; tale drastica e repentina decisione segue la mancata approvazione dell'ipotesi di accordo che le organizzazioni sindacali della "triplice" avevano sottoposto a referendum dei lavoratori; il Governo sia informato e consapevole della gravita' della situazione determinatasi, la quale mette a definitivo rischio il marchio "Perugina" per quasi tutte le produzioni, aggiungendo un altro mortificante anello alla catena di cessioni a capitale esterno o estero di tutti i principali complessi produttivi dell'Umbria e dell'area perugina in particolare, e nello stesso tempo aggrava in maniera pesantissima e non riassorbibile la spinta alla disoccupazione che gia' caratterizza duramente l'Umbria; se, tenendo anche conto delle gravi responsabilita' politiche nazionali e locali che contraddistinsero il momento dell'acquisto di "Perugina" da parte della Nestle', nel quale si dispensarono superficiali tranquillizzazioni, il Governo non ritenga di dover immediatamente intervenire, di concerto con la regione e gli enti locali, presso l'azienda perche' innanzitutto revochi o comunque sospenda ogni decisione di licenziamento, riaprendo un tavolo di piu' approfondito confronto e trattativa; se, in particolare, il Governo - data la forte rilevanza economica, sociale e di immagine della vertenza, anche come esempio di altre che potrebbero innescarsi - non ritenga di esercitare tutta la propria autorevolezza affinche': a) si riprenda a lavorare sul precedente accordo, inserendo nuove clausole, chiarimenti e garanzie, con sottoscrizione presso il ministero; b) si evitino forme di "terziarizzazione" o "esternalizzazione" di lavorazioni, applicando all'interno dell'azienda forme ben praticabili di contenimento dei costi (contratti formazione, contratti d'area, flessibilita', mobilita', riposo a scorrimento) che consentano lo sviluppo e non la prospettiva di regressione; c) si verifichino, come ultima ipotesi, in maniera rigorosa e in contraddittorio gli eventuali esuberi, con contestuali garanzie economiche e normative di accesso alla pensione; d) si chiamino a partecipare al richiesto "tavolo" di trattativa non solo tutte le organizzazioni sindacali, senza alcuna discriminazione, ma persone diverse da quelle che gia' hanno intrattenuto le precedenti trattative a livello nazionale e territoriale, risultando sfiduciate dal responso referendario; se, infine, il Governo non intenda informare il proprio necessario intervento in questa grave ed emblematica vertenza Nestle'-Perugina, come peraltro in tutte quelle altre che presentano connotazioni simili, al principio della partecipazione di tutte le componenti produttive alle decisioni aziendali di fondo, cosi' come prescritto dalla Carta Costituzionale, come viene ormai da piu' autorevoli parti suggerito nell'interesse dell'economia e della pace sociale e cosi' come sembra giusto e proficuo in una fase economico-produttiva di grandi ristrutturazioni che devono perseguire non solo obbiettivi finanziari, ma soprattutto obbiettivi di ammodernamento industriale consonanti con gli interessi generali e con la irrinunciabile crescita sociale del territorio. (3-00964)