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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00134 presentata da SARACA GIANFRANCO (FORZA ITALIA) in data 19970403

La Camera, premesso che: le recenti, gravi calamita' verificatesi in Campania ed in altre regioni hanno riproposto - in termini improrogabili - il problema di assicurare un adeguato ed efficace sistema di prevenzione dei dissesti idrologici che, purtroppo, con continuita' sconcertante dobbiamo registrare nel nostro Paese; il grave disastro che di recente ha interessato la Campania sembra presentare caratteristiche simili ad altri eventi che negli anni passati si sono registrati nelle stesse zone, senza che sia stata attivata alcuna seria iniziativa per scongiurare tale pericolo; la comunita' nazionale si trovera' quindi nuovamente a dover sopportare l'onere di individuazione nuove risorse finanziarie che, tra l'altro, e' indispensabile stanziare al piu' presto per far fronte alle esigenze di interventi piu' immediati, che interessano in modo significativo ampie zone della regione e che indicano direttamente sulle attivita' produttive e sulla fragile economia delle zone stesse; oltre i previsti interventi di emergenza che, in relazione alle specifiche competenze, e' necessario che i singoli enti pongano in essere, si ripropone il problema di una seria attivita' di prevenzione che - certamente in tempi non brevi - possa porre le premesse per una concreta riduzione di tali fenomeni e dei relativi danni; nel maggio del 1989 veniva approvata, con il voto quasi unanime del Parlamento, la legge n. 183, recante norme sulla difesa del suolo, colmandosi, in tal modo, un ritardo culturale e tecnico-organizzativo che divideva il nostro Paese rispetto a quelli piu' avanzati sotto il profilo della legislazione in materia ambientale; con la citata legge n. 183 e' stato previsto un sistema organico - anche se complesso - di soggetti, istituti e procedure in grado di ricondurre ad unita' l'operato di diversi enti titolari di poteri di intervento del territorio, attraverso una incisiva attivita' di indirizzo e di verifica; purtroppo tale importante iniziativa, che pur era stata da piu' parti valutata come decisiva per l'effettivo avvio di una pianificazione del territorio, ha dovuto registrare, in fase di avvio, ritardi significativi per le difficolta' incontrate a vari livelli, per cui la fase "costituente" del complesso degli organismi previsti - specie a livello periferico - ancora oggi non e' conclusa; quanto sopra e' stato in parte determinato dalla mancanza, nel testo della legge n. 183 del 1989, di una disciplina puntuale degli aspetti organizzativi e di collegamento con la normativa vigente; pur in presenza di tali obiettive difficolta', si e' potuto constatare che il concetto della pianificazione per bacino si e' ormai imposto anche nella legislazione successiva e che l'autorita' di bacino costituisce un punto di riferimento istituzionale ormai consolidato; non e' stata assicurata alla legge suddetta la indispensabile continuita' di adeguati flussi finanziari, determinando, per le situazioni piu' a rischio, l'impossibilita' di procedere alla realizzazione delle opere piu' urgenti segnalate dalle varie autorita' di bacino negli ambiti territoriali di propria competenza; impegna il Governo ad effettuare, sulla base di un approfondito esame dello stato di attuazione della legge sulla difesa del suolo, una attenta disamina dell'attuale legislazione in materia, al fine di valutare le opportune integrazioni necessarie per rendere piu' incisiva l'azione da svolgere da parte di soggetti istituzionali competenti, tenendo in considerazione la necessita' di definire il ruolo delle autorita' di bacino di livello nazionale, prevedendone una precisa collocazione nel contesto istituzionale, con la riconosciuta possibilita' per le stesse di procedere - in tempi brevi - alla loro ristrutturazione, rafforzando, in primo luogo, le strutture tecniche, attribuendo alle stesse una effettiva autonomia gestionale, e rendere, quindi, possibile una valida attivita' di controllo sull'attuazione della pianificazione e sulla programmazione degli interventi; a procedere, in particolare, ad una approfondita valutazione in ordine alla possibilita' di estendere l'assetto istituzionale previsto dalla legge n. 183 del 1989 relativamente alla istituzione di autorita' di bacino di rilievo nazionale, anche al Mezzogiorno, e cio' non solo per consentire una efficace e coordinata attivita' di programmazione dell'interventi finalizzati alla difesa del suolo, ma anche e soprattutto per un effettivo coordinamento della gestione delle risorse idriche; a porre mano ad una tempestiva riforma della legge n. 183 del 1989 volta ad assicurare una corretta pianificazione, a semplificare i procedimenti, ad evitare la duplicazione di competenze, a rendere gestibile ai vari livelli un effettivo coordinamento, valutando se non sia il caso di far ricorso a provvedimenti, di delegificazione; a garantire flussi finanziari certi, su base triennale, in modo da consentire alle autorita' di bacino di attivare una effettiva programmazione degli interventi - specie di manutenzione -; tale certezza puo' essere assicurata anche mediante la previsione di destinare al finanziamento della legge n. 183 del 1989 le risorse finanziarie derivanti dagli introiti erariali sulle concessioni e di introdurre, nella struttura delle tariffe, una componente compensativa dei costi di salvaguardia delle risorse; ad esaminare, alla luce delle considerazioni precedentemente svolte ed in relazione alla indispensabile attivita' di prevenzione finalizzata alla riduzione del rischio idrogeologico, la possibilita' di un potenziamento dei servizi tecnici nazionali, demandando agli stessi compiti di programmazione, coordinamento e garanzia del sistema complessivo nazionale di monitoraggio, con la previsione di forme di stretto coordinamento con i corrispondenti servizi regionali. (1-00134)

 
Cronologia
mercoledì 2 aprile
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Presidente del Consiglio Prodi si reca per una visita lampo in Albania e al suo ritorno illustra un piano di missione internazionale per fronteggiare l'emergenza albanese: “Operazione Alba”. L'intervento militare incontra la netta opposizione di Rifondazione comunista.

mercoledì 9 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Si svolge alla Camera la discussione sulle mozioni relative alla missione multinazionale di pace in Albania. La risoluzione sottoscritta dai presidenti di gruppo dell'Ulivo e del Polo (n. 6-00017), su cui il Governo esprime parere favorevole è approvata, ma i gruppi di Rifondazione comunista e della Lega nord esprimono parere contrario. Il Presidente del Consiglio si reca dal Presidente della Repubblica, che invita il Governo a presentarsi alle Camere.