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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00146 presentata da GUERRA MAURO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19970417

La Camera, considerato che: l'11 aprile 1997 ricorrono dieci anni dalla scomparsa di Primo Levi; italiano, torinese, combattente nelle formazioni partigiane - deportato giovanissimo in osservanza delle scellerate leggi razziali - Levi e' forse uno dei massimi scrittori del Novecento. Sicuramente e' fra i piu' importanti memorialisti che abbiano documentato e raccontato l'orrore dei campi di sterminio, uno degli italiani che meglio ha testimoniato, con la propria parola e con la propria scrittura, la follia dell'Olocausto; a piu' di mezzo secolo dalla fine della guerra, a cinquant'anni dalla Liberazione del nostro Paese e di tutta l'Europa, il filo della memoria diretta e il processo di trasmissione dei ricordi fra generazioni tendono a farsi sempre piu' tenui. I superstiti scompaiono, e con essi la loro preziosa testimonianza: per i ragazzi di oggi la memoria dell'Olocausto rischia di confondersi con una delle tante pagine tragiche della storia umana; il senso delle proporzioni muta, l'esatta percezione dei crimini contro l'umanita' viene sempre piu' confusa, il giudizio sulle responsabilita' e sulle colpe che hanno prodotto tragedie incommensurabili sottoposto a processi di "revisione" - piu' o meno interessati - in ogni caso pericolosi; "Considerate che questo e' stato". Se c'e' una lezione nell'opera di Primo Levi, nella volonta' di testimonianza sua e di tutti gli altri superstiti, se c'e' un messaggio nell'appassionata, tenace opera di preservazione della memoria che in questi anni coloro che sono sopravvissuti all'Olocausto hanno compiuto, e' in questo: nel desiderio che nulla vada dimenticato, che la vergogna non sia cancellata, che niente di quanto e' accaduto nel tempo dei totalitarismi - nessuna delle violenze perpetrate contro militari e civili - possa ripetersi. Quei crimini sono stati commessi contro gli ebrei, contro gli avversari politici in primo luogo, e - in senso ideale e materiale - contro tutta l'umanita'; oggi, a cinquant'anni di distanza, a mezzo secolo dall'Olocausto, a dieci anni dal giorno in cui Primo Levi si e' tolto la vita, c'e' il rischio che la ritualita' delle commemorazioni ufficiali, la freddezza delle celebrazioni scolastiche, la "normale" rievocazione di eventi, soprusi e violenze - che "normali" non sono stati - non siano piu' sufficienti; ma il grado di civilta' di un paese non si misura nella mole di retorica che viene prodotta intorno alla sua storia, quanto piuttosto nella sua capacita' di preservare attivamente i valori di liberta' e di democrazia, il sacrificio dei propri cittadini che hanno combattuto contro la tirannide, nella capacita' di non offuscare mai il senso vivo e il valore attuale della propria memoria; mezzo secolo fa anche l'Italia e' stata sconvolta dalla tragedia, anche l'Italia e' stata accecata dal fanatismo, anche l'Italia - seppure per volonta' della dittatura che la dominava - ha contribuito al folle tentativo di sterminio che ha coinvolto tutta l'Europa producendo milioni di vittime innocenti. "Affinche' quello che e' successo non possa accadere mai piu'", ripetono i superstiti; "Affinche' quello che e' successo non possa accadere mai piu'", sta scritto nel memoriale italiano di Auschwitz, in una lontana periferia d'Europa, nel luogo in cui l'orrore pianificato si e' fatto industria. Anche quel memoriale e' simbolicamente parte del nostro paese: ma quanti italiani hanno letto quelle parole? Quanti lo hanno potuto visitare?; scriveva Primo Levi, dopo essere ritornato ad Auschwitz a molti anni dalla Liberazione: "I lager nazisti sono stati l'apice, il coronamento del fascismo in Europa, la sua manifestazione piu' mostruosa: ma il fascismo c'era prima di Hitler e Mussolini ed e' sopravvissuto, in forme palesi e mascherate alla sconfitta della seconda guerra mondiale. In tutte le parti del mondo, la' dove si comincia col negare le liberta' fondamentali dell'uomo e l'uguaglianza degli uomini si va verso il sistema concentrazionario, ed e' questa una strada su cui e' difficile fermarsi. Conosco molti prigionieri - raccontava Levi - che hanno capito bene o male quale terribile lezione sia contenuta nella loro esperienza e che ogni anno ritornano nel "loro" campo guidando pellegrinaggi di giovani: io stesso - aggiungeva - lo farei volentieri, se il tempo me lo concedesse e se non sapessi che raggiungo lo stesso scopo scrivendo libri e accettando di commentarli agli studenti"; ben poco rimane da aggiungere a queste parole, se non quel che serve a sottolineare che il valore del museo edificato ad Auschwitz dopo la guerra, le prove dello sterminio che vi sono conservate e le testimonianze che vi sono raccolte, ne fanno un simbolo internazionale. Un luogo unico e tragico che ogni cittadino italiano - volendo - dovrebbe poter visitare; i giovani sono la prima risorsa di una nazione: la scuola ha il dovere di fornire loro non solo nozioni e attestati, ma tutti gli strumenti perche' essi possano formare autonomamente la propria coscienza di cittadini liberi e consapevoli; impegna il Governo: a ricordare la scomparsa di uno dei piu' grandi scrittori italiani con uno speciale "Progetto Memoria" grazie al quale - nel prossimo anno - almeno un ragazzo e una ragazza da ogni scuola media superiore d'Italia abbiano modo di visitare il museo dell'Olocausto e le vestigia del campo di Auschwitz che sono nella citta' di Oswiecim in Polonia. (1-00146)

 
Cronologia
lunedì 14 aprile
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Prende il via l'operazione Alba. Circa 1200 militari italiani, francesi e spagnoli sbarcano a Durazzo, in Albania.

giovedì 17 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 315 voti favorevoli e 185 contrari, l'emendamento del Governo 19.10, interamente sostitutivo dell'articolo 19 e soppressivo dei restanti articoli (5, 9, 14 e da 20 a 35) del disegno di legge Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo (AC 2564), sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.

mercoledì 23 aprile
  • Politica estera ed eventi internazionali
    La Commissione europea pubblica le previsioni economiche, secondo le quali l'Italia e la Grecia non rispettano il rapporto deficit-Pil stabilito dal trattato di Maastricht.