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Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11075 presentata da FERRARI FRANCESCO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19970620

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: sono stati predisposti dal Ministro delle politiche agricole gia' dal mese di marzo due decreti del Presidente del Consiglio dei ministri finalizzati alla corretta applicazione nel nostro Paese della direttiva comunitari n. 9/409 e riguardanti in particolare: a) modificazione dell'elenco delle specie cacciabili; b) criteri per l'applicazione del prelievo in deroga; entrambi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri sono stati rimessi al Ministro dell'ambiente per il necessario concerto previsto dall'articolo 18, comma 3 della legge n. 157 del 1992; in data 21 marzo 1997, con parere favorevole dei due ministeri, e' stato deliberato solo il decreto inerente la modificazione dell'elenco delle specie cacciabili, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 aprile 1997; con il suddetto decreto sono state escluse otto specie dall'elenco delle specie cacciabili: passero, passero mattugia, passera oltremontana, colino della Virginia, storno, corvo, taccola francolino di monte e pittima reale; il secondo decreto concernente la definizione dei criteri per l'applicazione del prelievo in deroga non e' stato ancora firmato dal ministero dell'ambiente nonostante l'esigenza da piu' parti sollevata di una contestualita' di deliberazione dei due decreti anche perche' entrambi i decreti, integrandosi tra loro, rappresentano un atto dovuto e complessivo di applicazione corretta della gia' citata direttiva comunitaria; la mancata firma del secondo decreto assume - ad avviso degli interroganti - una particolare gravita' poiche' il secondo decreto insieme al primo gia' pubblicato avrebbe interrotto la procedura di infrazione aperta dall'UE, nei confronti del nostro Paese, per l'inadeguatezza attuativa delle disposizioni comunitarie in materia; avrebbe soddisfatto l'indicazione della sentenza n. 272 del 1996 della Corte costituzionale; avrebbe applicato correttamente lo strumento della deroga previsto dall'articolo 9 della direttiva n. 79/409/Cee peraltro gia' recepita dagli membri dell'Unione europea e senza per questo aver creato motivi di contenzioso sorti in Italia a causa della manifesta opposizione del Ministro dell'ambiente; le organizzazioni professionali agricole piu' volte e in piu' occasioni hanno sottolineato l'esigenza di una rapida decretazione in materia a tutela dei raccolti e delle produzioni agricole; il secondo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri intende rendere piu' organica e precisa l'attuazione della legge n. 157 del 1992 che si muove sui binari di una concreta azione di salvaguardia ambientale e faunistica in piena sintonia con le altre legislazioni europee e le direttive Cee; in data 9 maggio 1997 in un comunicato stampa congiunto i Ministri dell'ambiente e delle politiche agricole hanno dichiarato di aver concordato di voler condurre a rapida conclusione, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia, l'iter di approvazione di un atto di indirizzo e coordinamento per l'esercizio delle deroghe al divieto di caccia previste dalla direttiva comunitaria sulla tutela degli uccelli selvatici si sono svolti diversi incontri presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con i Ministeri competenti i cui esiti sono da registrarsi in senso negativo per la palese opposizione manifestata anche in quella sede dal Ministro dell'ambiente di non volere procedere alla firma del secondo decreto; appare paradossale che un ministro della Repubblica, per motivazioni dichiaratamente di parte, non intenda sottoscrivere un atto dovuto peraltro di interesse internazionale; dodici regioni hanno gia' indicato nelle loro leggi regionali la volonta' di completare l'iter di recepimento della direttiva sopra richiamata; se non ritenga urgente assumere direttamente l'iniziativa al fine di risolvere il contenzioso in atto procedendo alla pubblicazione del secondo decreto evitando cosi' l'espandersi di un conflitto che potrebbe aver risultati negativi non solo in campo nazionale ma soprattutto sul versante internazionale. (4-11075)

Con l'atto di sindacato ispettivo in oggetto viene sollecitata l'emanazione del decreto concernente i criteri per l'applicazione del prelievo in deroga di cui alla Direttiva Comunitaria 409/79 articolo 9. A tale proposito si riferisce che, il Consiglio dei Ministri con DPCM del 27.9.97 ha stabilito che le deroghe di cui all'articolo 9 paragrafo 1 lettere a e b si intendono gia' regolate dalla legge 11.2.92, n. 157, agli articolo 2 comma 3 e 19 che non consentono il prelievo venatorio. Per quanto riguarda la lettera c), il predetto DPCM ha statuito che e' lo Stato che deve disciplinare l'ammissibilita' delle deroghe che possono essere adottate dalle Regioni d'intesa con i Ministri dell'ambiente e delle politiche agricole. Tali deroghe sono subordinate a precise e puntuali condizioni, che escludono per alcune specie quali il passero, il fringuello, la peppola ed il corvo una vera e propria attivita' venatoria. Si deve in proposito ricordare che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 272/1996, risolvendo un conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Umbra ha riconosciuto la competenza dello Stato per quel che concerne le predette deroghe. Si aggiunge che con l'emanazione del DPCM si e' posto rimedio anche alla procedura di infrazione in corso concernente la cattura ai fini di richiamo della specie passer italiae e passer montanus. Il Ministro dell'ambiente: Edo Ronchi.



 
Cronologia
mercoledì 18 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento in seduta comune elegge, al terzo scrutinio, componenti del Consiglio superiore della magistratura Antonio Ruggiero e Francesca Zannotti.

sabato 21 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il senatore Arlacchi (SD-U) è nominato vicesegretario generale dell'ONU, con l'incarico di direttore dell'UNDCCP (ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine) e di direttore generale dell'ufficio delle Nazioni Unite a Vienna.