Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00656 presentata da NESI NERIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19970917
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri del tesoro e delle poste e telecomunicazioni. &&T Per sapere - premesso che: il Governo italiano si appresta ad indire la gara per il terzo gestore del servizio di telefonia mobile; il primo gestore - Tim, del gruppo Telecom Italia - seguira', sul piano proprietario, le sorti ancora incerte della medesima capogruppo, anche perche' e' indispensabile che continui a fare parte del gruppo stesso; il secondo gestore - Omnitel - sara' di fatto controllato dalla societa' tedesca Mannesmann; per il terzo gestore, uno dei concorrenti e' rappresentato da una cordata formata dalla Deutsche Telekom e dall'Enel, con quote paritarie, ma gia' preventivamente destinate a modificarsi affinche' la gestione venga - in caso di successo - assunta dalla Deutsche Telekom -: se la telefonia mobile italiana, che rappresenta la piu' importante e redditizia impresa europea del settore, corra il pericolo di essere sottratta in larga misura al controllo del Paese, con tutte le conseguenze che ne possono derivare allo sviluppo tecnologico, alla ricerca scientifica e alla occupazione secondo recentissime analisi di importanti banche d'affari nordamericane: il valore attuale del gruppo Telecom Italia sarebbe dell'ordine di grandezza di sessantamila miliardi di lire; la trattativa in corso tra Telecom Italia e AT & T., consisterebbe: a) nell'acquisto, da parte di AT & T., dell'uno per cento del capitale di Telecom Italia, per un importo di circa seicento miliardi di lire; b) nel successivo acquisto, da parte di Telecom Italia, dello 0,50 per cento del capitale di AT & T., per un importo pressoche' uguale; c) quindi in uno scambio di partecipazioni di natura esclusivamente finanziaria, che non darebbero diritto ne' all'AT & T. ne' alla Telecom Italia di essere presenti nel nucleo di riferimento e quindi nel consiglio di amministrazione della societa' alleata. Avendo presente che al contrario, i competenti ministeri italiani informano che AT & T. entrera' nel nucleo di riferimento di Telecom Italia. E cio' benche' sia ovvio che Telecom Italia non potra' entrare nel nucleo di riferimento di AT & T., per la semplice ragione che nell'impresa nordamericana tale istituto non esiste; se non ritengano che, anche per quanto sopra indicato, sia assolutamente necessario che il gruppo Telecom Italia, proprietario della societa' Telecom Italia mobile, venga mantenuto sotto il pieno controllo italiano; se non ritengano che, se quanto sopra esposto avvenisse, si verrebbe a creare una situazione tecnicamente inspiegabile e politicamente inaccettabile: in quanto AT & T. - con una partita di giro e quindi a costo zero - entrerebbe, senza reale reciprocita', nel capitale di comando di Telecom Italia, assumendo nella medesima, di fatto, una posizione egemone; se non ritengano doveroso, in considerazione di tutto quanto sopra, informare preventivamente il Parlamento italiano dello stato reale delle trattative sia per la telefonia fissa sia per quella mobile, anche al fine di potere ricevere dal medesimo, gli indirizzi politici sull'intero assetto futuro delle telecomunicazioni del nostro Paese. (2-00656)