Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14659 presentata da COSENTINO NICOLA (FORZA ITALIA) in data 19980105
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri della sanita', per le politiche agricole e del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. - Per sapere - premesso che: le attivita' agricole e produttive della provincia di Caserta, a naturale vocazione frutticolo-peschicola, per esigenza di mercato hanno subito un'evidentissima trasformazione colturale, sinergica a quella che oggi e' la principale risorsa economica del territorio, la zootecnia; gli allevamenti di questa provincia si suddividono in due grossi comparti: a) quello bufalino, con quasi 90.000 capi allevati, gia' oggetto di precedenti interrogazioni da parte di parlamentari casertani, al fine della predisposizione dei giusti rimedi per consentire in tempi brevi il completo risanamento di questa specie dall'infezione brucellare, con l'attuazione delle seguenti misure: 1) innalzare i valori monetari di risarcimento a tre milioni di lire per capo adulto bufalino abbattuto per brucellosi, erogando il risarcimento all'allevatore entro trenta giorni dall'abbattimento; 2) imporre alle aziende sanitarie locali casertane di adeguare immediatamente l'organico veterinario, la cui esiguita' ha di fatto determinato negli ultimi dieci anni un sempre meno puntuale controllo delle malattie infettive di tutto il bestiame bovino, bufalino ed ovicaprino allevato in questa provincia, con una conseguente recrudescenza di patologie infettive ed infettive trasmesse all'uomo, quali la brucellosi, la tubercolosi, l'echinococcosi; delle tossinfezioni alimentari con il verificarsi di gravi episodi, a volte mortali, che hanno interessato l'opinione pubblica nazionale; basti ricordare gli ultimi casi di botulismo avuti a Parete ed a Casal di Principe, la morte del piccolo Saggiomo, nonche' focolai di salmonellosi, gli ultimi nell'aversano con circa 60 ricoveri in diversi ospedali del casertano e napoletano, tra cui il Centro antiveleno del Cardarelli e l'A.O. di Caserta; si e' conseguentemente avuto un notevole aumento della spesa sanitaria dovuto ai lunghi tempi di degenza ed al notevole costo della terapia a cui gli ammalati devono essere sottoposti; 3) riconfermare per almeno tre anni le modalita' ed i tempi di abbattimento gia' previsti dal decreto ministeriale n. 84 del 1991; 4) fornire necessari strumenti e finanziamenti finalizzati al raggiungimento della produzione, trasformazione e soprattutto commercializzazione della carne bufalina che non viene opportunamente valorizzata, considerato il suo elevato valore biologico, anche per la sicura esclusione di questo tipo di carne da quelle portatrici di BSE (mucca pazza); b) quello bovino, con quasi 100.000 capi allevati in circa tremila aziende oggetto di questa interrogazione, in quanto dei quasi tremila allevamenti, distribuiti in buona parte nell'alto casertano, la maggioranza risulta colpita dal virus della LEB (leucosi enzootica dei bovini), malattia infettiva a carattere virale che determina la comparsa di tessuto neoplastico a carico dei linfonodi, fegato, milza ed altri organi interni, specie-specifica, propria dei bovini, non trasmissibile all'uomo; nella provincia di Caserta, tra le tremila aziende di bovini ritroviamo le prime tre aziende di vacche da latte d'Italia, sia per numero di capi allevati sia per l'elevata produzione pro capite dovuta all'elevata selezione genetica oltre che alla tecnologia d'allevamento; il comparto bovino costituisce una grossa fonte di reddito e di occupazione per molte famiglie del casertano, in un'area in cui i problemi della disoccupazione e della malavita organizzata vanno di pari passo; il Ministero della sanita', con decreto ministeriale del 2 maggio 1996, n. 358, ha reso obbligatorio il risanamento degli allevamenti bovini dalla LEB, con la possibilita' di dilazionare i tempi di abbattimento dei capi positivi per le regioni che ne abbiano oggettiva necessita', secondo dei piani formalmente approvati dal servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale competente per territorio, e comunque entro il 31 dicembre 1997; l'assessorato alla sanita' della regione Campania ha oggettivamente dimostrato la necessita' che le aziende bovine del territorio di competenza usufruiscano dei piani di abbattimento programmatico, secondo quanto stabilito dalla circolare del Ministero della sanita' n. 1 del 10 febbraio 1997; di fatto all'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 358 del 1996 quasi tutti gli allevatori bovini del nord-Italia avevano allontanato dalle proprie aziende le bovine affette da LEB, anche ottime produttrici e di buona genealogia, vendendole ad un prezzo di poco inferiore a quello di mercato a commercianti che provvedevano a rivenderle a piccoli allevatori del sud-Italia, ignari di come fossero oggetto di una frode sanitaria; la LEB e' clinicamente visibile diversi anni dopo che i bovini contraggono l'infezione; lo stesso decreto ministeriale n. 358 del 1996 e la conseguente circolare del Ministero della sanita' n. 1 del 10 febbraio 1997 hanno posto quale termine ultimo per l'abbattimento programmatico dei bovini affetti da LEB il 31 dicembre 1997; dal 1^ gennaio 1998, i bovini positivi per LEB devono essere abbattuti entro trenta giorni dalla notifica ufficiale di positivita'; non e' stato possibile attuare i previsti piani di abbattimento programmatico del bestiame infetto, cosi' come previsto dal decreto ministeriale n. 358 del 1996 e dalla circolare del Ministero della sanita' n. 1 del 10 febbraio 1997, in quanto la carenza di personale veterinario delle aziende sanitarie locali CE/1 e CE/2 di questa provincia, non ha permesso di predisporre in tempo utile i piani di proroga di abbattimento dei bovini infetti; tale grave carenza di personale veterinario e' stata piu' volte formalmente evidenziata dall'ordine dei medici veterinari di Caserta ed ancor piu' dallo stesso prefetto Sottile, da ultimo con note pref. n. 1048/15.5./Gab del 17 aprile 1997 e n. 2563/16.3Gab del 15 maggio 1997; a tutt'oggi la dirigenza del settore veterinario della regione Campania non e' affidata a funzionari medici veterinari; prima il direttore generale del Ministero della sanita' - Dipartimento degli alimenti e nutrimenti e della sanita' pubblica veterinaria, con nota n. 600.6/24406.AG/873 del 29 maggio 1997 e poi lo stesso Ministro della sanita' con nota n. 600.6.24406.AG.1201B del 13 agosto 1997 hanno rappresentato come sia necessario "...il potenziamento in termini numerici, di autorita' e assunzioni della guida del settore veterinario da parte di funzionari medici-veterinari del servizio veterinario regionale della Campania"; la rappresentata emergenza veterinaria in provincia di Caserta e' ben lontana dalla risoluzione, dato atto che lo stesso ordine provinciale dei medici veterinari, con una delibera del 29 novembre 1997 ha trasmesso una diffida e messa in mora di trenta giorni alle aziende sanitarie locali casertane, perche' vengano adottati tutti gli atti amministrativi idonei all'acquisizione di nuovo personale, considerata la situazione esplosiva, ormai cronica venutasi a determinare; i bovini affetti da LEB da abbattere vengono praticamente svenduti per la macellazione, tanto da non consentire un incasso utile per l'allevatore superiore alle 700 mila lire; a tale somma vanno aggiunte un massimo di 700 mila lire quale indennita' di abbattimento previsto dallo Stato (decreto ministeriale del 20 aprile 1996 e legge 28 maggio 1981, n. 296) contro un valore reale di lire 3.500.000 per manza gravida; si prevede un tasso di positivita' del 30 per cento alla LEB del patrimonio bovino di questa provincia, insistente in buona parte nel territorio dell'alto casertano, con un conseguente abbattimento entro 30 giorni dall'accertata positivita' dal 1^ gennaio 1998 di circa 30.000 capi bovini; tanto accade in un momento storico che vede l'agricoltura ed in particolare il comparto zootecnico afflitto da una grave crisi di dimensioni nazionali, tali da determinare lo stato di agitazione degli agricoltori e delle organizzazioni sindacali di questa provincia, sfociato nelle manifestazioni di piazza del 25 novembre e del 10 dicembre 1997, che hanno portato a Napoli oltre 30.000 addetti ai lavori; gli allevatori di questa provincia non possono pagare un prezzo altissimo per colpe non loro ascrivibili, colpe da ricercarsi nell'insufficiente organico veterinario delle aziende sanitarie locali e in un mancato raccordo tra la sanita' pubblica veterinaria regionale e il territorio -: se i Ministri interrogati intendano permettere anche per l'anno 1998 l'applicazione dei piani di abbattimento programmatici per i bovini colpiti dalla LEB, gia' regolamentati con circolare del Ministero della sanita' n. 1 del 10 febbraio 1997; se i Ministri interrogati intendano derogare alle modalita' di corresponsione delle indennita' di abbattimento sanciti con la predetta circolare del Ministero della sanita', che impone l'erogazione delle indennita' di abbattimento solo dopo l'eliminazione dell'ultimo soggetto infetto presente in azienda; se il Ministro della sanita' intenda permettere la corresponsione dell'indennita' di abbattimento gli allevatori alla fine di ogni mese, dopo la verifica del rispetto dei piani di abbattimento programmatici; se il Ministro della sanita' intenda richiedere alla presidenza della giunta regionale e all'assessore alla sanita' della Campania che personale medico veterinario assuma la guida del settore veterinario regionale e dei relativi servizi; se il Ministro della sanita' intenda richiedere ai direttori generali delle aziende sanitarie locali CE/1 e CE/2 di porre in essere in tempi rapidissimi tutti gli atti amministrativi idonei per porre fine alla carenza di personale veterinario che e' stata la causa principe del notevole ritardo del risanamento del bestiame allevato in provincia di Caserta; se i Ministri interrogati intendano modificare le assegnazioni finanziarie previste nel "piano carni" dell'AIMA destinando una giusta quota all'allevamento bufalino. (4-14659)