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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14676 presentata da CAMOIRANO ANDRIOLLO MAURA (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19980108

Al Ministro degli affari esteri, e del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: per la citta' di Ventimiglia e per il Comprensorio ventimigliese il lavoro frontaliero e' una risorsa importante che dovrebbe essere salvaguardata e sostenuta; il lavoro frontaliero puo' considerarsi dipendente dalla situazione politico-economica, in special modo del Principato di Monaco. Negli ultimi anni molte industrie manufattiere, chimiche e conserviere hanno lasciato il Principato, trasferendo la loro attivita' soprattutto nel Nord-Africa; queste attivita' sono state rimpiazzate da aziende che tendono a occupare principalmente personale frontaliero francese. Inoltre, gli accordi esistenti tra la Francia ed il Principato di Monaco (accordi di Unione doganale, in materia di fiscalita', sicurezza sociale, libera circolazione, ecc...) tendono a incentivare l'occupazione francese, a scapito di quella italiana. Sono numerosi gli esempi di cittadini transfrontalieri dell'Unione europea che lavorano nel Principato di Monaco e che, dopo avere pagato regolarmente, durante il periodo lavorativo, i contributi per l'assicurazione sociale, al momento della cessazione del rapporto di lavoro si vedono rifiutare l'indennita' di disoccupazione poiche' il Principato di Monaco ritiene che tale indennita' debba essere pagata dallo Stato di residenza. In questo caso l'accordo esistente tra l'Unione europea ed il Principato di Monaco in materia di sicurezza sociale impedisce l'applicazione delle norme comunitarie di coordinamento previste dal regolamento CEE n. 1408 del 1971; per un'equita' di trattamento fiscale, la posizione dei lavoratori frontalieri italiani non deve essere penalizzante nei confronti degli altri lavoratori. Il citato regolamento comunitario 1408/71 di Sicurezza sociale impone agli Stati Membri che i contributi previdenziali vengano pagati nello Stato nel quale si lavora, mentre in materia fiscale esistono accordi bilaterali, nel caso specifico la convenzione Italia/Francia del gennaio 1992 contro le doppie imposizioni, prevede che il reddito dei lavoratori frontalieri debba essere dichiarato in Italia. Al contrario tra Italia e Principato di Monaco non esiste alcuna convenzione contro le doppie imposizioni. Cio' comporta il pagamento sia in Francia che nel Principato di Monaco di circa il 22-24 per cento a titolo di contributi sociali a carico dei lavoratori, siano essi frontalieri o residenti, a fronte del 10 per cento che si paga in Italia. Seguono le imposte che devono essere pagate in Italia e che sono mediamente del 24 per cento. Queste sono alcune delle ragioni per cui si parla di "equita' di trattamento fiscale" che non prevede privilegi, ma chiede solamente un trattamento, appunto, equo; al fine di emanare una normativa che parifichi la posizione ti tutti i lavoratori frontalieri italiani, la problematica e' attualmente all'esame dei Ministeri interessati; il gruppo di Alto Livello della Commissione europea, presieduto da M.me Simone Veil, ha messo in grande evidenza le discriminazioni che subiscono i lavoratori frontalieri, conseguenti alle norme giuridiche nazionali e degli stati di accoglienza; il Parlamento Europeo ha gia' dibattuto in un'audizione con i Sindacati Europei tutte le problematiche di intreccio e disfunzioni tra contributi fiscali e contributi sociali -: se il Governo, unitamente alle Istituzioni dell'Unione Europea, intenda creare un Coordinamento sulla fiscalita' dei lavoratori frontalieri; se, con particolare riferimento al problema monegasco, si intenda attuare un Accordo di associazione tra Unione Europea e Principato di Monaco; se i Ministeri interessati intendano affrontare attivamente il problema e sostenere frontalieri e pensionati. (4-14676)

 
Cronologia
martedì 30 dicembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Ministro dell'interno Napolitano dichiara che i curdi sbarcati sulle coste italiane non saranno espulsi e potranno presentare richiesta di asilo politico.

giovedì 22 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 315 voti favorevoli, 255 contrari e 4 astenuti, l'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 1° dicembre 1997, n. 411, Misure urgenti per gli accertamenti in materia di produzione lattiera (AC 4454), sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.