Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01861 presentata da ASCIERTO FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19980115
Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: in data 12 giugno 1997, il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Milano, dottoressa Clementina Forleo, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del dottor Carlo Maria Maggi, come indagato, in concorso con altri, del reato di strage commesso in Piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969; tale accusa era mossa a seguito delle dichiarazioni di due pentiti; tale ordinanza veniva eseguita nelle prime ore della mattina del 14 giugno 1997; nella stessa data del 14 giugno 1997 veniva altresi' eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del dottor Maggi, emessa dal giudice istruttore presso il tribunale di Milano, dottor Antonio Lombardi, come indagato in concorso con altri, della strage commessa nell'anno 1973 innanzi alla questura di Milano da Bertoli; il giudice Lombardi, in data 30 luglio 1997, su istanza della difesa e parere contrario del pubblico ministero, revocava l'ordinanza custodiale in carcere relativa ai fatti del 1973, ritenendo essere venute meno le esigenze cautelari che avevano imposto la misura; per i fatti di piazza Fontana, il pubblico ministero Pradella interrogava in data 16 agosto 1997, nella casa circondariale "San Vittore" di Milano il dottor Maggi che rispondeva all'interrogatorio respingendo ogni addebito; l'interrogatorio, protrattosi per tutta la giornata e fino alla notte, veniva rinviato per la prosecuzione a domenica 17 agosto 1997 senonche' il pubblico ministero non si presentava a causa di un impedimento improvvisamente sopraggiunto, cosicche' gli interrogatori si riprendevano nel mese di settembre 1997, con l'accusato che continuava a protestare la propria estraneita' ai fatti criminosi; in data 3 ottobre 1997, la difesa chiedeva la revoca della custodia in carcere, sia perche' erano venute meno le esigenze cautelari sia per incompatibilita' delle condizioni di salute con lo stato di detenzione, cosi' come documentato dal giudizio valutativo sottoscritto dal professor Francesco Viglino, medico legale di fiducia; in presenza di detto giudizio, che evidenzia il pericolo ragionevole che lo status di restrizione avrebbe potuto innescare "una evoluzione peggiorativa della patologia per la difficolta' di controllare adeguatamente la malattia in ambiente carcerario con le necessarie indagini strumentali", il giudice per le indagini preliminari Forleo, in data 8 ottobre 1997, dopo avere respinto l'istanza della difesa, conferiva incarico ai periti d'ufficio, dottori Migliorini e Marenzi, di valutare le problematiche di salute del detenuto in questione; i due periti d'ufficio, in data 13 ottobre 1997, rappresentavano al giudice per le indagini preliminari Forleo di non potersi esprimere se non fossero stati messi nelle condizioni di compiere indagini strumentali, "possibili solo in ambiente ospedaliero"; il giudice per le indagini preliminari Forleo, in data 6 novembre 1997, respingeva definitivamente il ricorso della difesa sulla base del referto dei due periti d'ufficio che, il 5 novembre 1997, concluse le indagini mediche strumentali, avevano affermato che non sussisteva incompatibilita' tra lo stato di salute del Maggi e la carcerazione; il 29 novembre 1997, stante l'evoluzione negativa della salute del Maggi, nettamente in contrasto con la determinazione dei periti d'ufficio, la difesa presentava appello allegando un'ulteriore consulenza del professor Francesco Viglino, nella quale si ribadiva il pericolo fondatissimo di un imminente deterioramento dello stato di salute del recluso; il 7 dicembre 1997, purtroppo, come previsto dal professor Viglino, dopo un progressivo visibile peggioramento, veniva colto da emisindrome motoria destra con disturbi della favella; il 13 dicembre 1997, la difesa, presentando un'ennesima memoria del professor Viglino, avanzava ulteriore domanda di scarcerazione basata, oltre che su motivazioni riguardanti lo stato di salute del Maggi, anche sul tenore dei lunghi interrogatori che sembravano avvalorare l'esaurimento delle esigenze di carattere cautelare attinenti alla formazione delle prove; il giudice per le indagini preliminari Forleo, conferiva altro incarico al dottor Migliorini, consulente d'ufficio; il consulente d'ufficio, in data 24 dicembre 1997, stilava una relazione affermando, tra l'altro, che "...la prognosi e' tuttora incerta ma l'evoluzione attuale del quadro permette, in via di possibilita', di ritenerla favorevole, con probabile recupero di una quanto meno discreta autonomia motoria e dell'eloquio..."; richiamandosi a tale relazione medica, il giudice per le indagini preliminari Forleo, probabilmente interpretava le espressioni "possibilita'" e "probabile recupero" come vere e proprie "certezze", in data 26 dicembre 1997 respingeva la richiesta della difesa disponendo che il Maggi rimanesse in regime di detenzione carceraria presso l'ospedale Policlinico di Milano; il dottor Maggi il 24 dicembre 1997, mentre il perito d'ufficio stilava la sua ennesima relazione medico-legale, ha patito un attacco di paralisi che andava a sommarsi all'emisindrome di sole due settimane prima, malori dovuti in larga misura all'ipertensione -: se non ritenga che il trattamento riservato al dottor Maggi sostanzi un comportamento restrittivo verso un soggetto che forse non potra' neppure essere giudicato per la sopraggiunta incapacita' di intendere e volere; se non ritenga di disporre accertamenti presso la sede competente, al fine di pervenire ad una completa chiarificazione di tutte le vicende; quali iniziative intenda adottare al fine di risparmiare ulteriori disumane quanto non "produttive" sofferenze ad un recluso che, senza processo, appare come un condannato a morte lenta essendo in oramai fin troppo evidente la precaria situazione di salute in evoluzione sempre piu' negativa. (3-01861)