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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01787 presentata da IZZO DOMENICO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19990505

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, per sapere - premesso che: la Corte dei conti in sezione del controllo sugli enti ha comunicato alla Presidenza dei due rami del Parlamento la relazione con la quale riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente partecipazioni e finanziamento industria manifatturiera (Efim) in liquidazione amministrativa coatta per gli esercizi dal 21 gennaio 1995 al 31 novembre 1998; nella suddetta relazione sono contenuti specifici e gravissimi rilievi sull'attivita' di gestione posta in essere dal commissario liquidatore dell'Efim; tra gli altri rilievi, per l'estrema importanza delle disfunzioni verificatesi nel procedimento di liquidazione dell'Ente e per la notevole entita' dei valori economici rappresentati, assumono particolare gravita' quelli inerenti ai pregiudizi prodottisi, a carico dell'Efim medesimo e dell'erario, a causa delle negligenze imputabili al commissario liquidatore nelle gestione dei rapporti di copertura dei rischi di cambio (Swap), dall'Efim intrattenuti con banche estere, nonche' sulla gestione della liquidita' depositata su conti correnti bancari; in particolare, la Corte dei conti ha evidenziato contraddittorieta' ed incoerenza nella gestione, nonche' difetto di trasparenza nella ricostruzione contabile e nei chiarimenti forniti dal commissario in relazione ai rapporti ed al contenzioso avente ad oggetto i suddetti Swap; soprattutto, la Corte ha evidenziato che il commissario liquidatore ha tenuto parcheggiate presso il sistema bancario risorse finanziarie rilevanti, anticipate dall'erario per le finalita' della liquidazione, in violazione delle disposizioni di legge che lo obbligavano al deposito, delle somme non necessarie per un pronto utilizzo, presso la tesoreria centrale dello Stato, trascurando inoltre ogni minima e doverosa attivita' diretta a negoziare i tassi attivi con le banche depositarie; inoltre in un caso concreto, che configura un esempio di mala gestio assolutamente sconcertante, il commissario liquidatore ha disposto l'accredito di ben 2000 (duemila) miliardi presso la Banca commerciale italiana che, non prontamente utilizzati, giacquero per circa quattro mesi impiegati a tassi assai distanti dai valori generalmente riconosciuti sul mercato per depositi di valore equivalente, con la conseguenza che, in un epoca in cui il tasso attivo era abbondantemente a due cifre, si produsse una perdita rilevante per l'erario; piu' in generale, per anni ed in riferimento non solo al conto corrente presso la Banca commerciale ma a tutti i conti correnti bancari, il commissario, mostrando totale indifferenza per le regole di corretta amministrazione, non si e' mai preoccupato di gestire i rapporti con le banche al fine di ottenere il miglior trattamento possibile. Tale comportamento omissivo si verifico' anche in coincidenza degli aumenti del tus verificatisi tra l'agosto 1994 ed il maggio 1995, in quanto, per tutto questo tempo, il commissario non ritenne farsi carico di chiedere ed ottenere un aumento del tasso attivo praticato dalla Banca commerciale a favore dell'Efim; del richiamato comportamento omissivo, risulta piu' che dimostrata anche la persistenza visto che, solo per fare un esempio, tra il luglio 1997 ed il settembre 1998, un conto fruttava interessi compresi fra il 5,85 per cento ed il 6,25 per cento ed altri conti invece tassi di livelli notevolmente piu' bassi compresi fra lo 0,50 per cento ed il 3,25 per cento il tutto senza che il commissario effettuasse qualsivoglia intervento presso le banche interessate; tali ripetute violazioni delle regole di buona amministrazione costituiscono, senza dubbio alcuno, inadempimento rispetto agli obblighi di diligenza e di correttezza del mandatario, in quanto espressione di ingiustificata trascuratezza che deve essere, quantomeno, qualificata come colpa grave che, secondo quanto illustrato dalla relazione della Corte dei conti, ha generato perdite per l'erario dell'ordine di decine di miliardi di lire; i fatti evidenziati non possono rimanere impuniti ed invece, per contro, nessun riscontro, ancorche' formale, hanno finora avuto le segnalazioni del Comitato di sorveglianza dell'Efim trasmesse al ministero del tesoro in ordine ai suddetti specifici rilievi sull'attivita' gestionale del commissario liquidatore ne' il Ministro e' mai intervenuto con richieste di approfondimento sui fatti censurati e/o con la formulazione di specifiche direttive ovvero con provvedimenti sanzionatori nei confronti del commissario liquidatore, suscitando negli interpellanti la preoccupazione che tale atteggiamento del Governo venga, malevolmente, letto come una copertura del commissario dell'Efim -: per quali motivi il Ministro del tesoro non sia intervenuto; quali provvedimenti intenda assumere il Governo a seguito dell'ultima richiamata relazione della Corte dei conti; se il Governo, per le considerazioni espresse in narrativa, intenda procedere all'immediata revoca del mandato al commissario dell'Efim, cosi' come la gravita' dei fatti imporrebbe. (2-01787)





 
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  • Politica estera ed eventi internazionali
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giovedì 13 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento in seduta comune, integrato dai rappresentanti delle regioni, elegge, al primo scrutinio con 707 voti su 990 votanti, Carlo Azeglio Ciampi Presidente della Repubblica.