Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07267 presentata da LUCIDI MARCELLA (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000127
Ai Ministri dell'ambiente, dell'industria, del commercio e dell'artigianato e dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: la seconda comunicazione del Governo italiano alla convenzione sui mutamenti climatici ritiene che la comunita' internazionale sia posta ormai di fronte all'accentuazione dei fenomeni meteorologici estremi da studiare e controllare, in modo sistematico, anche nelle relazioni con i regimi dei venti e dei mari in quanto condizionati, a loro volta dall'evoluzione del riscaldamento dell'atmosfera principalmente a causa del cosiddetto effetto serra; tali valutazioni hanno trovato riscontro nel crescente tasso di gravita', di frequenza e di intensita' dei disastri naturali e delle calamita' causate dall'uomo come attestano, in questi giorni, le catastrofi delle 'maree nere', generate dal traffico petrolifero per una funesta combinazione di fattori economici e climatici; la regione Mediterranea, come piu' volte richiamato dal Parlamento, presenta a tale riguardo una pronunciata vulnerabilita', sia per l'estrema intensita' dei traffici, sia per la pericolosita' degli stessi, e soprattutto perche' e' cresciuto il rischio di incidenti gravi -: se e con quali misure di coordinamento, di ricerca, di controllo, il Mar Mediterraneo, anche nel quadro della collaborazione generata con il piano di sviluppo sostenibile del Mediterraneo stesso tenuto sotto osservazione; se i Ministeri responsabili, ciascuno negli ambiti delle proprie competenze intendano informare il Parlamento ed il Governo, circa le caratteristiche e l'evoluzione del traffico petrolifero, i livelli di inquinamento riscontrati, i tassi di rischio presenti nelle aree portuali, negli stretti soggetti ad attraversamento, e sulle rotte seguite di preferenza dalle petroliere, e su quanto altro possa risultare utile per comporre il quadro della vulnerabilita' ambientale di un mare che collega tra loro i paesi di tre continenti, migliaia di citta' costiere e di isole minori, ed e' sede di importanti risorse culturali, storiche, paesaggistiche e frequentato ogni anno, si stima, da centinaia di milioni di turisti; se il Governo italiano intenda proporre ai paesi delle Nazioni Unite, un nuovo regime di tutela dei mari e degli oceani, che aggiorni il sistema di sicurezza approvato in occasione della conferenza di Rio de Janeiro (1992), successivamente definito, nel quadro del piano per l'applicazione della Agenda XXI secolo, relativamente al territorio italiano, e se in tale contesto, sia stato posto allo studio il nuovo statuto dei diritti e dei doveri riguardanti il trasporto del petrolio ed in generale delle sostanze nocive e pericolose, gli scarichi convenzionali, la pesca, la biodiversita', lo stato delle isole minori (sono oltre 2000 nel Mar Mediterraneo) e quanto altro attenga alla tutela di un patrimonio ambientale della comunita' mondiale dal quale, storicamente, hanno tratto ragioni di vita e di cultura oltre 200 milioni di abitanti; se il Governo italiano, pervenuto anni or sono alla soppressione del ministero della marina mercantile, al suo smembramento ed al trasferimento di competenze sia al ministero dell'ambiente che al ministero dei trasporti, ed in procinto ora di istituire il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio (con competenze alla difesa del mare), il ministero delle infrastrutture e dei trasporti (con competenze nella navigazione e nel trasporto marittimo, nonche' nella vigilanza sui porti e sulla sicurezza della navigazione), il Ministero delle politiche agricole e forestali (con competenze nel coordinamento delle politiche relative alla gestione delle risorse ittiche nazionali), si renda conto della necessita' e dell'urgenza di studiare la messa in opera di un coordinamento istituzionale, coinvolgendo anche le regioni e gli enti locali, per gestire la conferenza per la prevenzione scientifica ed amministrativa della regione mediterranea delineando un indirizzo integrato della politica e dello sviluppo sostenibile della regione stessa; se in attesa della definizione delle suesposte strategie, il Governo intenda adottare alcune misure urgenti tra cui: a) sottoposizione a valutazione di impatto ambientale nel settore del trasporto del petrolio e delle sostanze pericolose ed inquinanti; b) intensificazione dei controlli per individuare le pratiche illecite di pulizia dei serbatoi in mare; c) trasmissione al Parlamento, con decorrenza immediata, del Piano del Mare (elaborata a suo tempo dall'ambiente e dalla Marina mercantile secondo le disposizioni della legge per la difesa del mare). (5-07267)