Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/28067 presentata da FRATTINI FRANCO (FORZA ITALIA) in data 20000127
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. - Per sapere - premesso che: l'area confinaria isontina, nella quale e' compreso l'intero territorio di Gorizia, ha ottenuto il riconoscimento della sua condizione di criticita' dal Governo e dalla regione Friuli-Venezia Giulia in sede di sottoscrizione di protocolli d'intesa a favore dell'area di Gorizia (la cosiddetta «carta per Gorizia» del 1993 e del 1996) e dal Parlamento europeo con riferimento alle particolari condizioni connesse al prossimo inserimento nell'Unione europea della Slovenia, cui sara' riconosciuto il trattamento delle aree dell'obiettivo 1; tutte le forze politiche rappresentate nel consiglio comunale di Gorizia hanno chiesto, con un ordine del giorno, che il territorio della provincia di Gorizia non sia sottratto dal regime di sostegno di cui alla misura derogatoria 87/3/c del trattato dell'Unione europea -: quali iniziative il Governo intenda adottare per la salvaguardia delle misure di sostegno economico attualmente esistenti per Gorizia sulla base della «carta per Gorizia I e II». (4-28067)
Si risponde all'interrogazione, con la quale vengono posti quesiti, sia in relazione all'individuazione delle aree Obiettivo 2, sia di quelle da inserire nella mappa degli Aiuti di Stato, interessanti la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Al riguardo, si fa presente che la citata problematica e' stata risolta. Infatti, nella proposta italiana della "mappa degli aiuti", inviata in data 24 luglio u.s. alla Commissione europea, la popolazione da ammettere alle aree di cui all'articolo 87.3.c) del trattato e' aumentata, per la citata regione, rispetto alla proposta iniziale. Tale aumento, ritenuto soddisfacente dal Friuli-Venezia Giulia, ha consentito di chiudere la contestuale problematica della "riallocazione" di popolazione per l'Ob.2. In particolare, per quel che riguarda la tematica relativa all'articolo 87.3.c), si fa presente che, nella prima selezione effettuata nel novembre 1999, nessun sistema locale del lavoro del Friuli-Venezia Giulia risultava rispondente ai parametri previsti nella metodologia proposta; tuttavia, in considerazione delle specificita' socio-economiche e della posizione di frontiera con la Slovenia, si decise di assegnare il plafond di popolazione (minimo previsto dagli orientamenti della Commissione europea) di 100.000 abitanti. Il criterio di presentazione di tali aree come zone di frontiera con Paesi in preadesione e' stato contestato dalla Commissione, in quanto giudicato di natura protezionista; e' stato, comunque, possibile, mantenere il plafond, proponendo le relative aree per l'Ob.2. A proposito della zonizzazione dell'Obiettivo 2, si fa presente che la Commissione aveva ritenuto la proposta presentata dall'Italia non perfettamente rispondente all'articolo 4 del Regolamento comunitario n. 1260 del 1999. La concertazione per definire le modalita' in base alle quali apportare le modifiche necessarie per venire incontro alle richieste della Commissione, ha avuto un primo esito positivo a seguito dell'accordo del 2 marzo 2000, intervenuto tra questa amministrazione e le regioni del centro-nord, che ha comportato la "riallocazione" di popolazione per 304.000 abitanti. Tutte le regioni, ad esclusione della Valle d'Aosta e del Friuli-Venezia Giulia, si sono dichiarate d'accordo su questa ipotesi. L'intesa definitiva con tutte le regioni e' stata raggiunta a seguito di una riduzione della popolazione in Obiettivo 2 da parte delle due citate regioni, nonche' ad un diversa ripartizione dei plafond di popolazione per l'articolo 87.3.c) da parte del Piemonte, della Lombardia e della Liguria. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica: Vincenzo Visco.