Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/28261 presentata da DEDONI ANTONINA (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000207
Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: l'interrogante e' a conoscenza del caso di una giovane donna sarda sposata con un siriano, la quale da piu' di un anno e' costretta a subire la sottrazione, ad opera del padre, della figlia nata dal loro matrimonio, trattenuta senza il suo consenso in Siria presso la casa del nonno paterno; considerato che, nonostante sia intervenuta in data 17 giugno 1999 una sentenza del tribunale dei minori di Cagliari di affidamento esclusivo alla madre della minore e che sia stato fatto divieto al padre di condurre la figlia fuori dal territorio italiano, nonche' prescritto allo stesso di riconsegnarla immediatamente alla madre, la minore e' ancora costretta a stare presso il nonno e le zie, lontano dall'affetto e dalle cure della madre e persino del padre che nel frattempo e' rientrato in Italia, a Milano, dove da piu' di un anno vive e lavora; rilevato che neppure con gli accertamenti esperiti con le autorita' di polizia e le rappresentanze consolari all'estero si e' riusciti a smuovere la situazione verso una risoluzione di garanzia dei diritti fondamentali della minore come cittadina italiana -: se il Ministro interrogato, gia' investito a suo tempo del caso, non ritenga opportuno intervenire perche' dia pronto riscontro su quanto e' stato sinora fatto al riguardo e si adoperi con maggiore determinazione con le autorita' siriane, affinche' sia consentito alla bimba di rientrare in Italia, e di riunirsi alla madre, cio' facendo a giusta salvaguardia dei diritti di cittadinanza e degli interessi primari della minore a non essere sradicata dal contesto ambientale, familiare ed affettivo in cui e' nata e in cui ha trascorso la sua infanzia. (4-28261)
La vicenda familiare della Signora Simona Saba, la cui figlia minore Yasmeen Naanaah e' trattenuta dai parenti del marito in Siria senza il suo consenso dall'estate del 1998, e' stata segnalata al Ministero degli Esteri soltanto alla fine dello scorso mese di settembre dalla Questura di Cagliari. A seguito di tale segnalazione, l'Ambasciata d'Italia in Damasco e il Consolato Generale Onorario in Aleppo hanno chiesto di poter effettuare una visita consolare per verificare l'effettivo domicilio della piccola Yasmeen e le sue condizioni di vita e di salute, nonche' l'intervento di un assistente sociale siriano che verificasse lo stato psico-fisico della minore. L'Ambasciata, che aveva nel frattempo stabilito un contatto diretto con il legale della Signora Saba, ha quindi informato quest'ultimo dell'esito della visita. Recentemente, il signor Naanaah, padre della piccola Yasmeen, ha contattato la Rappresentanza diplomatica in Damasco facendo stato della propria intenzione di trasferirsi a Milano, ove avrebbe trovato un impiego, per potervi vivere con la moglie e la figlia e chiedendo il rinnovo del proprio passaporto italiano, atto per il quale tuttavia la signora Saba non ha finora dato il necessario assenso. Il Ministero degli Esteri mantiene un contatto diretto con la signora Saba e il suo legale al fine di favorire un accordo amichevole tra le parti, sulla base della dichiarata intenzione del Naanaah di trasferirsi in Italia. Appare infatti evidente che la soluzione extra giudiziale e' al momento l'unica percorribile. Da un lato, gli interventi svolti nell'interesse della Signora Saba e della bambina trovano un limite nel dovuto rispetto della normativa locale, che normalmente attribuisce al padre di religione islamica la custodia dei figli e il diritto di imporre alla moglie di risiedere in Siria. Ne' sarebbe d'altro canto possibile far valere in Siria la sentenza di separazione e affidamento che e' stata pronunciata dall'Autorita' giudiziaria italiana in favore della Signora Saba: non esiste infatti nessun accordo tra il nostro Paese e la Siria in materia di riconoscimento delle sentenze civili. La difficile situazione familiare in cui si trova la Signora Saba va peraltro inquadrata nel problema piu' generale delle sottrazioni di minori effettuate verso Paesi di religione islamica. La Siria, come tutti i citati Paesi e malgrado i passi svolti a livello comunitario, non ha aderito alla Convenzione multilaterale de L'Aja del 1980 (che permette il rimpatrio quasi immediato dei minori sottratti), per gli evidenti contrasti che cio' comporterebbe con l'ordinamento islamico che regola i rapporti familiari e di educazione della prole; il fatto che abbia invece aderito alla Convenzione sui Diritti del Fanciullo di New York del 1989 non rappresenta purtroppo un utile strumento operativo, in quanto quest'ultima Convenzione (a differenza di quella de L'Aja) richiama solo princi'pi di carattere generale e non ha un carattere cogente. La strada che il Ministero degli Esteri intende percorrere per porre rimedio a queste delicate situazioni derivanti dai sempre piu' numerosi 'matrimoni misti' e' quella della stipula di specifici accordi bilaterali con i Paesi islamici dell'area mediterranea (tra cui la Siria), che permettano di attenuare la portata degli ostacoli presenti nel loro diritto interno in materia di affidamento dei figli minori e di concessione degli alimenti, A questo proposito, sono stati gia' avviati negoziati con l'Egitto e il Libano, che si spera di poter finalizzare al piu' presto. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Franco Danieli.