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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07705 presentata da OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000419

Al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: nel dicembre 1999 l'interrogante ha presentato un'interrogazione inerente la situazione di Federico Scarsi, riportata negli atti parlamentari della Camera dei deputati, Atti di controllo e di indirizzo, allegato B, resoconti della seduta del 14 dicembre 1999, 5-07123, pagina 28494, ma sinora non ha ricevuto risposta. L'attesa si fa sempre piu' pesante per i famigliari di Federico che vorrebbero chiarezza sulla questione; Federico Scarsi, figlio di Alessandro Scarsi e Miriam Veneri, e' nato il 9 febbraio 1977 presso l'ospedale Santa Chiara di Trento. Alla nascita era un bambino che godeva di ottima salute; dopo sei giorni di degenza dal parto, Federico e la madre furono dimessi, nonostante la madre accusasse qualche linea di febbre. Dopo alcuni giorni la febbre della madre era salita a 39/40, venne quindi ricoverata per 'mastite'. Per dieci giorni la madre ed il bambino vennero posti in due reparti diversi e non poterono vedersi. Ritornati a casa, Federico inizio' ad essere nutrito con il latte artificiale; il bambino cresceva bene, dormiva tranquillo, il sonno era regolare e profondo, veniva sottoposto a regolari visite pediatriche; il 5 maggio 1977 all'ufficio igiene di Trento fu sottoposto alla prima vaccinazione antipolio trivalente, senza alcuna indagine preventiva. La notte il bambino pianse molto e da allora il suo sonno non e' piu' regolare. Il giorno dopo, inoltre, apparsero sul suo corpo delle macchie sparse. La pediatra consiglio' di cambiare il tipo di latte in polvere ma la situazione non miglioro'; il 16 giugno, dopo visita pediatrica, a Federico Scarsi venne somministrata la seconda dose di antipolio trivalente presso l'Ufficio igiene. Lo stesso giorno il bambino pianse convulsamente, trascorsa la notte in modo agitato, i giorni seguenti comparsero i segni di una dermatite sulla nuca, sulle gambe e sulle braccia. La pediatra diagnostico' una dermatite atopica diffusa, tranquillizzo' la madre assicurando che sarebbe scomparsa dopo i primi due anni di vita e prescrisse una pomata al cortisone che pero' non porto' ad alcun miglioramento; il bambino compi' progressi notevoli dal punto di vista psico-motorio, pero' non dormi piu' regolarmente ne' di giorno ne' di notte, disturbato dalla dermatite atopica che gli provoco' un prurito intenso; nell'ottobre 1977 giunse la cartolina con l'obbligo di presentarsi all'ufficio igiene per la terza dose di antipolio trivalente. La madre si rivolse al Consultorio, dove gli operatori la tranquillizzarono affermando che la dermatite col tempo sarebbe scomparsa ed anche la pediatra affermo' che le vaccinazioni non potevano arrecare danni. Il 27 ottobre 1977 Federico venne dunque sottoposto alla vaccinazione, ma nessuno si preoccupo' di chiedere alle mamme presenti informazioni sulla salute dei propri bambini o sulla situazione sanitaria famigliare (la madre di Federico, ha dei parenti stretti affetti da malattie autoimmuni, un precedente pericoloso che puo' mettere a rischio un bambino sottoposto a vaccino); dopo questa terza vaccinazione la situazione di Federico si fece piu' drammatica: dalla nuca, dalle braccia e dalle gambe, colpite dalla dermatite atopica, incomincio' ad uscire del siero. La pediatra prescrisse ancora lozioni al cortisone, bagni e l'uso di indumenti di cotone a contatto con la pelle. Una visita dermatologica presso l'ospedale Santa Chiara di Trento, diagnostico' la dermatite atopica e gli vennero ordinate lozioni e bagni; nell'aprile 1978 arrivo' la cartolina con l'obbligo di sottoporre Federico alla vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. La madre sottopose alla pediatra le sue perplessita' ma questa sostenne che Federico non era assolutamente allergico, perche' i bambini allergici sarebbero quelli con asma o bronchite e non riscontro' quindi alcuna controindicazione; il bambino venne dunque portato all'Ufficio igiene per la vaccinazione. Venne chiesto alla madre se desiderava che al figlio venisse somministrata la trivalente (tetano, difterite e pertosse) o la bivalente (tetano e difterite) e lei scelse la bivalente. Qualche anno dopo, su un certificato di vaccinazione da lei richiesto, era registrata anche la vaccinazione antipertosse che invece non compare sul libretto sanitario del bambino. La madre venne rassicurata che si era trattato di un errore, la registrazione venne cancellata e nei successivi certificati non e' piu' comparsa. Tuttora la madre si chiede pero' se si tratto' di un errore di registrazione o seppure a Federico venne realmente iniettato il vaccino antipertossico; la sera, dopo la vaccinazione, il bambino pianse a lungo, in modo molto strano e con urla molto acute. Dopo appena venti giorni giunse la cartolina per la seconda dose della vaccinazione bivalente, che gli venne somministrata il 5 giugno 1978 sempre presso l'ufficio igiene; nel tardo pomeriggio il bambino venne preso da forte tremore e convulsioni. Non aveva pero' febbre e l'elettroencefalogramma, eseguito in seguito piu' volte e recentemente ripetuto, e' sempre, risultato nella norma. Anche la Tac eseguita nel novembre 1979 e fatta leggere dal primario di neurologia dell'ospedale di Verona, risulto' nella norma; il giorno dopo questo episodio, il corpo di Federico era ricoperto di pustole con pus, egli camminava appoggiandosi ai muri. Il medico del Consultorio diagnostico' dermatite atopica ed a proposito consiglio' di togliere dalla sua dieta ogni tipo di latte e di alimentare il bambino con latte di soia. Il fatto che il bambino si appoggiasse ai muri, venne spiegato con il fatto che il bambino forse era caduto e si sentiva meno sicuro; a venti mesi Federico riprese a camminare da solo con marcia atassica, cioe' con gambe allargate e con poco equilibrio; nonostante questo evidente disturbo neurologico, nessuno dei numerosi medici consultati, consiglio' di sospendere le rimanenti vaccinazioni obbligatorie, anzi tutti sostennero che per il bene del bambino doveva essere concluso il ciclo, affermando che le vaccinazioni erano esenti da rischi; anche le cartelle cliniche dei ricoveri avvenuti nel 1979, riporterebbero 'dermatite atopica dai cinque ai diciotto mesi e tremore generalizzato con temperatura normale a sedici mesi', senza specificare mai che questi sintomi si erano manifestati dopo la vaccino-profilassi; l'8 marzo 1979 Federico venne sottoposto alla terza dose della vaccinazione bivalente (o trivalente, non si sa) ed il 30 gennaio 1980 alla quarta dose di antipolio, portando ad un peggioramento della situazione; da questo momento molti disturbi tormentano e tormenteranno per sempre la sua vita: di notte si sveglia in continuazione, il suo sonno non e' piu' regolare, e' sempre in 'dormiveglia' e la mattina si alza distrutto. La marcia difficoltosa con note di atassia (cioe' con meno equilibrio) lo rende impacciato e le difficolta' nei movimento delle dita limitano le attivita' fini; il deficit del visus bilaterale con correzione delle lenti e' di cinque decimi, percio' anche con gli occhiali la sua vista e' ridotta; questa compromissione del sistema nervoso ha avuto notevoli risvolti psicologici per Federico oltre all'invalidita'. Egli inoltre risulta leso nel ritmo del sonno, con tutte le conseguenze che questo comporta; anche la sorella di Federico, Manuela, la secondogenita, dopo le vaccinazioni e' stata colpita da meningite e le sono rimasti gravi problemi allergici; nel 1982 il signor Alessandro Scarsi, padre di Federico, ha dovuto licenziarsi dal posto di lavoro per poter seguire i figli; nel marzo 1995 i famigliari di Federico Scarsi, hanno inoltrato domanda di indennizzo ai sensi della legge n. 210/1992 al Ministro della sanita' ma sinora non hanno ricevuto risposta; nell'aprile 1999 la famiglia di Federico Scarsi ha diffidato il ministero per aver copia del giudizio espresso dalla Commissione medica dell'ospedale di Verona ed il ministero il 2 giugno 1999 ha comunicato che la pratica e' stata acquisita agli atti con il n. prot. 1988. Ad oggi non e' stata data risposta benche' il decreto ministeriale dell'8 marzo 1999 stabilisca termini perentori per la risposta alle domande di indennizzo -: se non condivida che la domanda di indennizzo ai sensi della legge n. 210/1992, formulata dai famigliari di Federico Scarsi, non solo meriti risposta, ma anche estrema attenzione, per offrire un conforto, seppur minimo e non certo riparatore per questa famiglia cosi' duramente segnata; se non ritenga doveroso agire sui propri uffici affinche' questa questione non solo venga presa in esame, ma soprattutto venga fornita una risposta che ad ogni modo giunge oltre i tempi stabiliti in modo perentorio dal decreto ministeriale; se non reputi che tale indennizzo sia indispensabile per questa famiglia che ha sostenuto ingentissime spese per assistere il figlio; se non ritenga che debba essere posta maggiore attenzione nell'assistenza medica e pediatrica rivolta ai bambini in modo da evitare il ripetersi di situazioni come questa. (5-07705)





 
Cronologia
lunedì 17 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    A seguito del risultato delle elezioni regionali, in cui la maggioranza di centro-sinistra è sconfitta in nove regioni su quindici il Presidente del consiglio D'Alema rassegna le dimissioni del suo Governo.

giovedì 20 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Ciampi conferisce a Giuliano Amato l'incarico di formare il nuovo Governo.