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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07741 presentata da TASSONE MARIO (MISTO) in data 20000508

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro per la funzione pubblica. - Per sapere - premesso che: l'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) fu istituita con decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modifiche ed integrazioni, allo scopo di snellire e rendere piu' duttili nonche' tempestive le procedure inerenti alla definizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per il pubblico impiego; ad ormai sette anni dall'avvenuta istituzione della predetta agenzia appare non idoneo il suo ruolo ordinamentale, stante il fatto che risultano vanificate nella pratica proprio quella tempestivita' e quell'autonomia negoziale, le quali costituivano presupposto essenziale per la nascita e l'operativita' dell'Aran; troppo spesso, inoltre, la medesima agenzia si limita, nelle trattative con i sindacati, ad applicare in materia le direttive del Governo pedissequamente e con spirito 'notarile' nonche' con un eccesso burocratico che svilisce il ruolo e la funzione dell'organismo -: quali siano i componenti del Comitato direttivo dell'Aran, quale retribuzione essi percepiscano rispettivamente per il loro incarico e se tale retribuzione sia cumulabile con altri redditi; quali attivita' questi componenti 'di vertice' esercitino al di fuori dell'Agenzia, con quali criteri - tra tante professionalita' presenti nel nostro Paese - essi siano stati nominati all'Aran e quanto duri il loro incarico; quante ore di 'lezione' ovvero quanti 'interventi' in seminari, corsi, conferenze, abbiano effettuato i componenti dell'Agenzia dalla sua nascita, a carico di chi e per quale retribuzione complessiva; se le predette attivita' esterne costituiscano prestazioni occasionali di lavoro, ovvero se in effetti il loro numero nonche' la loro frequenza la trasformino in fonte ulteriore di reddito stabile e continuo, e se cio' costituisca un fenomeno difforme dal regime generale d'incompatibilita' normativamente previsto per i pubblici impiegati a qualunque livello (anche per il personale di retribuzione piu' bassa); di quanti e di quali 'consulenti esterni' disponga a vario titolo l'Aran, come questi siano stati scelti ed a quanto ammontino le loro rispettive retribuzioni; quanti dipendenti abbia in totale l'Aran (ivi compreso il personale distaccato o comandato o fuori ruolo), come - in particolare - siano distribuiti tali dipendenti per qualifiche od aree professionali nonche' per fasce dirigenziali (per il personale appartenente a tale area separata di contrattazione), e quanti dirigenti generali prestino servizio all'Aran; quale importo di locazione venga corrisposto per i locali occupati dall'Agenzia, nonche' quale proprietario abbia la corrispondente unita' immobiliare; il costo totale, quindi, dell'esistenza della stessa Aran, nonche' se risulti attendibile un prospetto contabile del Dipartimento per la funzione pubblica che farebbe ammontare a nove miliardi di lire la spesa annuale complessivamente occorrente per il funzionamento dell'Agenzia, e quali voci contabili siano comprese od escluse da tale computo; se, inoltre, l'avvenuta costituzione dell'Aran (deputata per il pubblico impiego alle trattative tra l'Amministrazione pubblica e le forze sindacali) abbia effettivamente conseguito il proclamato obiettivo di consentire uno snellimento delle competenze e dell'organico del dipartimento per la funzione pubblica nella Presidenza del Consiglio dei ministri, nonche' il totale di quanti dipendenti abbia avuto per ogni anno (dal 1992 al 2000) quel dipartimento (compreso il personale distaccato o comandato o fuori ruolo), come siano attualmente distribuiti tali dipendenti per qualifiche od aree professionali nonche' per fasce dirigenziali (per il personale appartenente a tale area separata di contrattazione), e quanti dirigenti generali vi prestino servizio; per quali motivi, infine - prescindendo da considerazioni giuridiche sulla discutibile necessita' d'affidare ad un''agenzia' le contrattazioni nel pubblico impiego, con riferimento all'asserita esigenza d'evitare che 'il politico' cedesse ad eccessive richieste salariali -, la contrattazione nel settore pubblico a questo punto non ritorni, come per il passato, al dipartimento per la funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, che con le sue espressioni di professionalita' darebbe garanzie comunque maggiori di riuscita delle trattative tra l'Amministrazione ed i sindacati, consentendo allo Stato-istituzione notevoli 'economie di gestione', tanto sbandierate ma nei fatti mai realizzate. (5-07741)

 
Cronologia
martedì 2 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Al Senato si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia presentata da Angius (DS-U) ed altri è approvata con 179 voti favorevoli e 112 contrari.

mercoledì 10 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento in seduta comune elegge, al quinto scrutinio, Bartolo Gallitto membro del Consiglio superiore della magistratura.