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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07802 presentata da MERLO GIORGIO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 20000523

Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: dopo aver offerto la possibilita' di un concorso riservato per titoli ed esami a tutti i docenti che avevano prestato almeno 360 giorni di servizio, in una scuola statale o non statale, per conseguire l'abilitazione all'insegnamento ed essere inseriti nelle graduatorie degli abilitati, una recente ordinanza ministeriale - n. 153 del 15 giugno 1999 - penalizzava nuovamente gli insegnanti che avevano prestato servizio nelle scuole non statali; inoltre un recente regolamento - forse gia' in attesa di pubblicazione - recante norme sulla modalita' di integrazione e aggiornamento delle graduatorie permanenti ex legge n. 124 del 3 maggio 1999, vanifica la fatica di quei docenti e probabilmente contraddice anche lo stesso spirito originario della legge sulla parita' scolastica recentemente approvata alla Camera; ora, la suddetta bozza di regolamento prevede che coloro che abbiano maturato i 360 giorni di servizio, di cui all'ordinanza ministeriale 153, nelle scuole non statali, confluiscano in una fascia particolare della graduatoria in cui vengono preceduti dai colleghi che hanno maturato l'anzianita' nelle scuole statali, indipendentemente dal titolo e dal risultato dell'esame -: di fronte, pertanto, ad una situazione di sostanziale non paritaria, quali siano le iniziative concrete che intenda intraprendere per evitare che disparita' di questo genere inneschino meccanismi di ricorso contro il regolamento creando una massiccia fibrillazione negli insegnanti delle suole non statali, pur non sottovalutando lo sforzo riformatore del ministero nel riordinare e rilanciare l'impianto complessivo dell'ordinamento scolastico italiano. (5-07802)

 
Cronologia
domenica 21 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Si svolgono sette referendum abrogativi sul rimborso spese per le consultazioni elettorali e referendarie, sull'abolizione del voto di lista alla Camera, sull'elezione del Consiglio superiore della magistratura, sull'ordinamento giudiziario, sugli incarichi extragiudiziari dei magistrati, sui licenziamenti e sulle trattenute associative e sindacali tramite gli enti previdenziali. Nessun quesito raggiunge il quorum previsto dalla Costituzione: la percentuale dei votanti non supera in nessun caso il 32, 5% degli aventi diritto.