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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/02452 presentata da OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000601

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e della giustizia, per sapere - premesso che: il giorno 28 maggio 2000 si e' tenuto il secondo turno delle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Avio, in Trentino, dato che il primo turno aveva portato al ballottaggio i candidati Sindaci, Amadori Mauro e Pilati Lino Bruno; il risultato proclamato dal Presidente della Sezione 1, quale seggio centrale, ha visto prevalere Pilati Lino Bruno con 1278 voti su Amadori Mauro con 1277, ossia con la differenza di un solo voto; i rappresentanti di lista Cristoforetti Sandro e Zampedri Tulio, nonche' fra gli altri i Signori Franchetti Alberto, Franchetti Alvaro, Zenato Stefania, Vicentini Loretta e Sega Marco, tra il pubblico, hanno riferito che il risultato proclamato dalla Presidente della Sezione 2 di Avio, Benvenuti Giovanna, vedeva prevalere Amadori Mauro su Pilati Lino Bruno per voti 42 del primo rispetto al secondo; l'articolo 75, 3^ comma del testo coordinato delle disposizioni regionali nella composizione ed elezione degli organi delle Amministrazioni Comunali, testualmente recita '.. e' vietato estrarre dall'urna una nuova scheda se quella precedentemente estratta non sia stata spogliata, depositata ed i relativi voti registrati in conformita' a quanto sopra prescritto..'. Cio' significa che se una scheda e' dichiarata nulla non vi e' piu' alcun potere di riesame e di diversa valutazione; tutt'al piu' qualora vi siano contestazioni in merito all'annullamento della scheda, ritualmente verbalizzate, decidera' la sezione centrale, nella fattispecie la Sezione n. 1. Nella Sezione n. 2, tra l'altro, non risultava alcuna scheda nulla contestata; riferiscono i rappresentanti di lista ed alcune persone tra il pubblico sopra individuate, che di sua iniziativa e successivamente alla proclamazione del voto, trascorso un buon lasso di tempo, piu' di due ore, veniva comunicato dal Presidente del Seggio 2, Benvenuti Giovanna, moglie di un candidato appartenente ad una lista collegata a Pilati Lino Bruno, un risultato diverso da quello precedentemente proclamato; a quel punto i rappresentanti di lista contestavano alla Presidente il fatto che non era possibile riesaminare le schede, come era stato fatto, per lo piu' in loro assenza; chiedevano contestualmente che cio' fosse verbalizzato e, dopo il rifiuto della stessa, perche', a suo dire, aveva gia' ultimato ogni operazione, tale rilievo veniva ritualmente verbalizzato al seggio centrale n. 1 del Comune di Avio. In buona sostanza la Benvenuti come riportato sul giornale Alto Adige del 30 maggio 2000, avrebbe attribuito un voto al Pilati Lino Bruno precedentemente attribuito ad Amadori Mauro nonche' ripescato una scheda dichiarata nulla con l'attribuzione del voto al candidato Sindaco Pilati Lino Bruno, riducendo la differenza per quella Sezione, non piu' con un vantaggio di 42 voti a favore di Amadori Mauro, bensi' di soli 39 voti, guarda caso i due voti che hanno sovvertito il risultato ed hanno visto prevalere allo stato, il candidato Sindaco Pilati Lino Bruno; risulta evidente agli interpellanti la eclatante violazione del citato disposto dell'articolo 75 che vieta in modo assoluto i 'ripensamenti' o i 'ripescaggi', come invece sarebbe successo per le elezioni comunali del Comune di Avio (Trento) -: se, pur nel rispetto delle competenze autonomistiche della Regione Trentino Alto Adige, non ritengano di assumere immediate ed urgenti informazioni presso il Commissariato del Governo, alla luce dei gravi fatti che sarebbero intervenuti nelle operazioni di spoglio alla Sezione 2 del Comune di Avio. quali siano comunque i provvedimenti che intendano assumere. (2-02452)

 
Cronologia
domenica 21 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Si svolgono sette referendum abrogativi sul rimborso spese per le consultazioni elettorali e referendarie, sull'abolizione del voto di lista alla Camera, sull'elezione del Consiglio superiore della magistratura, sull'ordinamento giudiziario, sugli incarichi extragiudiziari dei magistrati, sui licenziamenti e sulle trattenute associative e sindacali tramite gli enti previdenziali. Nessun quesito raggiunge il quorum previsto dalla Costituzione: la percentuale dei votanti non supera in nessun caso il 32, 5% degli aventi diritto.