Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/02662 presentata da MANZIONE ROBERTO (UNIONE DEMOCRATICA PER L'EUROPA) in data 20001019
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che: il 16 agosto 1999, nel centro di addestramento dei paracadutisti della Brigata Folgore, nella Caserma Gamerra di Pisa, veniva rinvenuto il corpo senza vita del giovane Emanuele Scieri, paracadutista in forza solo da poche ore presso la stessa caserma; il corpo del giovane Emanuele Scieri veniva rinvenuto davanti ad una scala-torre dalla quale, si suppone, sarebbe caduto dopo un volo di circa 10 metri; pur essendo stato visto rientrare in caserma da alcuni commilitoni, il giovane militare di leva e' risultato assente al contrappello dalla tarda serata di venerdi' 13 agosto 1999, fino al rinvenimento avvenuto il lunedi' successivo, senza che si operasse alcun concreto tentativo di ricerca all'interno della caserma; pur essendo stato fatto immediatamente "quadrato" dai vertici militari nel respingere ogni ipotesi di collegamento del decesso della giovane recluta con fenomeni di nonnismo, nell'opinione pubblica si e' invece radicato il convincimento contrario; da pochi giorni si e' venuti a conoscenza che il Procuratore Capo presso il Tribunale di Pisa dottor Enzo Iannelli, avrebbe chiesto l'archiviazione del procedimento penale aperto in seguito alla denuncia presentata dai genitori del povero Emanuele, con la quale venivano prospettate specifiche responsabilita' di natura colposa a carico di quei militari che, la notte del 13 agosto 1999, omisero di attivarsi per ricercare la giovane recluta. Tanto anche perche' e' stato accertato dai periti medico legali che il giovane Emanuele, non avendo riportato ferite mortali in seguito alla caduta, sarebbe rimasto agonizzante per circa 10 ore e quindi, ove fossero state disposte le ricerche del caso, sarebbe stato tranquillamente salvato; appare assurdo dover riconoscere che, in un caso del genere, la vita di una giovane recluta non conti assolutamente nulla, essendo abbastanza agevole immaginare che ove, ad esempio, si fosse smarrito il cagnolino del Comandante della Caserma immediatamente si sarebbero attivate le ricerche del caso mentre - anche se il giovane Emanuele Scieri era stato visto rientrare in Caserma - nessuno per circa 3 giorni si e' preoccupato di procedere alle ricerche del caso; e' inverosimile e vergognoso che, dopo 8 mesi dalla denuncia ed a 14 mesi dai fatti, intervenga una richiesta di archiviazione che attesti l'assoluta normalita' dell'accaduto. In particolare il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, con la sua richiesta di archiviazione, ha avallato e coperto un comportamento altamente irresponsabile, facendo cosi' intendere che non impartire preventivamente alcuna direttiva di ricerca all'interno della caserma o, comunque non attivarsi per procedere alle ricerche rappresentano condotte rispettose perfino della comune diligenza, prudenza e perizia del buon padre di famiglia -: se siano state ascoltate tutte le persone informate sui fatti; a chi siano state delegate le eventuali indagini o se, invece, gli eventuali testimoni siano stati ascoltati direttamente dal Magistrato procedente; quali siano state le risultanze degli accertamenti medico legali, sia con riferimento alla natura delle ferite ed all'epoca della morte, sia con riferimento alla compatibilita' delle ferite con l'ipotesi di caduta accidentale; se comunque si possano condividere le conclusioni della pubblica accusa presso il Tribunale di Pisa che, per l'omessa ricerca, l'omissione di soccorso e l'intervenuto decesso del giovane Emanuele Scieri non ravvisa alcuna responsabilita' di ordine penale a carico di quanti, invece, avrebbero dovuto e potuto impedire una tragica morte. (2-02662)