Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3RI/06472 presentata da CAPARINI DAVIDE CARLO (LEGA NORD PADANIA) in data 20001024
Al Presidente del Consiglio dei ministri- Per sapere - premesso che: in Germania, dove il traffico telefonico e' inferiore seppur di poco a quello dell'Italia, lo Stato ha ricavato dalla vendita delle licenze Umts l'equivalente di circa 100.000 miliardi di lire. In Italia dall'asta e' stata ricavata una cifra 4 volte inferiore; il regolamento varato dal Governo prevedeva che vi fosse un numero di concorrenti superiore al numero delle licenze con la clausola che, quando il numero si fosse ridotto a quello delle licenze in palio, la gara sarebbe terminata. Il Governo avrebbe dovuto abbassare le licenze messe all'incanto da cinque a quattro, salvaguardando la competizione ed evitando qualsiasi sospetto di collusione. L'asta per i telefonini e' fallita' perche' il Governo italiano l'ha strutturata in modo non corretto copiando male un modello che altrove - in Inghilterra - aveva avuto successo. Il sistema inglese risulta molto rischioso da utilizzare quando il numero dei partecipanti supera appena di poco il numero delle licenze. Gli altri partecipanti erano a conoscenza del fatto che Blu appariva debole gia' prima che l'asta iniziasse e che non avevano bisogno di rilanciare in modo aggressivo. Se il Governo avesse scelto le offerte finali in busta chiusa, nessuno avrebbe fatto offerte inferiori. Il Governo italiano avrebbe potuto prevedere che non ci sarebbero stati molti partecipanti - al contrario dei 13 in Inghilterra - e quindi avrebbe dovuto dichiarare in anticipo di' voler passare alle offerte in busta chiusa qualora il numero dei concorrenti fosse sceso soltanto a uno piu' delle licenze disponibili; il ministero del tesoro era in questa occasione in posizione di evidente conflitto d'interesse dovuto al fatto di essere sia beneficiario dell'asta sia azionista di Wind, Telecom Italia e Blu; era del tutto ovvio che i contendenti, tutti privati, avrebbero fatto i loro interessi, sfruttando tutto quello che era a loro disposizione legalmente per agire entro i confini delle regole della gara. E se le regole, appunto, erano fatte male, adesso il Governo non puo' che accusare se stesso del risultato molto deludente; il Ministro Cardinale nel periodo immediatamente precedente l'asta ha continuato a rassicurare gli operatori e li ha convocati a Caltanissetta - suo collegio elettorale - per un maxi-convegno. La paventata esistenza di cartelli ha indotto la procura di Roma ad aprire un fascicolo a riguardo -: se non intenda accertare le responsabilita' in sede istituzionale e i conseguenti riflessi che il mancato incasso avra' sul bilancio dello Stato. (3-06472)