Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/02767 presentata da MARINACCI NICANDRO (MISTO) in data 20001205
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle comunicazioni, per sapere - premesso che: le Poste italiane settore ufficio commerciale imprese di Foggia ha inviato agli editori e alle piccole imprese che spediscono le stampe in abbonamento postale una lettera con la quale si comunica laconicamente che l'impostazione delle stampe non puo' avvenire nell'ufficio postale locale dove e' dislocata l'azienda per motivi di costi ed accorpamenti che l'ente Pt ha attuato fino al massimo di 100 chilogrammi. Succede che gli uffici postali che possono ricevere la stampa nella provincia di Foggia sono i soli uffici postali di San Severo, Cerignola e Manfredonia; le spedizioni per pesi superiori ai 100 chilogrammi e fino a chilogrammi 1000, invece, dovranno essere impostate esclusivamente presso il Cpo di Foggia, Piazzale Vittorio Veneto, 1; oltre i 1000 chilogrammi la spedizione puo avvenire solo presso il centro meccanizzato postale di Bari, cio' con grave disagio di tutta una classe imprenditoriale che al danno dei disservizi abituali dell'Ente Pt perpetra, subisce la beffa del disservizio oneroso; ad una rimostranza fatta dal piccolo editore della Casa Gioiosa Editrice, che pubblica un quindicinale a tiratura nazionale dal titolo Musica e scuola e un quindicinale locale dal titolo La mia Citta' entrambi spediti in abbonamento postale su tutto il territorio nazionale ed estero, il signor Ciarmoli dell'ufficio commerciale imprese di Foggia secondo quanto risulta all'interrogante, avrebbe dichiarato in modo perentorio che per evitare il trasporto dei giornali fino all'ufficio postale di Foggia, e' possibile richiedere il prelievo direttamente in azienda, attraverso il pagamento di lire 25.000 da consegnare all'addetto oltre lire 510 chilometri, per ogni quintale di merce trasportata; l'inefficienza delle Poste sul recapito tardivo e' cosa ancora purtroppo nota e quando le conseguenze avvengono con i ritardi di cui sopra, si penalizzano i piccoli editori e la piccola impresa le cui testate non sono in edicola ma vengono veicolate solo attraverso gli abbonamenti postali; molti abbonati, a causa del ritardo, e qualche volta, a causa della mancata consegna del giornale, hanno disdetto l'abbonamento a grave discapito economico dell'editore e della piccola impresa che in virtu' di tale disagio ha visto diminuire i propri introiti e quindi, creare meno occupazione; il motivo che le Poste adducono per questo nuovo tipo di organizzazione punitiva nei confronti dei piccoli editori sparsi nelle periferie, nel nostro caso nelle zone montane del Gargano, e' quello di "offrire un servizio affidabile e competitivo, con tempi di consegna in linea con gli standards europei"; questa organizzazione del servizio viene fatta a costo zero per le Poste e a grandi costi e sacrifici economici per le piccole aziende editrici che si reggono sugli abbonamenti postali, mettendo cosi' a repentaglio la vita stessa di queste aziende e i posti di lavoro che esse offrono; e' risaputo che le Poste hanno un esubero di personale di 18.000 unita', non e' che, attraverso questa riorganizzazione del servizio in pochi punti di smistamento delle stampe, surrettiziamente questo Governo si sta creando le condizioni per realizzare la giusta causa di licenziamento degli addetti ritenuto a torto in soprannumero -: se non ritenga di intervenire presso l'ente Poste italiane Spa con sollecita urgenza affinche' permetta alle piccole imprese e piccoli editori di continuare ad impostare le stampe negli uffici postali del paese in cui e' dislocata l'azienda editrice in modo da permettere la vita di queste piccole realta' economiche in quanto il servizio postale e' un servizio riconosciuto di prima necessita'; se non ritenga che tale accorpamento crei dei disservizi nel contesto del territorio regionale in dispregio delle vigenti leggi che favoriscono di creare servizi nelle aree depresse e svantaggiate del Paese affinche' non continui lo spopolamento gia' in atto; se non ritenga che il Governo possa intervenire con urgenti provvedimenti legislativi per eliminare il monopolio di questo Ente, permettendo cosi' la nascita di un altro polo in modo che i cittadini possano ottenere i benefici della concorrenza, cosi' come e' avvenuto per la telefonia. (2-02767)