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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/02871 presentata da MALAVENDA ASSUNTA (MISTO) in data 20010206

La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che: in data 9 ottobre 2000 la Birra Peroni Industriale spa ha avviato la procedura di licenziamento di 45 lavoratori nello stabilimento di Milano in Napoli, da attuare con la loro messa in mobilita' gia' notificata alle organizzazioni sindacali ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223/1991; buona parte dei lavoratori interessati ai licenziamenti non potra' fruire di eventuali prepensionamenti (non avendo maturato i necessari requisiti anagrafici e contributivi) e rischia di "finire sul lastrico" insieme ai collegati nuclei familiari; dal 1985 l'azienda ha avviato un processo di massicci tagli occupazionali e ristrutturazione nell'unita' produttiva di Milano con il diffuso ricorso a cassa integrazione, prepensionamenti, lavoro straordinario, flessibilita' degli orari e della prestazione lavorativa, e sostanziale blocco del turn over. Un processo che dura ormai da ben 15 anni e prosegue, ad oggi, inalterato; nel febbraio 1997 furono collocati in mobilita' 47 addetti. L'azienda utilizzo' tale mobilita' per espellere dal ciclo produttivo tutti i lavoratori rientranti nelle categorie protette ai sensi della legge n. 482 del 1968, aggirando cosi' l'obbligo di presenza del 15 per cento di invalidi nell'organico della fabbrica; incongrui dati e analisi di mercato rilasciati recentemente dalla societa' al sindacato Slai Cobas non paiono ragionevolmente confortare - ma oggettivamente smentiscono - la tesi aziendale che "la crisi sarebbe stata principalmente ingenerata di costi fissi del lavoro": da un lato si dichiara che ci si trova di fronte ad "un mercato europeo in sensibile ribasso (meno 9,3 per cento di consumo pro capite negli ultimi 9 anni)" ... "un mercato italiano sostanzialmente piatto" ... ed una "eccedenza di capacita' produttiva del 15 per cento dei gruppi birrai in Europa" ... dall'altro lato si dichiara che ... "aumentano le importazioni delle case estere in Italia del 24,7 per cento (nel solo 1999 sarebbero stati importati ben 3.841.000 ettolitri di birra) e contestualmente calano le quote di mercato della Peroni anche in presenza delle recenti annate climaticamente favorevoli"; dagli stessi dati Istat si ricava che, dal 1996, al 1999, la produzione di birra e' aumentata del 16,4 per cento; nel 1984 gli addetti allo stabilimento erano circa 700, oggi ne sono 199 e, con gli attuali nuovi provvedimenti diverranno a breve appena 154 mentre, nel frattempo, la produzione dello stabilimento di Milano e' praticamente raddoppiata passando dai 600.000 ettolitri/anno di birra prodotti nel 1985 a ben 1.150.000 prodotti oggi; ciononostante, dal 1985, l'azienda continua a lamentare una presunta "eccessivita' di costi fissi e rigidita' del lavoro" che la renderebbe "vulnerabile" nei confronti della concorrenza italiana ed europea; in soldoni, il gruppo Birra Peroni Industriale spa, a fronte di un taglio occupazionale complessivo di oltre il 70 per cento ed il contestuale raddoppio della produzione nel solo stabilimento di Milano, e dopo avere attinto a piene mani ad ingenti finanziamenti pubblici, dichiara ancora lo stato di crisi aziendale e, dopo avere attinto a piene mani ad ingenti finanziamenti pubblici, dichiara ancora lo stato di crisi aziendale e, dopo aver chiuso gli scorsi anni lo stabilimento di Battipaglia, si appresta ad un nuovo e pesante ridimensionamento occupazionale nello stabilimento di Milano, che rappresenta praticamente l'unica realta' produttiva della periferia nord di Napoli; lo stato di crisi dichiarato dalla Birra Peroni Industriale spa e' fantomatico; tale azienda ha appaltato alla societa' Crts di Napoli le attivita' di magazzino e movimentazione materiali nonche' quelle di portineria e vigilanza e collocato in mobilita' gli esuberi d'organico derivanti da tale ristrutturazione, 35 lavoratori, con una procedura tra l'altro contrastante sia con quanto disposto dalla legge 223 del 1991 (che prevede, per l'individuazione dei lavoratori da collocare in mobilita', i parametri previsti per i licenziamenti collettivi onde evitare discriminazioni, comportamenti antisindacali, ricatti e/o gestioni clientelari datoriali delle riorganizzazioni produttive), che con l'articolo 2112 del codice civile e le collegate normative europee che pongono espresso divieto, nel caso di cessione di ramo d'azienda, alla riduzione dei livelli occupazionali ed alla messa mobilita' dei lavoratori prevedendo la continuazione del rapporto di lavoro senza soluzione di continuita' dei lavoratori interessati con l'azienda subentrante; innumerevoli, oltre a quelli proposti dalla scrivente, sono gli atti istituzionali e parlamentari che denunciano l'illegittimita' dei licenziamenti in atto alla Peroni: ripetuti ordini del giorno e mozioni prodotte dal Consiglio Circoscrizionale di Milano-Napoli, un ordine del giorno del Consiglio Comunale di Napoli, una formale comunicazione del Presidente della regione Campania Antonio Bassolino ai Ministri di industria e lavoro in data 6 dicembre 2000 (prot. n. 5608), una interrogazione del consigliere regionale della Campania Marcello Taglialatela, interrogazioni alla Camera presentate dalla sottoscritta, e dagli onorevoli Michele Florino e Giovanni Russo Spena; in conseguenza dell'ordine del giorno presentato sulla Peroni alla Camera dalla scrivente in data 22 dicembre 2000, e accolto dal Governo, il Servizio per il Controllo Parlamentare della Camera dei Deputati, in data 12 gennaio 2001, prot. n. 11985, ha richiesto al Ministero del lavoro e della previdenza sociale e a quello dell'industria, la relativa nota di attuazione; da comunicazione dell'ex Direzione Regionale del Lavoro-Giunta Regionale della Campania, pervenuta ai 35 lavoratori della Peroni licenziati, si evince che la Sottocommissione regionale del lavoro della Campania, nella seduta del 18 gennaio 2001, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223 del 1991 e successive integrazioni, ha deliberato l'ammissione al trattamento di mobilita' richiesto dalla Birra Peroni; in data 30 gennaio 2001 l'organizzazione sindacale Slai Cobas trasmesso formale richiesta della copia della delibera di ammissione al trattamento di mobilita' all'ex direzione regionale del lavoro della Campania; in data 31 gennaio 2001 l'ex direzione regionale del lavoro della Campania, nella persona del dirigente incaricato dottor Vincenzo Giordano ha dichiarato che: "non poteva ancora consegnare a Slai Cobas copia della documentazione richiesta in quanto la stessa non era stata ancora sottoscritta dai componenti la Sottocommissione" assicurando il suo impegno a riunire con urgenza i componenti della stessa per dare completezza all'atto e, successivamente consegnarlo in copia al sindacato richiedente -: se non ritenga irregolare, alla luce di quanto sopra esposto, la predetta comunicazione fatta ai 35 licenziati da parte della Sottocommissione sul loro avvenuto inserimento nelle liste di mobilita' considerando che la stessa Sottocommissione, in data 31 gennaio 2001, ancora non si e' riunita per la formale delibera dell'atto; quali adeguate iniziative intendano attuare per dare formali, e a questo punto, urgentissime risposte alle citate interrogazioni parlamentari presentate; quali adeguate iniziative intendano porre in atto per dare urgenza e concretezza agli impegni assunti dal governo lo scorso 22 dicembre, conseguenti l'approvazione dell'ordine del giorno presentato dalla scrivente, e consistenti nell'impegno ad attivarsi affinche', per la Peroni e per l'insieme delle aziende operanti nel mezzogiorno, siano finalmente "controllate rigorosamente le dichiarazioni di stato di crisi attivate al fine di accertarne al legittimita'" ...sia rigorosamente accertato il corretto utilizzo dei finanziamenti pubblici diretti o indiretti fruiti a qualsiasi titolo dalle imprese, nonche' delle agevolazioni e deroghe legislative, anche in relazione all'effettivo mantenimento dei livelli occupazionali. (2-02871) La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che: in data 9 ottobre 2000 la Birra Peroni Industriale spa ha avviato la procedura di licenziamento di 45 lavoratori nello stabilimento di Miano in Napoli, da attuare con la loro messa in mobilita' gia' notificata alle organizzazioni sindacali ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223/1991; buona parte dei lavoratori interessati ai licenziamenti non potra' fruire di eventuali prepensionamenti (non avendo maturato i necessari requisiti anagrafici e contributivi) e rischia di "finire sul lastrico" insieme ai collegati nuclei familiari; dal 1985 l'azienda ha avviato un processo di massicci tagli occupazionali e ristrutturazione nell'unita' produttiva di Miano con il diffuso ricorso a cassa integrazione, prepensionamenti, lavoro straordinario, flessibilita' degli orari e della prestazione lavorativa, e sostanziale blocco del turn over. Un processo che dura ormai da ben 15 anni e prosegue, ad oggi, inalterato; nel febbraio 1997 furono collocati in mobilita' 47 addetti. L'azienda utilizzo' tale mobilita' per espellere dal ciclo produttivo tutti i lavoratori rientranti nelle categorie protette ai sensi della legge n. 482 del 1968, aggirando cosi' l'obbligo di presenza del 15 per cento di invalidi nell'organico della fabbrica; incongrui dati e analisi di mercato rilasciati recentemente dalla societa' al sindacato Slai Cobas non paiono ragionevolmente confortare - ma oggettivamente smentiscono - la tesi aziendale che "la crisi sarebbe stata principalmente ingenerata di costi fissi del lavoro": da un lato si dichiara che ci si trova di fronte ad "un mercato europeo in sensibile ribasso (meno 9,3 per cento di consumo pro capite negli ultimi 9 anni)" ... "un mercato italiano sostanzialmente piatto" ... ed una "eccedenza di capacita' produttiva del 15 per cento dei gruppi birrari in Europa" ... dall'altro lato si dichiara che ... "aumentano le importazioni delle case estere in Italia del 24,7 per cento (nel solo 1999 sarebbero stati importati ben 3.841.000 ettolitri di birra) e contestualmente calano le quote di mercato della Peroni anche in presenza delle recenti annate climaticamente favorevoli"; dagli stessi dati Istat si ricava che, dal 1996 al 1999, la produzione di birra e' aumentata del 16,4 per cento; nel 1984 gli addetti allo stabilimento erano circa 700, oggi ne sono 199 e, con gli attuali nuovi provvedimenti diverranno a breve appena 154 mentre, nel frattempo, la produzione dello stabilimento di Miano e' praticamente raddoppiata passando dai 600.000 ettolitri/anno di birra prodotti nel 1985 a ben 1.150.000 prodotti oggi; ciononostante, dal 1985, l'azienda continua a lamentare una presunta "eccessivita' di costi fissi e rigidita' del lavoro" che la renderebbe "vulnerabile" nei confronti della concorrenza italiana ed europea; in soldoni, il gruppo Birra Peroni Industriale spa, a fronte di un taglio occupazionale complessivo di oltre il 70 per cento ed il contestuale raddoppio della produzione nel solo stabilimento di Miano, e dopo avere attinto a piene mani ad ingenti finanziamenti pubblici, dichiara ancora lo stato di crisi aziendale e, dopo aver chiuso gli scorsi anni lo stabilimento di Battipaglia, si appresta ad un nuovo e pesante ridimensionamento occupazionale nello stabilimento di Miano, che rappresenta praticamente l'unica realta' produttiva della periferia nord di Napoli; lo stato di crisi dichiarato dalla Birra Peroni Industriale spa e' fantomatico; tale azienda ha appaltato alla societa' Crts di Napoli le attivita' di magazzino e movimentazione materiali nonche' quelle di portineria e vigilanza e collocato in mobilita' gli esuberi d'organico derivanti da tale ristrutturazione, 35 lavoratori, con una procedura tra l'altro contrastante sia con quanto disposto dalla legge n. 223 del 1991 (che prevede, per l'individuazione dei lavoratori da collocare in mobilita', i parametri previsti per i licenziamenti collettivi onde evitare discriminazioni, comportamenti antisindacali, ricatti e/o gestioni clientelari datoriali delle riorganizzazioni produttive), che con l'articolo 2112 del codice civile e le collegate normative europee che pongono espresso divieto, nel caso di cessione di ramo d'azienda, alla riduzione dei livelli occupazionali ed alla messa in mobilita' dei lavoratori prevedendo la continuazione del rapporto di lavoro senza soluzione di continuita' dei lavoratori interessati con l'azienda subentrante; innumerevoli, oltre a quelli proposti dall'interrogante, sono gli atti istituzionali e parlamentari che denunciano l'illegittimita' dei licenziamenti in atto alla Peroni: ripetuti ordini del giorno e mozioni prodotte dal Consiglio Circoscrizionale di Miano-Napoli, un ordine del giorno del Consiglio Comunale di Napoli, una formale comunicazione del Presidente della regione Campania Antonio Bassolino ai Ministri di industria e lavoro in data 6 dicembre 2000 (prot. n. 5608), una interrogazione del consigliere regionale della Campania Marcello Taglialatela, interrogazioni alla Camera presentate dall'interrogante e dagli onorevoli Annamaria Procacci, Gianni Alemanno, Franco Giordano e Luca Cangemi, nonche' al Senato dagli onorevoli Michele Florino e Giovanni Russo Spena; in conseguenza dell'ordine del giorno presentato sulla Peroni alla Camera dall'interrogante in data 22 dicembre 2000, e accolto dal Governo, il Servizio per il Controllo Parlamentare della Camera dei Deputati, in data 12 gennaio 2001, prot. n. 11985, ha richiesto al ministero del lavoro e della previdenza sociale e a quello dell'industria, la relativa nota di attuazione; da comunicazione dell'ex Direzione Regionale del Lavoro-Giunta Regionale della Campania, pervenuta ai 35 lavoratori della Peroni licenziati, si evince che la Sottocommissione regionale del lavoro della Campania, nella seduta del 18 gennaio 2001, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991 e successive integrazioni, ha deliberato l'ammissione al trattamento di mobilita' richiesto dalla Birra Peroni; in data 30 gennaio 2001 l'organizzazione sindacale Slai Cobas ha trasmesso formale richiesta della copia della delibera di ammissione al trattamento di mobilita' all'ex direzione regionale del lavoro della Campania; in data 31 gennaio 2001 l'ex direzione regionale del lavoro della Campania, nella persona del dirigente incaricato dottor Vincenzo Giordano ha dichiarato che: "non poteva ancora consegnare a Slai Cobas copia della documentazione richiesta in quanto la stessa non era stata ancora sottoscritta dai componenti la Sottocommissione" assicurando il suo impegno a riunire con urgenza i componenti della stessa per dare completezza all'atto e, successivamente, consegnarlo in copia al sindacato richiedente -: se non ritenga irregolare, alla luce di quanto sopra esposto, la predetta comunicazione fatta ai 35 licenziati da parte della Sottocommissione sul loro avvenuto inserimento nelle liste di mobilita' considerando che la stessa Sottocommissione, in data 31 gennaio 2001, ancora non si e' riunita per la formale delibera dell'atto; quali adeguate iniziative intendano attuare per dare formali, e a questo punto, urgentissime risposte alle citate interrogazioni parlamentari presentate; quali adeguate iniziative intendano porre in atto per dare urgenza e concretezza agli impegni assunti dal Governo lo scorso 22 dicembre, conseguenti l'approvazione dell'ordine del giorno presentato dall'interrogante, e consistenti nell'impegno ad attivarsi affinche', per la Peroni e per l'insieme delle aziende operanti nel Mezzogiorno, siano finalmente "controllate rigorosamente le dichiarazioni di stato di crisi attivate al fine di accertarne la legittimita'" ... sia rigorosamente accertato il corretto utilizzo dei finanziamenti pubblici diretti o indiretti fruiti a qualsiasi titolo dalle imprese, nonche' delle agevolazioni e deroghe legislative, anche in relazione all'effettivo mantenimento dei livelli occupazionali. (2-02871)

 
Cronologia
martedì 30 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva il disegno di legge Misure contro la violenza nelle relazioni familiari (AC 5979), che sarà approvato dal Senato il 7 marzo (legge 4 aprile 2001, n. 154).

lunedì 26 febbraio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In seguito al Consiglio europeo del dicembre 2000 a Nizza, in Francia, viene firmato il Trattato di Nizza, che entrerà in vigore il 1° febbraio 2003.